Rispondiamo alle domande più frequenti sulle creme solari
Come funzionano le creme solari?
I prodotti solari sono dei prodotti cosmetici in grado di garantire protezione dai raggi UV. Questa azione è esercitata da particolari ingredienti, detti filtri UV, in grado di schermare le radiazioni attraverso dei meccanismi specifici.
I filtri UV fisici (detti anche minerali o inorganici) riflettono le radiazioni UVA e UVB come uno specchio. Sono filtri fisici il biossido di titanio (titanium dioxide) e l’ossido di zinco (zinc oxide).
I filtri UV chimici (detti anche organici) assorbono la radiazione e la disperdono sotto altre forme di energia.
Con la protezione solare ci si abbronza?
Sì. Come abbiamo già detto, nessuna crema solare è in grado di bloccare il 100% delle radiazioni UV, anche utilizzando i prodotti con SPF 50+. Quindi, una quota di raggi UV entreranno comunque in contatto con la pelle che reagirà attivando il suo prima sistema di difesa, la melanina, responsabile della sua pigmentazione.
Come portare creme solari in aereo?
Valgono le stesse regole previste per gli altri prodotti cosmetici in forma liquida. Nel bagaglio a mano sono consentiti formati fino ai 100 ml. Formati superiori vanno necessariamente imbarcati nel bagaglio che andrà in stiva.
Queste regole non valgono per i prodotti che vengono acquistati nei duty-free degli aeroporti: quindi se si preferisce non imbarcare il proprio bagaglio in stiva, è possibile comprare la crema solare (e qualsiasi altro prodotto liquido) in aeroporto dopo la fase dei controlli e tenerlo nel proprio bagaglio a mano durante il volo.
Quali creme solari in gravidanza?
Non ci sono prodotti specifici per le donne in gravidanza. Per tutti i soggetti è importante proteggersi dal sole, non solo attraverso le creme solari, ma anche seguendo una serie di comportamenti corretti (non esporsi durante le ore più calde, stare all’ombra, indossare abiti e cappello). Durante il periodo della gravidanza possono formarsi macchie scure sulla pelle che, in genere, tendono a risolversi dopo il parto. Quindi anche per questo bisogna curare l’esposizione solare, proteggendosi nella giusta maniera, prediligendo creme con fattori di protezioni (SPF) elevati.
Che scadenza hanno le creme solari?
La maggior parte dei cosmetici in commercio ha un PAO (period after opening, periodo dopo l’apertura) di 12 mesi e le creme solari non fanno eccezioni: quindi significa che una volta aperte il produttore “garantisce” che si possono usare per i successivi 12 mesi senza che vi siano rischi.
Qualche anno fa abbiamo fatto un test: in un laboratorio specializzato abbiamo sottoposto alcuni tra i migliori prodotti solari aperti e testati l’anno precedente ad una sorta di “stress” test, simulando le condizioni di utilizzo al caldo per un determinato periodo di tempo. I risultati sono stati molto soddisfacenti: i risultati delle prove di laboratorio hanno dimostrato che dei solari ben formulati rimangono efficaci nella protezione anche un anno dopo la loro apertura.
Ovviamente è importante che questi vengano conservati bene, sia durante l’utilizzo (confezione ben chiusa, non lasciarla in macchina al sole, o nel cruscotto durante il viaggio, evitare il contatto con la sabbia in spiaggia) che durante tutto il periodo invernale in cui non si utilizza più (confezione chiusa, da conservare sempre in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole, meglio evitare il bagno perché è il luogo più umido della casa).
Cosa significa il numero sulle creme solari?
Il numero indicato sulle confezioni delle creme solari si riferisce all’SPF, ovvero al fattore di protezione dai raggi UVB. La raccomandazione europea sui prodotti solari individua sette diversi SPF che si possono indicare in etichetta (SPF 6, 10, 15, 20, 30, 50, 50+), corrispondenti a quattro livelli di protezione (protezione bassa, media, alta e molto alta). Ovviamente, più è alto l’SPF e maggiore è la quantità di radiazione bloccata.
Per quanto riguarda la protezione dai raggi UVA, l’indicazione è data da un bollino apposto sull’etichetta al cui interno vi è la dicitura UVA: non c’è un fattore di protezione numerico per i raggi UVA, la raccomandazione europea prevede solo che sia pari ad almeno 1/3 dell’SPF indicato in etichetta.