Il 12 luglio 2020 ho notificato alla filiale di Unicredit di Via Garibaldi (Verona) per mezzo di un’ email il blocco della mia operativita multicanale, ovvero l’impossibilita’ di effetture disposizioni come bonifici e trasferimenti di fondi. Il blocco a quanto sembra fu addebitato da Unicredit all’uso di una carta che non era idonea ad effettuare acquisti on-line. Per risolvere il problema mi si invitava a chiamare un numero verde (se residente in Italia) o un numero a pagamento se residente all’estero (+39 02 33408973).Posto che notificai fin dall’inizio a Unicredit che sono da anni residente all’estero, chiamai il numero indicato per ottenere l’abilitazione a cambiare il mio PIN e poter sbloccare io stesso il blocco sul conto. Dopo aver fatto i conti con l’infuriante complessita’ del sistema di segreterie e menu preregistrati che tutti conosciamo, dopo circa 30 minuti al telefono durante i quali fai passato a 3 operatori diversi, mi fu declinato ogni aiuto per il fatto che, a quanto sembra, non sono un utente registrato per l’utenza multicanale e pertanto non mi si poteva dare assistenza telefonica in merito.Torno quindi a comunicare per email con la filiale di Unicredit di Verona (Via Garibaldi) presso la quale aprí il conto circa 30 anni fa e alla quale riportai in primo luogo il verificarsi del problema il 12 luglio. Le risposte, oltre a farsi attendere in termini di sollecitudine, furono sempre inadeguate in termini di precisione e sincera volonta’ di aiutare. In un caso specifico, la stessa impiegata che mia aveva invitato a chiamare il numero di assistenza clienti per ottenere un nuovo PIN, e alla quale avevo appena risposto che al numero +39 02 33408973 mi era stato detto che non mi si poteva aiutare in quanto non registrato per i servizi di utenza multicanale, mi rispose testualmente nella sua email: “ha provato a chiamare il +39 02 33408973?” . Una risposta tragicomica che se non attibuibile a un serio caso di sonnolenza post-prandiale era necessariamente il segno ti un totale disinteresse per ció che stava facendo e per i disagi che la situazione stava comportando per un cliente della banca.In sostanza mi si disse che dalla filiale non mi potevano aiutare in alcun modo. Il 15 ottobre resi palese una volta in piu’ il mio scontento con la situazione,copiando nell’email un indirizzo del dipartimento reclami di Unicredit. {reclami@unicredit.eu}La risposta, sempre dalla stessa impiegata della filiale di Verona, si fece attendere fino al 10 novembre 2020. E a dispetto del fatto che nel corso del nostro inconcludente scambio di emails avessi ripetuto per ben 3 volte che vivo all’estero, mi si suggeriva di tornare in Italia (nel corso di una pandemia) e andare in filiale per completare la profilatura per i servizi web. Cosa che mi avrebbe finalmente permesso di ricevere assistenza chiamando il +39 02 33408973. In conclusione, a meta' luglio ho riportato il problema alla mia banca (blocco della mia operativita’ nella modalita’ multicanale) e a meta’ novembre siamo ben lungi da aver fatto alcun progresso.La risoluzione che mi aspetto e’ chiaramente che qualcuno a Unicredit sblocchi il mio conto. Che mi identifichino per video conferenza come si fa in queste circostanze a causa del Covid-19. Peraltro, mi si dice che non risulto abilitato all’operativita multicanale (o semplicemente all’assistenza telefonica sulla stessa??). Ma se questo fosse vero, come potrei essere stato abilitato ad effetuare bonifici e svariate operazioni bancarie on-line, il che fu sempre il caso fino al fatidico blocco in luglio di quest’anno?Durante questi quattro mesi ho riscontrato un’inadeguatezza del servizio che non avevo precedentemente considerato possibile. Meno che meno dall’autoproclamato primo gruppo bancario italiano.