Buongiorno, scrivo a nome di mia nonna B. M. Scalfarotto, novantenne.A dicembre 2020 la sua carta bancomat si è smagnetizzata. La nostra filiale ci ha quindi invitati a presentarci con un cellulare nominale funzionante e un indirizzo di e-mail attivo per l'attivazione della carta sostitutiva. Ci siamo quindi presentate in filiale con quanto richiesto il giorno 27 gennaio. Mia nonna ha optato per la richiesta dell'emissione di una nuova carta bancomat nominale, il che ha comportato la compilazione di un corposo dossier, che ha richiesto un'ora di lavoro. Alla fine ci è stato comunicato che la nuova carta sarebbe arrivata per posta in circa una settimana. Dopo un mese di attesa, il 28 febbraio, mia madre si è recata in filiale per segnalare che la carta non era arrivata. L'impiegato le ha detto che la carta risultava affidata a Poste Italiane il giorno 28 gennaio e le ha rilasciato un codice con cui avrebbe potuto rintracciare la busta presso Poste Italiane. Recatasi in posta, le è stato detto che quel codice riguardava la pratica della banca e che la spedizione, fatta per posta normale, non poteva in alcun modo essere rintracciata. Tornata in banca, l'impiegato ha deciso di aprire un ticket presso l'ufficio delle carte di debito per chiedere come regolarsi a quel punto e le ha promesso una risposta a breve. Il giorno 12 marzo, non avendo avuto alcuna notizia, mia madre è tornata in banca, dove un altro impiegato ha scoperto a terminale che la carta era stata annullata dalla sede centrale il giorno 8 febbraio, per motivi non chiariti. A questo punto si è deciso di optare per l'annullamento della carta già richiesta e bloccata e per l'attivazione di un semplice duplicato (con meno opzioni di funzionamento) attivabile direttamente in filiale: appuntamento per martedì 16 marzo 2021 ore 15:00. Fiduciose le due si sono presentate puntualmente in filiale, dove un gentile dipendente ha cercato invano di espletare l'operazione, che prevedeva tra l'altro di inserire un codice numerico in una mascherina di un tablet della banca, fallendo l'operazione per ben 10 volte, a distanza di 5 minuti l'una dall'altra. Alle 16:30 il cellulare ha decretato il definitivo fallimento dell'operazione, nonostante l'intervento del direttore della filiale, che non ha potuto sbloccare il passaggio.Giunta a casa, mia madre ha deciso di sporgere reclamo per il grave disservizio e ha chiamato il numero verde 800.57.57.57. Un gentile operatore ha ascoltato con pazienza e la ha poi invitata a chiamare il numero dell'ufficio reclami di Bologna, allo 051.6407285. Qui una voce sintetizzata comunica che a causa dell'emergenza COVID-19 il servizio non è attivo e invita quindi a chiamare il numero verde 800.32.32.85. Detto fatto: dopo la solita trafila di centralino automatico, le risponde un anonimo umano, che le dice che la sua richiesta è stata male indirizzata e che lui la rimanda al centralino per indirizzarla all'operatore preposto ai reclami. Immediatamente si attiva una voce sintetizzata che comunica che, data l'intensità del traffico telefonico, l'utente è pregato di richiamare più tardi.L'utente a questo punto è molto seccato e si sente preso in giro. Resto in attesa di un suggerimento dell'ufficio competente per una modalità non umiliante per accedere agli emolumenti onestamente guadagnati e puntualmente versati nelle casse del vostro istituto bancario ogni mese.L'agrimensore K