Buongiorno, sono proprietario di un'auto Ford B-Max 1,4 benzina/gpl, targa FM469MP, acquistata nel 2018 presso Fiocchi auto a Bologna. -Agli inizi di febbraio 2023 (a 38.000 km) compare la spia Avaria motore e la successiva diagnosi eseguita presso il concessionario STRACCIARI di Bologna mostra un problema interno al catalizzatore, ma non si notano problemi alla guida. Responso: va sostituito il catalizzatore con la modica cifra di circa 2.200 €. Decido di tenerlo così per il momento visto che non dà problemi alla guida.-A metà aprile una mattina mi trovo l’auto con le ruote bloccate in posizione frenata e sono costretto a portare il veicolo dal concessionario STRACCIARI con il carro attrezzi Questa volta è la centralina dell’ABS incriminata. Spesa per la sostituzione circa 1.200 €. Seccato per questo nuovo problema chiamo l’assistenza FORD al n.06/69342384 e fortunatamente mi viene concesso uno sconto del 40% e pago solo 600 €.-Mattino del 1 agosto 2023. L’auto non parte. Sono costretto a raggiungere di nuovo il concessionario STRACCIARI con il carroattrezzi. Questa volta il problema è la pompa della benzina e gli iniettori. Preventivo circa 1.100 € che con il preventivo del catalizzatore portano il preventivo totale per queste due riparazioni a circa 3.300 €. Richiamo l’assistenza FORD per tentare di avere di nuovo uno sconto sulla riparazione ma mi è stato risposto picche. Vi chiedo: è possibile che una autovettura a 50.000 km debba aver subito tutti i problemi che ho elencato e che le spese perché l’auto è nata male debbano essere sostenute dall’utente finale?L’auto in questione è una tassa maledettamente esosa. Ma non era Ford a sostenere di voler costruire un auto che i propri dipendenti si potessero permettere?