A seguito mia segnalazione sul portale online per i reclami di poste italiane, è pervenuta oggi una risposta, che allego.
La risposta fornita, arrivata con due anni di ritardo all'associazione consumatori che aveva provveduto a suo tempo ad inviare il primo reclamo via pec, è pervenuta ad un indirizzo di contatto che non è quello che era stato indicato nel modulo di reclamo di poste italiane, canali suggeritomo tramite reclama facile di Altroconsumo.
Si era forse smarrita la prima pec di reclamo ed è stata "riesumata" solo dopo ulteriore reclamo on line?
Tralasciando la confusione nella gestione dei reclami, facendo quindi riferimento alla risposta allegata, vorrei far notare ancora una volta che sui buoni non è apposto alcun timbro né con durata, né con rendimento e non è stata rilasciata alcuna nota informativa.
Inoltre nella risposta si parla di numeri di serie che però non risultano nei buoni.
Nel retro del buoni c’è chiaramente scritto:”i rendimenti sono riportati nel bollo apposto sul presente buono”, ma in nessun buono è stato apposto questo timbro, che avrebbe sicuramente aiutato i miei suoceri a capire esattamente quando scadevano.
Vorrei prendeste in esame anche la sentenza inviata con primo contatto, per far notare che la poca trasparenza forse non è stato un caso singolo riservato ai miei suoceri, ma sta diventando una prassi di poste italiane, viste anche le numerose altre segnalazioni reperite in rete.
I miei suoceri investono da più di cinquant'anni in buoni postali e quindi hanno sempre avute ben chiare le dinamiche e le prassi per il riscatto, perché nei buoni era espressamente indicata la scadenza.
L'esperienza ha sempre suggerito a mia suocera di farsi scrivere sul retro del buono, da parte dell'operatore dell'ufficio postale, l'anno di scadenza, cosa che in effetti è riportata anche questa volta su alcuni buoni e che faceva quindi presumere ad una scadenza ventennale e non settennale.
Se un errore c'è stato forse è da attribuire a chi ha dato indicazioni poco chiare, trasparenti ed inequivocabili ai miei suoceri, ma non possono essere loro a pagare anche in considerazione della fiducia sempre riposte in poste italiane.
Si richiede pertanto di rivalutare la richiesta di liquidazione di quanto spettante, riservandoci altrimenti di proseguire per le vie legali.