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Crema solare scaduta: si può ancora usare l’anno dopo? Ecco cosa dicono i test

Hai ancora in casa un po' della crema solare dell'estate scorsa? L’etichetta, il più delle volte, ci dice che non è più da utilizzare dopo un anno dall'apertura. Ma è davvero così? Dipende: se la crema è un ottimo prodotto in partenza, ci sono buone probabilità che si possa ancora usare. Scopri i risultati del nostro test sulla durata delle creme solari dell'anno scorso.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
27 maggio 2025
Scadenza crema solare

È probabile che dopo le vacanze ci si ritrovi con un flacone di crema solare aperto, ma non finito. La tentazione è quella di riutilizzarla l’estate successiva, nonostante la sua durata indicata in etichetta sia di massimo 12 mesi dall’apertura. Ma una crema da sole già aperta l’anno prima davvero perde efficacia e non deve più essere usata? La risposta è no. Il nostro secondo test sulla durata delle creme solari conferma che nella maggior parte dei casi le creme solari possono essere usate anche dopo il periodo indicato in etichetta (chiamato Pao). Ma ci sono alcuni fattori da prendere in considerazione, primo fra tutti il fatto che debba essere già di partenza un prodotto di qualità: ovvero che sia formulato correttamente in linea con il fattore di protezione dichiarato e che i filtri solari impiegati e la composizione in generale siano “stabili” nel tempo. 

Insomma, deve essere un prodotto “fatto bene”, cosa che, come sappiamo, non è così scontata quando si parla di creme solari. Quindi, se si tratta di un buon prodotto, allora molto probabilmente può avere una vita di utilizzo superiore al Pao.

Ecco a che cosa devi prestare attenzione prima di utilizzare una crema solare “scaduta”. Cliccando qui sotto puoi consultare il test sulle creme solari e scoprire quali sono prodotti migliori.

SCEGLI LE MIGLIORI CREME SOLARI

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Quanto dura davvero una crema solare dopo l’apertura?

Le creme solari sono dei prodotti cosmetici e come tali devono soddisfare i requisiti previsti da uno specifico regolamento europeo, il numero 1223 del 2009. Secondo tale regolamento, la durata di un prodotto deve essere  menzionata in etichetta, icon una delle due seguenti indicazioni:

  • data di scadenza, obbligatoria  per i prodotti con una durata minima “a scaffale” inferiore a 30 mesi;
  • oppure periodo di tempo dopo l'apertura chiamato Pao (period after opening) corrispondente al periodo di tempo entro il quale il prodotto può essere utilizzato a partire dal momento dell’apertura; sui prodotti viene indicato con l’immagine di un barattolo aperto al cui interno è riportato il numero dei mesi.

La quasi totalità dei prodotti cosmetici presenta solo il Pao ( e più raramente la data di scadenza), ciò significa implicitamente  che il produttore garantisce una durata a scaffale (data di scadenza) superiore ai 30 mesi.

Quindi, quanto durano le creme solari?

La maggior parte delle creme solari presentano solo il Pao (senza data di scadenza) e questo corrisponde il più delle volte a 12 mesi, più raramente 9 o 6. Un Pao di 12 mesi significa che se abbiamo aperto e usato la crema, ad esempio a giugno 2024, non potrebbe più essere utilizzata questa estate. O meglio, il produttore non ne garantisce la stessa efficacia.

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Crema solare scaduta: cosa succede se la usi comunque?

Partiamo da una premessa importante: tutti i prodotti prima o poi scadono.  Quindi, per quanto riguarda la crema solare dell'anno prima, posso ancora usarla anche è stata superata la durata massima indicata in etichetta (di solito pari a 12 mesi)?

La risposta è sì, nella maggior parte dei casi.

Per ottenere questa risposta abbiamo eseguito uno speciale test di laboratorio: in collaborazione con le altre organizzazioni europee, abbiamo scelto alcuni prodotti solari inclusi nel nostro test sulle creme solari e le abbiamo sottoposte a diverse prove da “stress” per simulare quanto avviene in un periodo di vacanza di circa due settimane.   

Abbiamo prima messo le creme solari a 4°C per simulare le condizioni in un volo aereo, poi per quasi due settimane consecutive le abbiamo poste a 40° C, temperatura che si raggiunge in spiaggia, rimuovendo parte del prodotto un po’ per volta dai contenitori (così come avviene quando usiamo la crema solare nella vita “reale”).

Successivamente, le creme sono state irradiate con dei raggi UV con un simulatore solare per una settimana. Non contenti, abbiamo di nuovo messo le creme a 4° C per simulare il ritorno a casa in aereo. Infine sono state conservate in luogo fresco per più di anno, a circa 20° C.

Cosme le abbiamo trovate dopo più di un anno?

Circa 14 mesi dopo la prima apertura e tutto lo “stress” pianificato dal laboratorio, le creme solari sono state riaperte per osservare consistenza, odore, colore, omogeneità.

Ci sono stati cambiamenti? Sì. Due prodotti si sono alterati tanto che i cambiamenti erano riconoscibili ad occhio nudo: una crema si era completamente seccata, l’altro prodotto presentava una separazione tra la parte  liquida e grassa. In questi casi è bene non utilizzare le creme solari, a prescindere dai risultati della reale efficacia protettiva. In generale, per tutti i cosmetici (non solo per i solari) vale la regola che se il prodotto ha un odore o un aspetto non idoneo, non va utilizzato.

Successivamente, tutte le creme sono state testate per valutarne il fattore di protezione.

Le creme proteggono ancora dopo un anno dall’apertura?

, ma  con riserva. La maggior parte delle creme ha superato brillantemente la prova dell’efficacia protettiva, ciò significa che l’Spf (livello di protezione dai raggi Uvb) e Uva-Pf (livello di protezione dai raggi Uva) sono risultati in linea con quanto dichiarato in etichetta (Spf 30 e 50+), con sole due eccezioni. Due creme, infatti, non hanno passato il test dell’efficacia protettiva dai raggi Uvb : una crema è la stessa che era apparsa all’analisi visiva con la consistenza alterata, l’altra invece all’apparenza sembrava non aver problemi, ma in realtà è risultata non più efficace.

Tutte le altre creme hanno confermato la loro efficacia protettiva. Quindi se la crema solare è un “buon prodotto” di partenza, l’anno successivo potrebbe ancora andar bene. Se l’odore non è cambiato, se l’aspetto è lo stesso, se la consistenza è rimasta la medesima, non è il caso di buttarla subito e le si può dare ancora una chance, se non siete soggetti vulnerabili (bambini, persone con problemi di pelle).

Se però  pur usandola correttamente, ovvero spalmandola nella giusta quantità (tanta) e con la frequenza corretta (almeno ogni 2 ore) – ci si dovesse rendere conto che non protegge più bene, è il momento di scartarla. Meglio sbarazzarsene senza indugio, invece, se avesse cambiato colore, avesse assunto un cattivo odore o se la consistenza apparisse separata.

Quindi si può provare a utilizzare una crema solare aperta e usata un anno prima, ma non raccomandiamo di andare oltre. Per esempio, una crema solare aperta da due anni o più potrebbe aver subito con più probabilità un deterioramento tale da non essere più utilizzabile in sicurezza.

 

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Crema solare vecchia: rischi per la pelle e quando buttarla

Una crema solare veramente “scaduta” è con tutta certezza un prodotto che non può più essere usato in sicurezza e che non protegge più dal sole, perché i filtri solari hanno perso efficacia andando incontro ad una “degradazione” indotta dal tempo, dall’esposizione al caldo, dall’aria ecc. Il che si tradurrebbe in una inefficacia nel proteggere la pelle dal sole, se venisse applicata, con conseguenti scottature ed eritemi. In tal caso, scopri cosa fare in caso di eritemi solari e scottature.

Oltre a questo, una crema scaduta potrebbe non essere più in condizioni ottimali dal punto di vista della stabilità della formula avendo una consistenza strana e un cattivo odore, segni del fatto che da un certo punto in poi non è più stata garantita la corretta conservabilità del prodotto con tutte le possibili conseguenze del caso, tra cui la crescita indesiderata di microrganismi.

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Come conservare e usare al meglio la crema solare per farla durare di più

La crema solare, come tutti i cosmetici, nel tempo è sensibile al sole, all’aria e alle alte temperature. Ecco qualche consiglio per usarla e conservarla al meglio:

  • Usane tanta, più di quella che pensi sia sufficiente: per un corpo adulto medio sono necessari circa 36 ml per ciascuna applicazione,  che se ci pensi corrispondono a quasi 1/5 di una confezione da 200 ml;
  • Applica la crema ogni due ore. Dopo il bagno va sempre aplicata di nuovo.  Se segui queste indicazioni di corretto utilizzo, non dovrebbe avanzarne per l'anno successivo.
  • Quando possibile, conservala sempre in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole; anche in spiaggia, tienila all’ombra.
  • In spiaggia evita il contatto con la sabbia: pulisci le mani prima di prendere la crema, non appoggiarla nella sabbia.
  • Non travasarla in altri contenitori e non aggiungere acqua o altri ingredienti.
  • Evita di lasciarla in macchina al sole o tenerla sul cruscotto durante il viaggio.
  • Non lasciarla a lungo aperta, ma richiudila subito dopo l’uso.
  • Non c’è bisogno di tenerla in frigorifero, si conserva a temperatura ambiente.
  • Meglio evitare di tenerla in bagno (è il luogo più umido della casa).

Se ami prenderti cura della tua pelle e ritieni che proteggerla sia importante, leggi il nostro articolo relativo all’ultimo test delle creme solari. Non dimenticare di fare il test del fototipo per scoprire le precauzioni da adottare a seconda della diversa intensità di radiazioni UV e scoprire qual è la crema consigliata per te.

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