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Proteggere la pelle dal sole con le creme solari minerali

Spesso consigliate per i bambini, le creme solari minerali proteggono dai raggi solari grazie alla presenza di particelle minerali fisiche che "schermano" senza trattenere il calore. Ecco quali differenze ci sono con le normali creme solari e quali sono i pro e i contro nel proteggersi con questo tipo di prodotto.  

  • di
  • Alessandra Maggioni
26 luglio 2023
  • di
  • Alessandra Maggioni
mano con sopra spray solare

Le creme solari minerali sono creme che contengono filtri solari composti soltanto da filtri solari fisici. Si tratta di particelle non dissolvibili, come l'ossido di zinco e il biossido di titanio, che hanno proprietà schermanti e non trattengono il calore.

Molte delle creme solari in commercio combinano entrambi i tipi di filtri, il che ne aumenta la stabilità fisico-chimica, modula il grado di protezione solare e le qualità cosmetiche del prodotto. Filtrando i raggi UVA e UVB, i prodotti solari aiutano a proteggere la pelle  dai danni del sole, prevenendo scottature, invecchiamento precoce  e in generale la  sovraesposizione che è un fattore di rischio per l’insorgenza dei tumori della pelle.

Le differenze tra filtri solari fisici e chimici

I filtri solari chimici o organici assorbono le radiazioni UVA e UVB. La maggior parte di questi filtri è utilizzata da tempo in tutto il mondo e il loro utilizzo è considerato sicuro. Le allergie ai filtri solari sono rare e  le irritazioni della pelle sono gli effetti collaterali più comuni derivanti dall'uso di crème con filtri solari organici. Negli ultimi anni sono state sollevate alcune preoccupazioni in merito alla sicurezza dei filtri ethylhexyl methoxycinnamate, homosalate, benzophenone-3 e octocrylene: gli esperti della commissione continuano a considerare il loro utilizzo sicuro alle massime concentrazioni d’uso stabilite per legge  ma alcune ricerche pongono dei dubbi, non solo dal punto di vista dell’impatto sulla salute ma anche sull’ambiente,  dunque si tende a preferire altri filtri a questi quattro. Anche il nostro test sulle creme solari penalizza la loro presenza nei prodotti limitando il giudizio di qualità finale. La buona notizia è che esistono e vengono usati molti altri filtri chimici su cui vi sono tali problematicità. 

I filtri solari inorganici o minerali, invece, sono particelle insolubili deputate a riflettere, disperdere  e/o assorbire la radiazione solare, con un ampio spettro di azione contro le radiazioni UVB e UVA. L'ossido di zinco e il biossido di titanio (rispettivamente indicati nella lista degli ingredienti  come zinc oxyde e titanium dioxide) sono gli unici filtri di questo tipo che possono essere utilizzati nelle creme solari  in concentrazioni fino al 25%. Questi ingredienti possono essere inclusi anche in prodotti cosmetici con funzione colorante (es. trucchi, dentifrici).  

Benefici e rischi della protezione solare minerale 

I filtri solari che contengono solo filtri minerali sono stati spesso consigliati per i bambini per il loro bassissimo potenziale sensibilizzante e irritante. Le creme solari che venivano utilizzate in passato, contenevano solo particelle grandi e formavano una pellicola bianca sulla pelle. Per ovviare a questo problema, si è iniziato a produrre particelle di biossido di titanio e ossido di zinco con dimensioni comprese tra 5 e 20 nanometri: le nanoparticelle formano una pellicola trasparente sulla pelle, fornendo allo stesso tempo una buona protezione contro le radiazioni UV.   In questo caso i filtri devono essere identificati nella lista degli ingredienti in etichetta con il termine “nano” dopo il nome: zinc oxide (nano), titanium dioxide (nano). 

L'uso  delle nanoparticelle ha sollevato dei dubbi sulla loro sicurezza d’uso. Sulla base delle attuali prove scientifiche, è probabile che né il biossido di titanio né le nanoparticelle  di ossido di zinco causino danni se usati come ingredienti nei filtri solari e quando i filtri solari sono usati come indicato. Attualmente, il problema più grande con le nanoparticelle nei cosmetici è legato all'inalazione e, proprio per questa ragione,  secondo la normativa sui prodotti cosmetici, tutti i filtri sotto forma di nanoparticelle non possono essere utilizzati in “applicazioni che possono portare all’esposizione dei polmoni dell’utente finale per inalazione”  quindi non è consentito l’uso di prodotti con nanoparticelle in formato spray che creano nebulizzazioni inalabili, come i formati in aerosol. 

Per quanto riguarda, invece, l’efficacia protettiva (ovvero la protezione fornita dai  prodotti contro i raggi UVA e UVB), è più probabile che un prodotto che contenga un  buon numero di filtri (anche un mix tra filtri chimici e fisici) sia in grado di garantire una protezione efficace al sole. Nei nostri test sulle creme solari spesso succede che proprio i prodotti a sola base minerale non riescano a garantire la giusta protezione, soprattutto se la protezione da fornire e indicata in etichetta è molto alta. Per questo, per la scelta della crema solare sconsigliamo di basarsi su claim o semplicemente sulla tipologia di filtri solari usati. 

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