In data 2 settembre 2025 mi sono recato presso l’ufficio postale di Viale dei Platani, 24 di San Cataldo (CL) per ritirare una raccomandata che nell’avviso lasciatomi risultava indirizzata a mia moglie (Riggi Patrizia). Infatti, ero già munito di delega e copia del suo documento di identità. Ho ritirato il numero di prenotazione e avevo davanti 9 persone ma c’era un solo sportello attivo. I numeri scorrevano in maniera lentissima, (peraltro, giustamente passavano avanti persone che avevano la priorità e una signora è stata allo sportello per ben 35 minuti)), tant’è che dopo circa un’ora e con almeno 20 persone in attesa che facevano il gioco delle sedie perché queste erano solo sei, ho chiesto a un altro impiegato, che successivamente si è qualificato come direttore, di aprire un altro sportello. La risposta è stata: “Siamo solo in due e io sto facendo altri lavori e poi in città c’è un altro ufficio. Perché non andate lì”. Faccio notare che la mia raccomandata è nel suo ufficio e mi dice: ”Se ha fretta può anche venire un altro giorno. La raccomandata sta qui 30 giorni”. Alle 10,30 (due ore di attesa) arriva il mio turno. L’impiegata mi dice che non può consegnarmi la raccomandata perché è indirizzata a “Ottica Il Globo di Riggi Patrizia” e non è indirizzata a Riggi Patrizia. Faccio notare che nell’avviso lasciatomi, rilasciato da Poste Italiane, c’è scritto indirizzata a Riggi Patrizia e che se avessero scritto indirizzata a Ottica Il Globo avrei portato i documenti necessari o sarebbe andata direttamente mia moglie a ritirarla. Intervenuto il direttore, mi dice: “Se altri hanno sbagliato non è colpa nostra. La raccomandata non può essere consegnata”. Per ritirarla avrei dovuto portare: delega, documento di mia moglie, certificato di codice fiscale, statuto e certificato camerale. Ho chiesto se avrei dovuto rifare la fila e mi è stato detto di sì. Vado via, procuro tutta la documentazione e alle 11,30 riprendo il numero. Solita lenta trafila e alle 12,55 (quindi dopo un'altra ora e 25 minuti) ritiro la mia raccomandata. Insomma, mezza giornata per ritirare una raccomandata. Preciso che tutto ciò si è comunque svolto con toni pacati ed educati sia parte mia che da parte del personale postale.
Preciso, anche che quanto sopra non è qualcosa di eccezionale ma in quell’ufficio è sempre così. Un solo sportello, lunghe file e ore di attesa ma, più o meno, sono tutti gli uffici postali che offrono questo pessimo servizio.
Non chiedo e non pretendo scuse che tanto lasciano il tempo che trovano. Chiedo e spero che Poste Italiane pensino a migliorare tutti i loro servizi perché col tempo sono riusciti a peggiorare un servizio già scadente. Per esempio, facendo riferimento solo alle raccomandate, mi chiedo perché, pur essendo il destinatario a casa devono lasciare l’avviso per il ritiro (possibile fra l’altro dopo 8 giorni. Il mio avviso lasciato il 26 agosto mi consentiva il ritiro il 2 settembre). Insomma, era più efficiente quando arrivava il postino suonava e: “Raccomandata, c’è da firmare”.