Con la presente desidero formalizzare un reclamo per conto di mio nipote Agnello Rocco per un disservizio grave e prolungato, oltre che per la mancata applicazione dell’indennizzo previsto dalla normativa vigente.
In data 26/05/2025 ha segnalato un guasto sulla linea 02 96116030 fissa/fibra. Alla prima uscita il tecnico non ha potuto intervenire poiché il problema risiedeva nei cavi all’interno di un tombino su cui sostava un’auto.
Successivamente è stato contattato per fissare un secondo appuntamento, ma il tecnico non si è presentato, senza alcuna comunicazione né spiegazione. Ha quindi dovuto sollecitare ulteriormente l’intervento, restando senza linea per oltre tre settimane, fino alla definitiva risoluzione da parte dei tecnici al terzo tentativo in data 17/6/2025.
Nel frattempo ha continuato a pagare il servizio, pur non avendone usufruito, e gli è stata negata l’indennità automatica prevista dalla delibera AGCOM n. 347/18/CONS, con la motivazione che la causa sarebbe “non imputabile a TIM”. Questa giustificazione è inaccettabile: la responsabilità di gestione della rete, anche se delegata a OpenFiber, resta in capo a TIM in quanto operatore con cui ha sottoscritto il contratto.
Segnalo inoltre, che gli è stato addebitato un importo di circa 200 euro per il modem della precedente linea FWA 0285686271, nonostante il modem sia stato correttamente restituito a TIM (possiamo fornire ricevuta della spedizione); la linea FWA è stata regolarmente disattivata in seguito al suo trasferimento e all’attivazione della fibra nella nuova abitazione.
Tutto ciò rappresenta un evidente disservizio e un trattamento scorretto nei confronti del cliente.
Si richiede quindi il rimborso delle settimane di disservizio, secondo quanto previsto dalle norme AGCOM sull’indennizzo automatico per interruzione del servizio.
L’annullamento dell’addebito di 200 euro per il modem FWA, già restituito.I
Cordiali saluti,