In conseguenza del decesso di mia madre, avvenuto a febbraio 2022, ho inoltrato richiesta di cessazione del contratto per l'utenza di telefonia fissa a lei intestata presso l'operatore Wind-Tre. Per la chiusura della linea mi è stato inviato l’ultimo conto telefonico W2209619301 del 12.04.2022 recante l’importo della cessazione che di fatto corrisponde al costo addebitato a chiunque abbia effettuato una generica disdetta volontaria (come, ad esempio, per migrare verso un altro operatore). Prescindendo da qualsivoglia considerazione sulla effettiva congruità dei costi della cessazione (che con ogni probabilità sia per l'aspetto tecnico che amministrativo viene gestita esclusivamente per via telematica), alla luce di quanto esposto mi chiedo sulla base di quale perversa logica commerciale gli oneri di cessazione di una utenza telefonica per decesso della titolare debbano essere equiparati a quelli di una generica disdetta contrattuale per scelta del contraente.