In data 24/03/20, mentre effettuavo un pagamento online, mi sono accorta che l’operazione non andava a buon fine. Attraverso la mia home banking mi sono accorta che erano stati effettuati dei prelievi e pagamenti per un ammontare di 3200 euro sia sul mio contoche su un altro a me cointestato. Subito ho provveduto a bloccare carta di credito e bancomat e a sporgere denuncia ai Carabinieri. Ho poi inoltrato la pratica di disconoscimento attraverso la filiale di Banca Intesa San Paolo presso la quale ho il conto e mi é stato quindi riaccreditato l’importo. Successivamente però la banca ha provveduto al riaddebito della cifra totale, sostenendo che i sistemi di sicurezza della banca non erano stati violati.Ho quindi inviato lettera di reclamo agli uffici competenti, nella quale ho affermato quanto segue: - che le operazioni oggetto di disconoscimento sono state poste in essere contro la volontà della sottoscritta esponente- che quanto accaduto non può, in alcun caso, essere imputato a condotte imprudenti e/o negligenti della medesima- di contro che quanto accaduto è direttamente riferibile a carenze dei sistemi di controllo, conservazione e tutela dei dati elettronici dei clienti da parte della Banca che, di fatto, ha consentito a soggetti estranei di utilizzare la moneta elettronica di proprietà della sottoscritta, di cui la Banca stessa è costituita custode- che la pretesa della Banca di scaricare le conseguenze del disservizio sulla Cliente, in base a considerazioni infondate e di parte, deve ritenersi palesemente e radicalmente illegittima. Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta al reclamo da parte di Intesa San Paolo e la mia filiale da me contattata per avere spiegazioni in proposito si é mostrata del tutto estranea alla pratica e impotente a qualsiasi forma di mediazione.Ora io mi chiedo se é concepibile che Intesa San Paolo possa ignorare truffe così importanti che riguardano molti risparmiatori facendo ricadere ogni responsabilità sui correntisti, sulla base di conclusioni di parte. La truffa di cui sono stata vittima riguarda molti correntisti di Banca Intesa in quanto nei giorni successivi al mio reclamo sono seguiti sulla mia home banking messaggi che invitavano i risparmiatori a tutelarsi dalle truffe...Troppo poco da parte dell’Istituto di Credito primo in Italia... Sanno quindi di avere il problema “in casa”, lo sanno eccome e e se ne fregano di tutelare a sufficienza i poveri risparmiatori per evitare che i truffatori entrino nei canali che i correntisti usano per effettuare le operazioni bancarie. Io non mi fermo qui naturalmente e intendo perseguire ogni tipo di azione legale che possa garantire il recupero dei miei soldi.