Buongiorno vorrei inoltrare un reclamo attraverso il vostro ente accreditato nei confronti della Banca Intesa Sanpaolo filiale di Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) e ufficio pignoranti hub Napoli.
Vorrei comprendere il motivo per cui la banca non procede allo svincolo del c/c nonostante il tempo trascorso.
Il pignoramento è avvenuto il 21/02/2024 la risoluzione dello sblocco è stato inoltrato attraverso PEC il 19/03/2024 dal legale del creditore avendo raggiunto e definito un accordo, lo stesso avvocato del creditore ha inviato un sollecito e documentazioni alla filiale HUB di Napoli e in un secondo tempo alla filiale di Sant'Ambrogio in Valpolicella
il 05/04/2024.
Ad oggi il conto corrente non è stato sbloccato con tutte le problematiche dirette e indirette del caso per non dimenticare la frase di circostanza adottata quando non si sa cosa dire e si è consapevoli che è una circostanza illecita
cito: “umanamente mi rendo conto del suo disagio”.
Benché abbiamo inoltrato richieste alla banca di risolvere il problema, mi obbligano ad aspettare altri 30 giorni (se va bene) mantenendo illegittimamente il vincolo tutt'ora in essere adducendo come causale una interpretazione soggettiva dell'art. 543 cpc. Deduciamo che i tempi sarebbero stati ancora più lunghi se non avessimo chiesto spiegazioni per altro insistenti per capire il motivo del ritardo. Solo quando ha scritto l'avvocato si sono premurati di darci una spiegazione comunicando che il tempo sarebbe prolungato perché ritengono che l'avvocato della controparte si sia espresso male nella richiesta di svincolo.
È possibile chiarire il perché non ci sia una regolamentazione chiara e corretta sulle tempistiche che vengono adottate dalle banche, mi chiedo se i loro criteri di adozione delle tempistiche sono per tutti o solo per alcuni clienti che vivono del proprio stipendio e non hanno abbastanza investimenti da essere considerati non sacrificabili.
Cordialmente
Anna Tagliaferro