Segnalo la situazione assurda nella quale ci stiamo trovando relativamente alla cessione del credito per il 110. Siamo privati e la nostra pratica di sola cessione per demolizione e ricostruzione, è stata aperta sul portale PWC nel mese di marzo con caricamento dei documenti a disposizione in quel momento, ossia la pratica edilizia e le autodichiarazioni relative al committente.In data 19/10, la nostra pratica, che sino al giorno prima era accessibile sul portale PWC, è risultata in stato di annullamento e, successivamente, ci è stato risposto affermando che la pratica era stata annullata perché la documentazione non era stata caricata nei tempi previsti.Questo però non corrisponde al vero. Infatti, al momento del raggiungimento del 30% dei lavori (ai sensi di Legge) abbiamo effettuato il sopralluogo presso il cantiere, documentando le opere effettive e quindi redigendo l’asseverazione depositata sul portale Enea in data 28/09/2022.Il giorno 30/09 abbiamo trasmesso al portale PWC tramite apposito ticket la documentazione per l’attestazione del raggiungimento del 30% dei lavori, comprensiva delle PEC di comunicazione al committente ed all’impresa (non previste dalla legge), inviate il giorno 29/09.Precisiamo che la legge non prevede che il credito debba esistere al 30/09 ma che lo stato avanzamento lavori sia almeno pari al 30%. Il credito esiste nel momento in cui è pagato e può essere ceduto solo dopo la sua esistenza previo visto che può essere appostato in epoca successiva ante cessione credito alla Banca.Ci risulta pertanto inspiegabile la chiusura visto che l’Enea poteva essere inviata nei novanta giorni successivi al 30/9/2022 come previsto dall’Enea stessa che ha fornito recentemente chiarimenti al riguardo.Il Direttore della banca Unicredit di Montalto Dora (To) dice di aver inviato un ticket di assistenza chiedendo spiegazioni e la riapertura del progetto e gli è stato risposto semplicemente che la pratica è stata annullata senza entrare nel dettaglio.In data 08/11/2022 lo stesso ha provveduto a far risalire la problematica ai referenti regionali Unicredit al fine di ottenere chiarimenti e maggiori delucidazioni. Ancora ad oggi, nonostante numerosi solleciti da parte nostra, non ci è stato dato alcun riscontro in proposito.Nel frattempo abbiamo inviato altri due ticket dettagliati a PWC che, in entrambi i casi, ha risposto con mail standard affermando nuovamente che la documentazione è stata caricata in ritardo e pertanto la pratica è stata annullata.Alla luce della mancanza di altre risposte sia da parte di Unicredit che da parte di PWC, siamo stati costretti a disinvestire buona parte dei nostri risparmi per far fronte, entro il 31 dicembre p.v. al pagamento delle fatture dei fornitori e a richiedere un prestito consistente a Unicredit che, in questo caso, si è prodigata per autorizzarlo in tempi brevissimi con un tasso di interesse, a loro dire, di favore. Ovviamente, disinvestire in questo momento ha causato per noi ulteriori ingenti perdite visto l'andamento dei mercati in questi ultimi mesi. Ritengo questo comportamento un sopruso sia da parte di Unicredit, che non risponde e non è in grado di tutelare i propri clienti, che da parte di PWC con i quali è impossibile mettersi in contatto personalmente, e pertanto richiedo l'immediato intervento di chi di competenza per sbloccare questa assurda e incredibile situazione a fronte della quale, in assenza di risposte, provvederò ad agire per vie legali e ad aderire alla class action nazionale dell'edilizia.Nicoletta Marcon