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Caldo e climatizzatore: l’estate ci costerà fino a 400 euro in più in bolletta

L’estate 2025 si preannuncia torrida e con essa cresce anche l’uso (e il peso in bolletta) dei climatizzatori. Chi ne fa un uso moderato potrebbe spendere 50 euro in più rispetto alla primavera, ma in molti casi si arriverà a superare i 400 euro per tenere accesa l’aria condizionata giorno e notte. Ma d'estate non c'è solo il climatizzatore a impattare sulle bollette. Ecco quanto ci costerà restare freschi.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
01 luglio 2025
Split del climatizzatore e mano con banconote da 50 euro

Con l’aumento delle temperature, in molte case italiane il climatizzatore non è più un’opzione ma una necessità. Soprattutto in città, dove afa e umidità rendono difficile anche solo dormire, tenerlo acceso per diverse ore al giorno è diventato quasi inevitabile. Ma questo sollievo ha un prezzo, e quest’anno rischia di essere particolarmente alto. Secondo una nostra elaborazione su dati Istat e fonti energetiche, il solo utilizzo del condizionatore tra giugno e agosto può far lievitare la bolletta della luce anche di 400 euro in più rispetto ai mesi invernali. Un incremento che si sente, soprattutto in un contesto di rincari generalizzati.

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Climatizzatore d'estate: quanto consuma davvero

Per capire quanto peserà il climatizzatore sulla bolletta di questa estate, bisogna partire da un dato: in Italia, secondo Istat, quasi una famiglia su due dispone di almeno un impianto fisso o portatile per il raffrescamento. La tipologia più diffusa è quella dei condizionatori a parete da 9000 o 12000 BTU/h, spesso installati in soggiorni o camere da letto. Nei mesi estivi, questi dispositivi vengono utilizzati mediamente per oltre sei ore al giorno, ma nei periodi più caldi (o in presenza di persone fragili, bambini o lavoratori in smart working) si può arrivare facilmente a dieci o dodici ore di funzionamento continuo. In generale, comunque, non è tanto la fascia orario in cui si utilizza il condizionatore a determinare una incidenza maggiore in bolletta, quanto il tempo di utilizzo. 

Cosa significa in bolletta

Traducendo questi consumi in euro (considerando un costo medio dell’energia elettrica attorno a 0,32 euro/kWh, comprensivo di tasse e oneri di sistema), il peso complessivo in bolletta per i tre mesi estivi del solo climatizzatore può essere ricondotto a tre ordini di grandezza (che dipendono appunto dall'usi che se ne fa):

  • 52 euro per un uso leggero (due ore al giorno con un climatizzatore piccolo da 9.000 BTU/h);
  • 280 euro per un uso medio (otto ore al giorno con un climatizzatore da 12.000 BTU/h);
  • oltre 400 euro per un utilizzo intensivo (dieci ore al giorno con sistema multisplit).

Il consumo elettrico di un climatizzatore standard varia tra i 750 e gli 1100 watt all’ora, ma può salire se l’apparecchio è vecchio, mal posizionato o costretto a lavorare in ambienti molto caldi. In tre mesi, si può passare da un consumo contenuto di circa 150 kWh (per chi lo accende solo un paio d’ore al giorno) fino a 800 o addirittura 1.200 kWh per impianti multi-split o centralizzati usati intensamente. Considerando il prezzo medio dell’elettricità, parliamo di un impatto in bolletta che può andare da circa 50 euro fino a oltre 400 euro per la stagione estiva.

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I condizionatori e i blackout

Un fenomeno molto diffuso, soprattutto nelle grandi città, è quello dei blackout con l’avvio della stagione calda. Blackout generalizzati (e quindi causati da un sovraccarico della rete cittadina) o domestici (e quindi frutto del superamento dei limiti contrattuali di potenza con il proprio operatore). In questo secondo caso, con un contratto base da 3kW, il singolo climatizzatore (da 9.000 o 12.000 BTU/h) impiega circa un terzo della potenza disponibile (meno di un quarto, in caso di contratto da 4,5 kW). Questo significa che abbiamo ampio margine per accendere tv, computer e piccoli elettrodomestici. Non possiamo, però, accendere contemporaneamente anche lavatrice e lavastoviglie, ma dobbiamo rinunciare almeno a una delle due.

Se invece abbiamo due climatizzatori, con un contratto da 3 kW diventa a rischio anche utilizzare la singola lavatrice o lavastoviglie. Se si mette a lavorare il frigorifero, quando una delle due sta scaldando l’acqua, c’è il rischio che il contatore salti.

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Un confronto con l’anno scorso e con i mesi “freschi”

Una buona notizia almeno c'è. Rispetto all’estate 2024, il costo medio dell’energia elettrica è rimasto pressoché invariato (un anno fa si aggirava attorno a 0,31 euro/kWh contro gli attuali 0,32 euro/kWh); e se anche il caldo sembra essere arrivato un pochino prima, le temperature medie sono in linea grossomodo con quelle dello scorso anno. Questo significa che il climatizzatore verrà utilizzato più o meno con la stessa frequenza e intensità della scorsa estate, e quindi senza grandi differenze in bolletta.

Ma il confronto più netto è con i mesi primaverili o invernali, in cui il climatizzatore resta spento o viene usato solo saltuariamente. In quei periodi, i consumi legati al raffrescamento sono praticamente nulli, mentre in estate si può arrivare a consumare oltre 1.200 kWh in tre mesi, ovvero più della metà del fabbisogno elettrico annuo di una famiglia media.

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Scegliere il modello giusto (e usarlo bene) fa la differenza

Una parte consistente del consumo dipende non solo da quanto si usa il climatizzatore, ma da quale modello si sceglie e da come viene installato e mantenuto. Un condizionatore sovradimensionato rispetto all’ambiente consumerà inutilmente di più, così come uno sottodimensionato sarà inefficiente. Per questo è importante valutare attentamente la potenza in BTU/h in rapporto ai metri quadrati da raffrescare, ma anche la classe energetica, la silenziosità e le funzioni smart che aiutano a ottimizzare i consumi: qui una guida utile su come scegliere il climatizzatore giusto per la propria casa.

Anche la corretta installazione del climatizzatore gioca un ruolo fondamentale: un’unità esterna mal posizionata o un errato isolamento dei tubi può compromettere l’efficienza e far aumentare i consumi. In molti casi conviene affidarsi a un tecnico certificato, soprattutto se si installa un sistema fisso o trial split. Sul fronte della manutenzione di split e unità esterna, invece, è essenziale pulire regolarmente i filtri per evitare accumuli di polvere che riducono il rendimento e possono anche generare cattivi odori. In caso di calo delle prestazioni, potrebbe essere necessario intervenire anche con una ricarica del gas refrigerante: ecco una panoramica su quando è necessario ricaricare il climatizzatore.

Chi non può o non vuole installare un condizionatore fisso può valutare le alternative portatili. Non sono la scelta più efficiente in assoluto, ma per ambienti piccoli o per chi vive in affitto possono rappresentare un buon compromesso. I nuovi modelli sono più silenziosi, hanno funzioni programmabili e sono migliorati anche sotto il profilo dei consumi: qui un confronto su quali climatizzatori portatili convengono davvero.

Infine, è bene valutare la possibilità di installare delle tende da sole per ridurre al minimo l'apporto di calore diretto, in questo caso i raggi solari: se bloccati prima di entrare in casa attraverso soprattutto le finestre soleggiate, il risparmio in termini di utilizzo del climatizzatore è importante. In questo articolo ti diciamo quali modelli ti tende da sole esistono, quanto costano e perché sono utili per risparmiare in bolletta.

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E gli altri elettrodomestici d’estate?

Pur restando il climatizzatore il vero protagonista della bolletta estiva, non è l’unico elettrodomestico a incidere. Il frigorifero, ad esempio, lavora più intensamente per mantenere bassa la temperatura interna e può arrivare a consumare fino a 150 kWh in più nei mesi caldi. I ventilatori, benché più economici, se usati tutto il giorno possono incidere fino a 100 kWh nel trimestre per quelli più potenti (siamo nell'ordine di poche decine di euro in tre mesi di utilizzo intensivo). I più piccoli (quelli da tavolo, per intenderci), invece, su tre mesi hanno un consumo medio di 18 kWh per tre mesi, che si traducono in pochi euro in bolletta, nonostante un utilizzo intensivo (se non sai quale ventilatore scegliere, qui la nostra guida approfondita). L’illuminazione, invece, grazie alle giornate più lunghe, fa registrare un consumo minore: in media appena 20-50 kWh. E il forno? In estate, viene usato molto meno e il suo peso in bolletta praticamente si annulla.

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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTO
Stefano Casiraghi - Ingegnere
Per contenere davvero i consumi, l’ideale è impostare il climatizzatore a non meno di 26 °C, usarlo con il deumidificatore nelle giornate afose, e pulire i filtri all'inizio della stagione: così si può risparmiare anche il 20-25% in bolletta senza rinunciare al comfort. E ricordiamoci di schermare le finestre rivolte al sole con le tende esterne.