Buongiorno,
è dal 26 gennaio che sto tribulando con Telecom per assistere una signora 83enne che all'atto della stipula del contratto di telefonia mobile diversi anni fa, aveva un CF che corrispondeva nella parte finale alla ex-Jugoslavia. Nel frattempo tale CF è stato cambiato dall'Agenzia delle Entrate (giustamente).
Per la variazione di tale dato (NON SI TRATTA DI SUBENTRO MA I NEGOZI TIM LO TRATTANO COSI) le veniva richiesto il pagamento di €15.00. Mi sono opposta a tale richiesta in quanto la ritengo ingiusta e spiego sotto perché.
Ho scritto e telefonato a Telecom più volte, anche via PEC mettendo in copia AGCOM, che tale pratica è scorretta in quanto il cambio di CF è imposto dalla legislazione (applicata dalle istituzioni amministrative e fiscali italiane) e quindi non è una volontà della persona che chiede di cambiare i dati anagrafici, ma è la legislazione stessa che la impone, com'è giusto che sia dato che il paese di nascita, dal punto di vista geopolitico, non esiste più.
Purtroppo, nonostante le rassicurazioni fornite più volte telefonicamente e via e-mail da parte di TIM che il nuovo CF è stato registrato nei sistemi, continua a permanere un blocco nei sistemi TIM che respingono la portabilità perché non riconoscono il nuovo CF e quindi la risposta è che l'utenza in questione non corrisponde ai dati anagrafici forniti nella richiesta di portabilità.
Fatto sta che negli ultimi 2 mesi per ben 3 volte la pratica è stata respinta da TIM e ieri ho dovuto fare una nuova pratica di portabilità nella speranza (forse vana?) che possa concludersi positivamente.
Nel frattempo ho fatto un accesso ai dati personali ai sensi delle normative sulla privacy e, constato che, mentre nella maggior parte dei dati che ho ricevuto risulta registrato il nuovo CF, nella parte dei "dati amministrativi" (che presumo sia i'area coinvolta nel processo telematico di portabilità) risulta il vecchio codice fiscale. Quindi è evidente che il sistema continui a respingere la portabilità richiesta perché non riconosce il nuovo CF.
Non capisco se si tratta di ostruzionismo per impedire che si passi ad altro operatore, oppure è una questione di incapacità di gestire i sistemi informatici e far sì che le variazioni finiscano per essere registrati in tutte le aree delle banche dati della società.
Spero vivamente che, dopo l'ennesima segnalazione via PEC inviata poc'anzi, si provveda a risolvere la questione, in quanto l'impossibilità di passare ad altro operatore per un semplice problema informatico, comporta una violazione dei diritti delle persone di poter scegliere liberamente senza dover sostenere dei costi assurdi per questioni che riguardano una questione amministrativa istituzionalmente imposta.
Forse serve una class action per arrivare all'istituzione di pratiche giuste per i consumatori?
Infine, posso suggerire a Telecom di controllare con il negozio TIM presso Centro Commerciale Iper Belforte di Varese, dove è stato stipulato il contratto in origine, che non risieda li il problema, visto che a loro risulta il vecchio CF? A me chiedono 15 euro per variare il dato, che mi rifiuto di far pagare alla signora per una questione di principio.
Potrei anche pagarli se Telecom rimborsa la spesa alla signora in questione. Altrimenti suggerisco a Telecom di rimborsare il negozio.
Resto in attesa e porgo distinti saluti.