Le candele profumate fanno male? Cosa sapere su ingredienti e rischi
Le candele arredano e creano atmosfera, ma pochi sanno che possono anche inquinare l’aria degli ambienti interni. Anche quelle “naturali” o “ecologiche” emettono sostanze potenzialmente nocive, soprattutto se profumate. Ma quali composti rilasciano davvero? E sono pericolosi per la salute?

In questo articolo
- Gli ingredienti nelle candele profumate
- Emissione di sostanze tossiche durante la combustione
- Gli effetti sulla salute a breve e lungo termine
- Le candele profumate sono sicure da usare?
- Consigli per un uso sicuro delle candele
- Regolamentazione ed etichettatura
- Alternative alle candele profumate tradizionali
Le candele profumate sono un must per chi ama creare atmosfera: c’è chi le accende per rilassarsi, chi per profumare gli ambienti o rendere più accogliente la casa. In molte abitazioni sono ormai parte della routine quotidiana. Ma dietro il loro fascino si nasconde un lato poco noto: quando bruciano, rilasciano nell’aria composti potenzialmente dannosi, soprattutto se contengono fragranze. Anche le candele “naturali” o “ecologiche” non sono innocue. Il problema? Queste informazioni non sono indicate in etichetta, e molti consumatori ne ignorano l’esistenza.
La buona notizia è che, secondo gli esperti, un uso moderato non comporta rischi noti per la salute. Tuttavia, è importante arieggiare bene gli ambienti durante e dopo l’uso, specialmente in presenza di bambini, donne in gravidanza o persone con patologie respiratorie.
Vediamo da cosa sono composte le candele, cosa accade quando vengono accese e quali sostanze vengono rilasciate, per capire se e quanto possano influenzare la qualità dell’aria indoor e la nostra salute.
Gli ingredienti nelle candele profumate
Sul mercato esiste un’ampia varietà di candele tra cui scegliere, con design, colori e profumazioni pensati per soddisfare ogni gusto. Dalle candele a colonna a quelle a spirale, dalle tealight alle eleganti candele in vetro, la scelta è vastissima. Tuttavia, nonostante le differenze estetiche, la struttura di base rimane sempre la stessa. Vediamo da quali ingredienti è composta una candela.
La cera
Il componente principale è la cera e può essere di origine diversa. La cera di paraffina è la più diffusa, ma sul mercato troviamo anche cere vegetali come quella di soia, palma o colza. In Europa sono comuni anche le candele steariche realizzate con stearina, una miscela di acidi grassi di origine animale o vegetale. Alcuni produttori combinano cere vegetali con paraffina per abbassare i costi. Tra le opzioni più pregiate spiccano le candele in pura cera d’api, che bruciano lentamente, emanano una luce calda e diffondono un delicato profumo naturale; tuttavia, è sempre più rara e questo la rende costosa.
Lo stoppino
Il cuore della candela è lo stoppino: assorbe la cera liquefatta e la trasporta verso la fiamma, mantenendola accesa. La sua dimensione è determinante per una combustione pulita: uno stoppino troppo grande genera fuliggine, mentre uno troppo piccolo può spegnere la fiamma.
Le fragranze
Le candele profumate sono tra le più amate. I profumi possono essere ottenuti da oli essenziali naturali o da composti sintetici, e spaziano tra note floreali, fruttate, speziate o gourmand. Esistono più di 2000 ingredienti tra cui scegliere per selezionare fragranze testate e ritenute sicure, anche quando bruciate con le candele.
I coloranti
Anche l’aspetto estetico gioca un ruolo fondamentale. Per colorare le candele si utilizzano pigmenti o coloranti specifici. I pigmenti, in genere, vengono applicati sulla superficie esterna, mentre i coloranti penetrano nella cera, tingendola in profondità. In alcuni casi, vengono aggiunti additivi per fissare meglio il colore o per solidificare la cera.
Torna all'inizioEmissione di sostanze tossiche durante la combustione
Quando accendiamo una candela, il calore della fiamma scioglie la cera intorno allo stoppino. La cera liquida viene assorbita per capillarità e risale lungo lo stoppino fino alla fiamma, dove reagisce con l’ossigeno dell’aria. Questo processo di combustione produce calore, luce, vapore acqueo, anidride carbonica e, purtroppo, anche alcune sostanze potenzialmente tossiche.
L’equilibrio tra cera, ossigeno e fiamma è ciò che consente alla candela di bruciare in modo costante. Una candela di buona qualità, realizzata con materiali adeguati, dovrebbe farlo senza produrre fumo nero (fuliggine). Se la fiamma vacilla o rilascia costantemente fumo, potrebbe esserci un problema: lo stoppino potrebbe essere troppo lungo o la candela esposta a correnti d’aria.
In questi casi, è consigliabile spegnerla, accorciare lo stoppino a circa 6 mm e posizionarla lontano da spifferi o ventilatori. Una combustione corretta riduce la formazione di sostanze inquinanti e rende l’ambiente più salubre.
Quali sostanze tossiche sono emesse dalle candele?
Insieme ad una candela accesa, vengono rilasciate nell’aria diverse tipologie di sostanze che contribuiscono al peggiorare la qualità dell'aria. Al chiuso aumenta il rischio di esposizione per inalazione a quelle sostanze, che possono potenzialmente mettere a rischio la nostra salute. Nello specifico, si tratta di:
Tipo di sostanza tossica | Quali sono? |
---|---|
Gas inorganici |
monossido di carbonio, anidride carbonica e biossido di azoto |
Composti organici volatili (COV) |
formaldeide, acetaldeide, acroleina, benzene, stirene, toluene, xileni, naftalene. e nel caso specifico delle candele profumate, limonene, benzaldeide e linalool |
Composti Organici Semivolatili (COSV) |
idrocarburi Policiclici Aromatici (PAH) come il benzo[a]pirene, Policlorodibenzodiossine (PCDD) e Policlorodibenzofurani (PCDF) |
Particolato (PM) |
particelle solide e liquide sospese nell'aria che si distinguono principalmente in base alle loro dimensioni in PM2.5 (con un diametro inferiore a 2.5 micrometri), PM10 (con un diametro inferiore a 10 micrometri) e Particelle ultrafini (con dimensioni nanometriche tra i 20-100 nm). |
Ricordiamo che queste sostanze sono già presenti nelle nostre case, in quanto sono emesse anche dal fumo di sigaretta, dei camini, delle stufe a legna, e persino dall’uso di condizionatori, caldaie a gas, dalle vernici e da alcuni materiali da costruzione. Quindi l’uso di candele non fa altro che peggiorare ulteriormente la qualità dell’aria domestica.
Cosa può influenzare le emissioni
La composizione delle candele (inclusa la presenza di fragranze) determina la tipologia, il numero e la quantità di sostanze tossiche emesse, un aspetto che però il consumatore non può verificare al momento dell’acquisto. Alcune ricerche suggeriscono che le fragranze floreali, orientali, speziate e gourmand rilasciano quantità inferiori di formaldeide e acetaldeide rispetto a quelle fresche e fruttate. Inoltre, le emissioni di benzene e particolato fine (PM2.5) risultano più basse nelle fragranze orientali.
Anche lo stoppino gioca un ruolo cruciale. Materiale, dimensione ed eventuali trattamenti chimici – necessari per preservarlo durante la combustione – influenzano la qualità della fiamma. Uno stoppino eccessivamente lungo o non proporzionato può far sfarfallare la fiamma, e aumentando la produzione di fuliggine e particolato ultrafine. Non solo: uno studio del Ministero dell’Ambiente danese ha evidenziato che gli stoppini trattati con sali solubili in acqua, come fosfati e solfati di ammonio, possono incrementare significativamente l’emissione di particelle ultrafini.
Infine, l’ambiente in cui brucia la candela ha un impatto significativo. Correnti d’aria o ventilazione inadeguata possono compromettere la combustione e favorire il rilascio di maggiori sostanze tossiche. Per minimizzare questi effetti, è consigliabile collocare la candela in un’area priva di spifferi e assicurarsi che la stanza sia ben ventilata.
Torna all'inizioGli effetti sulla salute a breve e lungo termine
Sebbene alcuni esperti esprimano preoccupazione per i possibili effetti sulla salute derivanti dall'esposizione alle emissioni delle candele e alle loro fragranze, al momento non esistono prove di rischi noti per la salute legati al loro utilizzo.
È noto che le candele emettono sostanze potenzialmente pericolose, tra cui formaldeide, benzene e benzo(a)pirene, classificati dallo IARC come cancerogeni per l’uomo, e toluene, una neurotossina. Tuttavia, alcune ricerche di laboratorio sulle emissioni di varie tipologie di candele (profumate e non, realizzate con cere diverse) indicano che generalmente la quantità di sostanze rilasciate dalle candele nell’aria indoor è bassa e tende a rimanere al di sotto dei limiti stabiliti dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nonostante ciò, i risultati di questi studi vanno interpretati con cautela e non permettono di giungere a conclusioni, poiché si basano su condizioni di laboratorio che potrebbero non rispecchiare la realtà, dove i fattori ambientali sono molto più variabili. A partire dalla composizione delle candele in commercio, che può differire da quelle testate in laboratorio, e le modalità d’uso (che variano) tra i consumatori. Elementi come durata e frequenza di utilizzo, numero di candele accese contemporaneamente, dimensioni e ventilazione della stanza influenzano significativamente la concentrazione di inquinanti e, di conseguenza, la nostra esposizione a queste sostanze.
Ad oggi, non ci sono prove che colleghino l’uso delle candele allo sviluppo di malattie, più in generale gli effetti dell’inquinamento domestico sulla salute sono ancora poco studiati. Le ricerche disponibili si concentrano sugli effetti a breve termine e suggeriscono che l’esposizione agli inquinanti indoor potrebbe avere un impatto sulla funzionalità polmonare, sul sistema cardiovascolare e sull’attività cerebrale. Alcuni studi più ampi ipotizzano che le particelle rilasciate negli ambienti chiusi possano favorire processi infiammatori e di stress ossidativo, aumentando il rischio di problemi cardiovascolari e respiratori.
Quindi, dobbiamo smettere di usare le candele? No, non è necessario smettere di usarle, ma è meglio non esagerare! Se ci piacciono e ci fanno sentire bene, possiamo continuare a godercele, adottando però qualche precauzione. È consigliabile limitare il numero di candele accese contemporaneamente e ridurre il tempo di combustione. In ogni caso, è fondamentale arieggiare sempre bene gli ambienti, anche dopo averle spente. Questo accorgimento è particolarmente importante se in casa ci sono donne in gravidanza, bambini o persone con problemi respiratori.
Le candele con paraffina sono pericolose?
La paraffina è un sottoprodotto della raffinazione del petrolio e viene utilizzata in diversi ambiti, tra cui cosmetici, farmaci, candele e come additivo in alcuni alimenti. La cera di paraffina è la più diffusa a livello globale, ma le preoccupazioni sul suo utilizzo derivano principalmente dalla sua origine e dalle possibili emissioni prodotte durante la combustione.
Alcuni studi hanno analizzato le sostanze rilasciate nell’aria quando si bruciano candele di paraffina, rilevando la presenza di composti organici volatili (COV), come toluene e benzene, noti per i loro potenziali effetti nocivi sulla salute. Tuttavia, la comunità scientifica non ha raggiunto un consenso unanime sui rischi effettivi legati a queste emissioni.
La National Candle Association afferma che nessuno studio scientifico ha dimostrato che la combustione della paraffina rappresenti un pericolo per la salute umana. Di conseguenza, l'uso delle candele di paraffina rimane considerato sicuro nell'ambito di un utilizzo normale e moderato. A supporto di questa posizione, uno studio pubblicato sul Journal of Regulatory Toxicology and Pharmacology ha rilevato che le emissioni di formaldeide e benzene prodotte dalle candele di paraffina rientrano ampiamente nei limiti di esposizione stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Gli stoppini contengono piombo?
Oggi è raro trovare stoppini con piombo. Secondo la European Candle Manufacturer Association, meno del 2% degli stoppini utilizzati in Europa contiene questa sostanza. La maggior parte è realizzata in cotone, ideale per una combustione uniforme, oppure in legno, scelto per il suo caratteristico crepitio simile a quello di un camino. Per le candele in vaso o da esterno, si preferiscono stoppini rinforzati con carta, zinco o stagno, materiali che garantiscono maggiore stabilità.
In passato, alcuni stoppini avevano un’anima in piombo, ma il rischio di emissione di questa sostanza tossica (soprattutto per i bambini) durante la combustione ha portato alla sua graduale eliminazione. Già negli anni ’80, i produttori europei hanno interrotto volontariamente il suo utilizzo, sebbene non fosse ancora formalmente vietato. Nel 2018, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha inserito il piombo nell’elenco REACH delle sostanze estremamente preoccupanti, accelerandone definitivamente l’abbandono. Oggi, quando vengono utilizzate anime metalliche, queste sono solitamente in zinco o stagno, materiali considerati sicuri. Tuttavia, il rischio di esposizione al piombo non è del tutto azzerato: alcune candele importate da paesi extra-UE potrebbero non rispettare gli standard europei e, in prodotti di bassa qualità, materie prime come coloranti e cera potrebbero contenere tracce di piombo dovute a contaminazione.
Torna all'inizioLe candele profumate sono sicure da usare?
Le candele profumate, tanto apprezzate per mascherare i cattivi odori nell’ambiente domestico, secondo alcune ricerche inquinano di più rispetto a quelle senza fragranze. Questo ha sollevato dubbi tra i consumatori che si chiedono se le candele profumate possano essere pericolose, con una particolare attenzione alla sicurezza di marchi celebri come Yankee Candle, che spesso vengono cercate online con domande come 'Le Yankee Candle fanno male?' o 'Le Yankee Candle sono tossiche?'
Alcuni studi indicano che le candele profumate tendono a emettere una quantità e varietà maggiori di composti organici volatili (VOC) rispetto a quelle non profumate. Questi composti possono derivare sia dalla combustione della cera – come formaldeide, acetaldeide e benzene – sia dall’evaporazione degli ingredienti della fragranza, come limonene, linalool e benzaldeide. La tipologia di profumazione incide sulle emissioni: le fragranze floreali, fresche e fruttate rilasciano in genere più VOC rispetto a quelle speziate o orientali, a causa della diversa volatilità dei loro componenti. Inoltre, le candele profumate possono generare livelli più alti di idrocarburi policiclici aromatici (PAH). La buona notizia è che, se utilizzate con moderazione e in ambienti ben aerati, le concentrazioni di queste sostanze restano generalmente entro i limiti considerati sicuri.
Le candele profumate possono scatenare una reazione allergica?
Oltre a un potenziale maggiore impatto sulla qualità dell’aria, le candele profumate possono rappresentare un rischio per chi soffre di allergie o sensibilità respiratorie, come gli asmatici. Le fragranze sintetiche spesso contengono ftalati, sostanze utilizzate per fissare il profumo, che possono essere rilasciate nell’aria durante la combustione e aggravare i sintomi allergici o scatenare crisi asmatiche nei soggetti più sensibili. Uno dei composti più in discussione è il limonene, un allergene noto che può causare irritazioni cutanee, difficoltà respiratorie e asma, in particolare nei bambini. Problematiche simili sono state riscontrate anche con altri prodotti per la casa, come detergenti e deodoranti, che contengono ingredienti analoghi.
L’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI) raccomanda alle persone con asma di evitare le candele profumate. Per ridurre il rischio di reazioni allergiche, è utile controllare sempre l’etichetta, dove solitamente sono indicati eventuali ingredienti sensibilizzanti.
Torna all'inizioConsigli per un uso sicuro delle candele
Ecco alcune semplici accortezze suggerite dalla National Candle Association che possono aiutare a migliorare la combustione, prolungare la durata della candela e ridurre i rischi:
- Taglia lo stoppino a 6 mm prima di ogni utilizzo e rimuovi i residui per evitare fiamme instabili e fuliggine.
- Prima accensione: lascia sciogliere la cera fino ai bordi (circa 1 ora per cm di diametro) per prevenire il “tunnel” che disturberà la combustione negli utilizzi successivi.
- Non superare il tempo di combustione indicato dal produttore. Bruciare una candela troppo a lungo provoca l'accumulo di carbonio sullo stoppino, e rende la fiamma instabile e più alta del normale. Questo può generare fumo e fuliggine. Per evitarlo, non superare 4 ore consecutive di combustione e lascia raffreddare la candela per almeno 2 ore prima di riaccenderla.
- Evita correnti d’aria, che possono far tremare la fiamma e causare combustione irregolare e macchie di fuliggine sul bicchiere. Posiziona la candela lontano da finestre aperte, ventilatori, condizionatori e zone di passaggio.
- Conserva la candela in un luogo fresco e asciutto, meglio con coperchio, per proteggerla da polvere e preservarne il profumo.
Inoltre, non dimenticare alcune regole di buon senso:
- Arieggia bene gli ambienti per ridurre i livelli delle sostanze inquinanti nell’aria.
- Limita il numero di candele accese contemporaneamente.
- Mantieni una distanza adeguata dalle candele per limitare l'inalazione diretta di eventuali sostanze nocive.
- Tienile lontane da bambini e animali. Attenzione a quelle a forma di fragole o di dolci (come macarones, cupcake o dei cannoli siciliani), somigliano così tanto agli alimenti reali che potrebbero trarre in inganno i più piccoli.
- Non lasciare candele accese incustodite.
- Spegnile prima di dormire.
Regolamentazione ed etichettatura
Per il consumatore, verificare la composizione di una candela al momento dell’acquisto non è possibile, poiché la legge non obbliga a riportare tali informazioni in etichetta. Solo test specifici possono rivelare la presenza di sostanze potenzialmente pericolose e valutarne la sicurezza della combustione. Tuttavia, un’etichetta chiara, completa e conforme alle normative, scritta in lingua italiana, è spesso segno di un produttore attento e trasparente. Prestare maggiore attenzione all’etichetta al momento dell’acquisto può quindi fornire qualche elemento in più.
Inoltre, se l’etichetta riporta il nome del produttore, è possibile verificare se l’azienda è membro della European Candle Manufacturers Association. Sebbene l’adesione a questo consorzio non garantisca assolutamente la qualità, segnala comunque l’impegno dell’azienda a rispettare specifici standard di sicurezza e produzione.
Come sono regolamentate?
Le candele sono classificate come “miscele chimiche” e rientrano nel Regolamento REACH, che disciplina il controllo delle sostanze chimiche, e nel Regolamento CLP, che ne regola la classificazione e l’etichettatura. Se una candela è considerata pericolosa secondo il CLP (ad esempio, a causa della presenza di fragranze sensibilizzanti), deve rispettare entrambi i regolamenti prima di poter essere commercializzata. Le cere, di per sé, non richiedono etichettatura, ma gli additivi come fragranze e coloranti possono comportare rischi. Le sostanze profumate, ad esempio, possono sensibilizzare la pelle o le vie respiratorie, mentre i coloranti, sebbene talvolta classificati come pericolosi, sono generalmente presenti in concentrazioni così basse da non influire sulla classificazione della candela.
Oltre alla sicurezza chimica, esistono norme tecniche specifiche per le candele destinate a essere bruciate in ambienti chiusi. Queste normative regolano aspetti come, il grado di fuliggine prodotto dalla combustione, la sicurezza antincendio delle candele e le informazioni di sicurezza obbligatorie da riportare in etichetta. Tali standard contribuiscono a garantire un uso più sicuro delle candele negli ambienti domestici.
Quali informazioni si trovano in etichette?
Le etichette delle candele riportano i classici pittogrammi di attenzione e pericolo, gli stessi che si trovano spesso sugli imballaggi di prodotti chimici come i detersivi. Tra le indicazioni più comuni troviamo:
- Non lasciare una candela accesa incustodita.
- Tenere lontano da oggetti e materiali infiammabili.
- Tenere fuori dalla portata di bambini e animali domestici.
- Mantenere almeno 5 cm di distanza tra una candela e l’altra.
- Utilizzare un portacandele ignifugo.
Se una candela contiene fragranze o altre sostanze con possibile impatto sulla salute, l’etichetta deve riportare anche il codice UFI (Unique Formula Identifier), un codice alfanumerico di 16 cifre che collega il prodotto alle informazioni su composizione, impieghi e tossicità. Questo codice è essenziale in caso di emergenze, poiché permette alle autorità sanitarie e ai centri antiveleni di identificare rapidamente le sostanze coinvolte in incidenti o avvelenamenti. La presenza dell’UFI in etichetta indica che il produttore ha riconosciuto possibili rischi per la salute legati agli ingredienti utilizzati e ha reso queste informazioni accessibili alle autorità.
Indicazione degli allergeni
Gli allergeni sono sempre segnalati in etichetta. Se una candela contiene sostanze sensibilizzanti in una concentrazione superiore all’1%, deve riportare una frase come "Può provocare una reazione allergica cutanea". Anche a concentrazioni inferiori, le sostanze sensibilizzanti devono essere dichiarate con la dicitura "Contiene (nome della sostanza). Può provocare una reazione allergica", un’informazione utile per chi è già sensibile a determinati componenti.
Alternative alle candele profumate tradizionali
Molti consumatori, nel tentativo di ridurre l’esposizione a sostanze potenzialmente nocive, preferiscono alternative più ecologiche alla paraffina, realizzate con cere vegetali a base di soia, cocco o colza. Il marketing le promuove come “100% naturali” e come alternative meno inquinanti rispetto alla paraffina. Non è chiaro se le candele naturali ed ecologiche siano realmente una scelta più sicura: alcune ricerche suggeriscono che anche le emissioni di queste candele contengono sostanze pericolose e che non differiscono molto dalle candele in paraffina. La National Candle Association (NCA) e la European Candle Manufacturers Association (ECMA) confermano che tutte le cere bruciano in modo simile, con un impatto analogo sulla qualità dell’aria indoor.
Più che il tipo di cera, ciò che influenza realmente sulla qualità della combustione è la purezza delle materie prime utilizzate: una cera ben purificata e raffinata garantisce una fiamma più pulita e riduce la formazione di sottoprodotti tossici.
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