E-cig usa e getta, l'esperienza di oltre 600 persone: false credenze, rischi per i giovani e per l'ambiente
Abbiamo chiesto il parere della nostra community di ACmakers (svapatori e non, genitori e operatori della scuola) in modo da raccogliere più informazioni su questi prodotti che hanno spopolato negli ultimi anni. Quanto si è consapevoli dei rischi? Quanto le usano i ragazzi? Dove se le procurano i minorenni? Vengono smaltite correttamente come Raee? Molte preoccupazioni emerse dalla nostra precedente inchiesta restano confermate.

Le sigarette elettroniche usa e getta - che consentono cioè solo un certo numero di tiri (puff) per poi essere buttate - sono un prodotto relativamente nuovo (sono sbarcate in Italia tra 2021 e 2022); non esistono ancora molti dati rispetto all’uso di questo prodotto specifico che, nell’arco di poco tempo, ha spopolato soprattutto tra i giovani, con tutte le criticità - per la salute, l’ambiente e la regolarità dei prodotti online - emerse nella nostra precedente inchiesta sulle e-cig monouso acquistate sul web.
Ma quanto si è consapevoli di tutti questi rischi? Che uso ne viene fatto? Quanto le utilizzano i più giovani? Dove se le procurano i minorenni? Vengono smaltite correttamente come Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche)? Abbiamo chiesto tutto questo alle persone che fanno parte della nostra community di ACmakers, svapatori e non (per comprendere la percezione dei rischi e le motivazioni che inducono a usare le e-cig usa e getta) e persone a contatto con i giovani (genitori e lavoratori del mondo della scuola), per capire cosa notano nei ragazzi.
Ecco l’esperienza delle 671 persone che hanno partecipato: 438 le risposte di utilizzatori o ex utilizzatori, 160 quelle dei genitori di giovani sotto i 35 anni che usano e-cig monouso e 115 quelle degli operatori scolastici (ognuno ha potuto rispondere anche per più ruoli ricoperti).
Molte preoccupazioni sono confermate: vengono usate molto dai giovani, anche minorenni, che le riescono a comprare in tabaccai, negozi specializzati e online nonostante la vendita ai minori sia vietata; in troppi ne utilizzano una ogni 1-2 giorni assumendo livelli di nicotina molto elevati e, comunque, la quantità di nicotina non è una preoccupazione delle persone, mentre dovrebbe, visto che questi prodotti ne sono "ricchi" e che non è facile rendersi conto di quanta se ne assume.
In tanti non sanno cosa contengono questi dispositivi, non sono preoccupati per gli effetti sulla salute e pensano che aiutino a smettere di fumare le sigarette tradizionali, mentre i dati dicono che le persone alla fine finiscono per fumare tutte e due; alcuni pensano persino che non facciano male alla salute, quando è dimostrato - al contrario - che non sono innocue. E infine, non per importanza, nella stragrande maggioranza dei casi vengono smaltite scorrettamente (cioè non come Raee - Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Cosa vedono genitori e operatori scolastici nei giovani?
In generale (anche tra non genitori e lavoratori scolastici) i timori per l'uso massiccio che ne viene fatto tra i giovani c'è: in 158 (un terzo dei 451 che hanno risposto a questa domanda) ci dicono di essere preoccupati perché vedono molti ragazzi che le utilizzano.
Quanti anni hanno i ragazzi che le usano?
Da quanto ci dicono i genitori tra gli ACmaker coinvolti, l’età degli svapatori di e-cig monouso è bassa nella maggioranza dei casi.
Come si nota dal grafico, per gran parte dei casi (101 su 160) i figli che usano o hanno usato e-cig monouso hanno meno di 25 anni; 35 di questi sono minorenni, tra gli 11 e i 18 anni. Non sono pochi rispetto al totale, soprattutto se si considera che in molti casi, 65 su 160, questi ragazzi utilizzano prodotti contenenti nicotina (e che in 44 genitori non sanno neanche se il prodotto che svapa il figlio ne contiene o meno).
Quanto le usano i giovani?
Secondo la metà dei genitori (82 su 160) i figli ne fanno uso “molto” o “abbastanza”; se andiamo a vedere cosa rispondono i 35 genitori di minorenni, in questo caso il numero è pari a 10, quasi un terzo dei casi, il che non è poco trattandosi di minori.
Sappiamo che questi prodotti tendono a essere usati parecchio, per la loro stessa natura: possono essere utilizzati praticamente ovunque perché non producono fumo, sono comodi e sempre a portata di mano e tendenzialmente non ci si rende conto di quanto si sta svapando. E questo porta ad assumere tanta nicotina, con un conseguente aumento della dipendenza (nelle usa e getta ce n’è il 2% circa: una concentrazione che è considerata elevata).
I giovani le usano anche a scuola?
I 115 ACmakers che lavorano in ambiente scolastico ci hanno detto di vedere studenti che le utilizzano a scuola, nonostante esista un divieto; e nella maggioranza dei casi (71) di vederne molti o abbastanza. In particolare li vedono utilizzarle davanti scuola e in cortile/giardino (184), ma anche in bagno (44), nei corridoi (27), persino in classe (5); d’altronde il prodotto si presta: piccolo e colorato come un pennarello, inodore o quasi.
Come hanno iniziato?
Nella maggior parte dei casi (141) i genitori ci dicono che i figli hanno iniziato a utilizzare le monouso con amici e compagni di scuola.
Nove genitori, che evidentemente hanno una certa conoscenza della vita social dei figli, ci hanno detto che i loro ragazzi hanno iniziato vedendo utenti dei social network che le utilizzano.
Nella precedente inchiesta avevamo visto che anche le monouso, come le e-cig ricaricabili tradizionali, sono presenti su social come Instagram, nei post-promozione di utenti-influencer legati ai produttori. E questo avviene nonostante la pubblicità di questi prodotti sia vietata su stampa, tv, radio e quindi, in linea di principio, anche dovrebbe esserlo anche sui social: nella nostra petizione chiediamo anche di estendere in modo esplicito i limiti per la pubblicità a queste piattaforme (la richiesta è anche quella di equiparare i dispositivi elettronici alle sigarette tradizionali nella tassazione e nei divieti di utilizzo nei luoghi pubblici al chiuso).
Dove le hanno comprate i minorenni?
Su 35 genitori di minorenni, in 20 casi ci dicono che i figli hanno acquistato le monouso in tabaccherie o negozi di sigarette elettroniche, in 4 nei negozi online: ma questo non dovrebbe poter accadere.
La vendita ai minori di 18 anni è vietata: bisogna richiedere il documento di identità a meno che l’età non sia manifesta, ma evidentemente questo non sempre succede. E, per l’online, l’abbiamo anche provato: in 4 siti su 7 eravamo riusciti ad acquistare i prodotti senza presentare alcun documento.
In 11 casi le comprano tramite amici e conoscenti.
Quali sono conoscenze e abitudini degli utilizzatori di e-cig monouso?
In 438 tra i 671 intervistati utilizzano o hanno utilizzato sigarette elettroniche usa e getta. In più di due terzi dei casi (316) si utilizzano quelle contenenti nicotina.
Perché le utilizzano?
La voglia di provare, il fatto che sia meno fastidiosa per gli altri, la comodità e la "giocosità" data dagli aromi sono tra le ragioni che hanno spinto a iniziare e che, in effetti, agli occhi di molti rendono questo prodotto particolarmente appetibile.
Quali le false convinzioni che portano a usarle?
In tanti, però, basano la loro scelta anche su convinzioni sbagliate o quantomeno illusorie (e in effetti circa la metà ci dice di non aver mai neanche cercato informazioni su questo prodotto): in ben 159 su 438, oltre un terzo, dicono di usarla per smettere di fumare le sigarette tradizionali, in 32 perché non fa male alla salute.
Quanto all’efficacia per lasciare il fumo, in realtà, le prove esistenti non sono conclusive né esaustive. Fuori da contesti medici e senza supporto di professionisti, i fumatori non smettono, anzi: gli studi indicano che fanno un uso combinato di sigaretta elettronica e tradizionale. Infatti, dalle risposte delle persone, questi utilizzi “multipli” emergono (vedi paragrafo "Oltre alle usa e getta, usi/usavi altri prodotti con nicotina?"). Nelle e-cig monouso, inoltre, non è possibile neanche scalare il contenuto di nicotina come nelle ricaricabili, allo scopo di diminuire pian piano la propria dipendenza. Alla luce di tutte queste informazioni possiamo quindi dire che usare questi prodotti "perché consentono di smettere di fumare" potrebbe essere pura illusione.
Quanto al “le uso perché non fanno male alla salute”, anche in questo caso è falso (e fortunatamente non sono in molti pensarlo): l’impatto sul lungo termine delle monouso, così come quello delle e-cig ricaricabili, non è ancora chiaro in realtà: mancano dati definitivi, mentre in letteratura ci sono già prove degli effetti dannosi delle sostanze contenute. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che le sigarette elettroniche "presentano rischi”.
In generale, sulle sigarette elettroniche (monouso e ricaricabili) ci sono 198 persone, circa un terzo dei 671 che hanno risposto, che si dicono non preoccupati o poco preoccupati che possa far male alla salute.
La maggioranza non è preoccupata o lo è poco perché pensa che l'usa e getta sia “meno pericolosa della sigaretta tradizionale”: questo è plausibile, dal momento che nell'aerosol delle e-cig ci sono meno sostanze tossiche del fumo, ma non è ancora dimostrato dato che mancano studi che hanno valutato i danni derivanti dall'uso delle e-cig sul lungo termine. Dunque il confronto con la sigaretta non è ancora possibile (inoltre non si sa ancora cosa comporti l'uso combinato di e-cig con sigaretta tradizionale o tabacco riscaldato, pratica molto diffusa).
Una cosa invece si sa: le e-cig non sono innocue, esistono prove che il loro uso comporta rischi per la salute come dicevamo. In 39, però, non sono preoccupati anche perché non la ritengono pericolosa per la salute e in 29 usano quelle senza nicotina “che non fanno male alla salute”: in realtà non si conoscono gli effetti a lungo termine neanche di umettanti e aromi se inalati.
Quanto tempo dura una e-cig monouso?
L'e-cig usa e getta dura poco per oltre la metà delle persone.
Per ben 238 svapatori su 438, oltre la metà, si esaurisce in meno di un giorno o in 1-2 giorni, un tempo troppo breve se consideriamo che una e-cig usa e getta da 600 puff (serbatoio da 2 ml e 2% di nicotina, cioè 40 mg di nicotina) corrisponde, per quantità di nicotina appunto, a circa tre pacchetti da 20 di sigarette tradizionali. Vuol dire che, anche in meno di un giorno, queste persone stanno assumendo la nicotina di quasi tre pacchetti di sigarette.
Eppure solo 42 delle 450 persone che si dicono preoccupate dagli effetti sulla salute delle usa e getta, lo sono anche perché “La usano di continuo e non sanno quanta nicotina inalano”.
Dove le acquisti? Su quali siti?
La maggioranza delle persone acquista solo nelle tabaccherie in particolare (243 su 426) o nei negozi fisici specializzati (84); ma una buona quota acquista solo online (84) o anche online (180). E sul web, abbiamo visto nella precedente inchiesta, circolano anche prodotti irregolari a cui bisogna prestare attenzione.
Tra le risposte notiamo che la piattaforma più usata è Amazon che però, in realtà, non è autorizzato alla vendita di e-cig; il prodotto che avevamo comprato qualche mese fa, infatti, non aveva il regolare bollino dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: eppure, su Amazon, acquistano e-cig monouso in ben 122 persone sulle 180 che comprano online. Una ventina di persone utilizzano anche puffbar.eu/it, it.salt-switch.com e x-bar.co/it/: sono i siti su cui noi abbiamo acquistato prodotti non autorizzati alla vendita e in alcuni casi con contenuti di nicotina e dimensioni del serbatoio superiori alla nostra normativa. Fate sempre attenzione a dove comprate, qui i consigli per riconoscere un sito e un prodotto regolare.
Come le hai conosciute?
In quasi la metà dei casi si è venuti a conoscenza delle e-cig monouso perché le usava un amico o un conoscente, ma in tanti anche dal tabaccaio, dove in effetti sono esposte in quantità e in bella mostra alle vetrine del banco.
C’è una quota importante che le ha conosciute invece sui social o tramite un influencer o altro personaggio che segue, sempre sui social. Era pubblicità o un post spontaneo dell'utente? Non lo sappiamo in questo caso, ma lo ricordiamo: la promozione delle sigarette elettroniche è vietata su stampa, tv, radio e quindi, in linea di principio, dovrebbe esserlo anche sui social, luogo molto frequentato soprattutto dai giovani. Ma queste piattaforme sono facilmente terra di nessuno su questo fronte.
Oltre alle usa e getta, usi/usavi altri prodotti con nicotina? Quali?
Come dicevamo, e come ci aspettavamo, nella maggioranza dei casi (234 su 316 che hanno risposto) la risposta a questa domanda è stata "sì": si tratta dei cosiddetti "policonsumatori". Ma quali sono gli altri prodotti contenenti nicotina che si utilizzano in contemporanea alla sigaretta usa e getta? Un po' tutti, ma spopola in particolare la sigaretta tradizionale (al momento, non si conoscono gli effetti sulla salute dell'uso combinato di più prodotti del fumo, tradizionale e elettronico).
Cosa ti preoccupa delle sigarette elettroniche?
La maggioranza di chi ha risposto al questionario (450 su 671, appartenenti a tutte le categorie interpellate) si dice abbastanza o molto preoccupato degli effetti sulla salute delle e-cig in generale. A dirsi più preoccupati sono i genitori, mentre i meno preoccupati (poco o per nulla) sono i fumatori.
In tanti hanno preoccupazioni corrette o comunque comprensibili.
È vero quello che preoccupa la maggioranza: delle sigarette usa e getta non si conoscono ancora i danni e non ci sono dati solidi sul fatto che aiutino realmente a smettere di fumare; anzi fuori da contesti medici, come dicevamo, le persone alla fine si ritrovano spesso a fumare sia sigarette tradizionali che e-cig.
È vero anche che causano dipendenza perché contengono nicotina, e in un quantitativo elevato; hanno anche altre sostanze pericolose come metalli pesanti e aldeidi. E anche gli aromi dei liquidi potrebbero presentare dei rischi: sono considerati sicuri da ingerire, ma non sono stati testati ancora abbastanza per l'inalazione. E in assenza di sufficienti studi, quindi, neanche svapare sigarette elettroniche senza nicotina può essere considerato sicuro, in particolare tra i giovani.
Corretta la preoccupazione che arriva dal vedere molti giovani usarle: perché in effetti sono proprio i giovani i più a rischio con questi prodotti; per gli effetti della nicotina sulla loro salute, per il rischio di passare alle sigarette tradizionali che secondo alcuni studi c’è, per quanto possono essere attraenti per loro questi prodotti, colorati, piccoli, alla moda, aromatizzati con i gusti che più piacciono ai ragazzi.
Emerge anche la scarsa conoscenza del prodotto: in 198 sono preoccupati anche perché non sanno di preciso cosa contengono. Le e-cig nei liquidi hanno tra gli ingredienti un umettante (glicerina o glicole propilenico) e aromi, eventualmente nicotina (qui gli effetti di queste sostanze). In pochi si preoccupano anche della quantità di nicotina che possono introdurre senza rendersene conto, cosa che invece bisognerebbe sempre tenere presente visto che il prodotto si presta a un uso frequente e contiene livelli elevati di nicotina (come dicevamo, una sigaretta usa e getta da 600 puff, con serbatoio da 2 ml e 2% di nicotina, contiene la quantità di nicotina di circa tre pacchetti di sigarette).
Ti sei mai informato su questo prodotto?
Su 671 persone (utilizzatrici e non), in circa la metà dei casi non ci si è mai informati; l’altra metà si è informata in buona quantità tramite fonti non per forza così affidabili o super partes: social (99), passaparola (51), nei negozi stessi di e-cig (72).
Ambiente: si smaltiscono correttamente come Raee?
No, nella stragrande maggioranza dei casi non si smaltiscono correttamente.
Oltre quattro quinti dei 426 utilizzatori di monouso (cioè 359 persone) non fanno una raccolta differenziata Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) di questi prodotti, come in realtà si dovrebbe (qui le informazioni su come smaltirle). Le buttano nell’indifferenziata principalmente, nei cestini stradali, nella differenziata della platica, nei posacenere come quelli all’esterno di bar, locali ecc.
Anche i giovani non sembrano così corretti nello smaltimento. I 160 genitori intervistati ci dicono che i loro figli smaltiscono correttamente come Raee solo in 19 casi. Per il resto si va principalmente di raccolta indifferenziata (70), cestini stradali (30), raccolta della plastica (8). Anche i 115 ACmakers che lavorano nelle scuole ci dicono che in pochi casi (26) non ne vedono abbandonate a scuola, nel resto dei casi le vedono a terra davanti all’edificio, in cortile/giardino, nei cestini dei bagni e delle classi.
Eppure questi prodotti contengono una batteria e altri materiali che necessitano procedure specifiche per lo smaltimento. Altrimenti, se buttati insieme all’indifferenziata, finiscono negli inceneritori o in discarica, contaminando impianti e ambiente con sostanze pericolose (litio e metalli pesanti come cadmio, mercurio, piombo, nichel, possibilmente presenti nelle batterie). Se smaltiti con la plastica, invece, finiscono per esporre l’intera filiera di riciclo di questo materiale a pericolose contaminazioni di metalli pesanti.
E stiamo parlando di grandi quantità di rifiuti: secondo i dati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tra gennaio e aprile 2023 sono state vendute sigarette monouso per oltre 31,9 milioni di ml di liquidi. Facendo qualche calcolo spannometrico, si tratta di circa 15 milioni di dispositivi che, presumibilmente quindi, sono spesso smaltiti scorrettamente.
Scopri anche dove è vietato l'uso delle sigarette elettroniche.