Tramite la piattaforma Booking in data 22/07/2023 ho prenotato, versando anticipatamente l’interasomma dovuta , un alloggio “Dimora Cristina”, sito in Strada Console Scalelle, 73048 Nardò(LE), per il periodo 19-31 agosto 2023. L’alloggio in questione è gestito dall’Agenzia immobiliare di PortoCesareo - Lecce “Sottocosta & partners” Via Alvaro Corrado, 9 – Porto Cesareo (LE)- che lo ha inserito nelcatalogo BookingAll’arrivo sul posto (circa le ore 18,00 del 19 agosto u.s.), mia moglie, mio figlio ed io siamo stati informatiche la struttura era priva di acqua potabile: sulla parete dietro al rubinetto della cucina era affisso un evidente foglio A4 recante la scritta “ACQUA NON POTABILE”, e la stessa proprietaria dell’alloggio ci ha edotti, accogliendoci nella struttura,che l’acqua corrente non sarebbe stata utilizzabile nemmeno per la cottura dei cibi e ci ha mostrato 3bottiglioni di acqua (circa 5 litri c.o) neppure sigillati, da impiegare sommariamente a tale scopo.L’acqua corrente fornita dalla struttura, dunque, avrebbe potuto presentare contaminazioni non sanabilinemmeno con la bollitura, di conseguenza era inutilizzabile per qualsiasi altro impiego.I miei familiari ed io ci siamo resi conto che sarebbe stato impossibile vivere in condizioni igienico-sanitariecosì compromesse e quindi abbiamo deciso di lasciare l’alloggio. Ho contattato telefonicamente in primis lareferente di “Sottocosta & partners” (certa Chiara) che ci aveva accolti all’arrivo unitamente allaproprietaria (certa Francesca) per rappresentarle la situazione chiedendole di contattare il responsabiledella zona per “Sottocosta & partners”. Dopo un po’ sono stato chiamato da una collega di Chiara (certaGiusy) a cui abbiamo chiesto di fornirci un alloggio sostitutivo o in alternativa il rimborso di quanto versato,ma la stessa ha negato qualsiasi accomodamento, rifiutando di fornirmi il recapito telefonico delresponsabile di zona. Ho dunque telefonato alla proprietaria informandola dei fatti e chiedendo a lei larestituzione della somma versata, ma questa ha affermato che tale somma non fosse nelle sue disponibilitàperché ancora non accreditatale da Booking e che comunque mi sarei dovuto rivolgere alla piattaforma perqualsiasi reclamo. La proprietaria mi ha comunque fornito il recapito telefonico del responsabile di zona(certo Mirko Siciliano) che, contattato, ha affermato di non aver nessun alloggio sostitutivo, che lamancanza di acqua potabile non potesse costituire un problema e che l’unica soluzione sarebbe stataquella di inoltrare un reclamo a Booking.La sera stessa ho inoltrato il reclamo sulla piattaforma Booking che a tutt’oggi non ha avutoalcun riscontro documentale concreto, ma solo una serie di colloqui via chat e telefonici con addetti al call –center che ci hanno solo espresso la propria piena solidarietà e comprensione.Il giorno successivo (20 agosto) abbiamo lasciato l’alloggio verso le 11,30 dopo aver reiteratamente edinvano richiesto telefonicamente e tramite chat W.app alla proprietaria, a Giusy ed a Chiara di poterrestituire le chiavi dell’alloggio ad un responsabile. Su indicazioni di Chiara ho lasciato le chiavi nel vano diuna finestra dell’abitazione.In conclusione, quell’alloggio è privo di un requisito essenziale (acqua potabile), previsto dalla legge, perl’abitabilità e l’agibilità, dunque non poteva assolutamente essere messo in rete da Booking e “Sottocosta & partners” (alloggio a tutt’oggi è ancora reclamizzato sulla piattaforma)Per addivenire ad una bonaria composizione chiedo la restituzione dell’intera somma versata (Euro1.203,98).Diversamente sarò costretto ad adire le vie legali a tutela dei miei interessi, con l’ulteriore richiesta dirisarcimento danni.