Amazon contro eBay: pregi e difetti dei due marketplace
Le due maggiori piattaforme di e-commerce fanno da vetrina a migliaia di venditori, ma quali garanzie danno a chi si affida al loro mercato virtuale per fare acquisti? In caso di mancato rispetto delle condizioni contrattuali o di truffa possono tirarsi fuori da qualsiasi responsabilità? Li abbiamo messi a confronto.

Fare acquisti su internet è semplice come bere un bicchier d'acqua. Scegliere il negozio online dove acquistare invece no. Per questo motivo abbiamo analizato le modalità e le condizioni di vendita di un centinaio di siti di ecommerce e abbiamo dato loro i voti (in stellette) proprio per permetterti di scegliere il sito più affidabile ed evitare fregature.
Tuttavia alcune grosse piattaforme di ecommerce come Amazon e eBay, oltre a venedere e spedire direttamente ai clienti, ospitano prodotti venduti e spediti da altri soggetti. Quando eBay e Amazon operano, si dice, come "marketplace", si comportano da soggetto terzo rispetto alle vendite che avvengono sul loro sito, in quanto fanno da semplice vetrina di offerte. Una sorta di centro commerciale che non risponde del comportamento del singolo negozio che opera al suo interno. Ma quali sono le politiche di vendita, spedizione, reso e garanzia adottate in questi casi? Li abbiamo messi a confronto: ecco pro e contro dei marketplace di entrambe le piattaforme.
eBay: meno garanzie senza Paypal
È un marketplace che opera come piattaforma virtuale dove gli utenti possono vendere e comprare oggetti nuovi o usati in modalità “Compralo subito” oppure con l’”Asta online”. eBay fa solo da vetrina e rimane estranea alle transazioni tra gli utenti, ma si fa pagare una commissione sul valore finale del bene venduto (il 10%).
Sul diritto di recesso e relativo rimborso e sulla garanzia di conformità, eBay rimanda integralmente alle condizioni di vendita del venditore, ma rassicura scrivendo che "la maggior parte dei venditori accetta le restituzioni". Poi, però, raccomanda di controllare l'inserzione, cioè cosa ha stabilito il venditore. In pratica eBay si tira fuori da qualsiasi responsabilità. Per chi compra sul sito e non riceve la merce oppure questa non corrisponde alla descrizione, l'unica possibilità di rimborso viene dal Programma Protezione Acquisti Paypal che interviene, però, solo se il cliente ha pagato tramite Paypal o con la carta di credito elaborata da Paypal. Solo così si recupera quanto speso. Non è merito, però, di eBay che, infatti, al di fuori del Programma (quindi, per chi ha acquistato con bonifico o carta di credito) non prevede alcun rimborso e se ne lava le mani, invitando l'utente a rivolgersi alle autorità competenti.
Resta l'obbligo dei siti di e-commerce di informare le autorità competenti delle attività illecite svolte sulla piattaforma (d.lgs. 70/2003). Non solo, in caso di segnalazioni da parte di uno o più utenti il sito dovrebbe mettere in atto controlli tempestivi per evitare che, per esempio, casi di truffa da parte di uno stesso venditore si ripetano. Questo non sempre accade: un nostro socio, che non ha mai ricevuto il prodotto acquistato su eBay, ha scoperto di non essere stato l’unico a incappare nella truffa e, nonostante la mancata vigilanza, da eBay non ha ricevuto alcun supporto. Alcuni tribunali stranieri l'hanno ritenuto responsabile nei confronti degli utenti truffati che avevano fatto affidamento sulla reputazione della piattaforma per dare fiducia ai venditori rivelatisi truffaldini.
Amazon: una vetrina molto controllata
Vende online prodotti nuovi e usati in due modi: come rivenditore dei prodotti di terzi, ma il contratto è tra Amazon e l'acquirente; come marketplace che ospita offerte di terzi che vendono e spediscono direttamente i propri prodotti. Amazon indica sempre se il prodotto è venduto e/o spedito da terzi. In questi casi si tutela dalle inadempienze dei venditori specificando che: "il venditore è l’unico responsabile per la vendita dei suoi prodotti e per la gestione delle controversie con l’acquirente". Tuttavia, chi vende sul marketplace di Amazon è tenuto ad applicare le stesse politiche di reso, quindi il recesso dall’acquisto non entro i canonici 14 giorni dalla consegna come stabilito dalla legge, bensì entro 30 giorni dalla ricezione del prodotto. Non solo. Se il venditore non rispetta le regole fissate da Amazon, questi interviene con un'ulteriore forma di garanzia ("garanzia dalla A alla Z"). Questa tutela chi acquista sul marketplace in caso di ritardo nella consegna, di vizi del prodotto o in caso di problemi con il reso rimborsando all’acquirente quanto speso per l’acquisto. Se nessuno di questi rimedi funziona, Amazon rinvia alla Piattaforma di risoluzione delle controversie online (ODR) gestita dalla Commissione europea per la soluzione della controversia.
E in caso di problemi? Ci siamo noi
Se vuoi evitare fregature e conoscere i tuoi diritti, ecco una panoramica di tutto quello che va tenuto sott'occhio quando scegliamo dove acquistare online e cosa fare se, dopo il pagamento, la merce non arriva. In caso di problemi con gli acquisti sui siti di ecommerce, comunque, puoi inviare un reclamo direttamente alla piattaforma con Reclama facile, oppure se sei socio Altroconsumo contatta la nostra consulenza giuridica allo 02 6961550 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Infine, se vuoi, puoi scaricare e leggere l'articolo completo pubblicato sul numero di marzo di InTasca.