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Bonus tiroide? Ecco perché non esiste e di cosa si tratta davvero

Periodicamente circolano notizie fuorvianti: in realtà non c'è una misura economica specifica a beneficio di chi ha malattie della tiroide. Piuttosto si fa riferimento all'assegno di invalidità civile che, però, per essere ottenuto (anche da chi ha patologie di questo tipo) prevede una serie di criteri da rispettare.

Con il contributo esperto di:
10 febbraio 2025
Insegna Inps con logo

Nonostante la diffusione periodica di questa news acchiappa-click, in realtà non esiste alcun "bonus tiroide": infatti, non è stata prevista nessuna misura straordinaria per le persone affette da malattie della tiroide. Si tratta piuttosto, come vedremo, di un’interpretazione molto superficiale e fuorviante di quanto previsto per l'assegno di invalidità civile. 

Perché si parla di bonus tiroide?

La diffusione della news potrebbe essere dovuta al successo che hanno le notizie sui bonus, che porta spesso il web a popolarsi di fake news o informazioni quanto meno fuorvianti. In questo caso, in particolare, non è neanche la prima volta che se ne parla: il termine "bonus tiroide" ha iniziato a circolare online già intorno al 2019-2020.

Da subito, però, erano anche emerse delle smentite. Anche siti specializzati di informazione sanitaria, ad esempio, chiarivano già nel 2020 che non si tratta davvero di un bonus ad hoc. Ma, nonostante questo, il "bonus tiroide" continua a circolare, causando confusione tra i cittadini.

A cosa si fa riferimento in realtà?

Il termine "bonus tiroide" non corrisponde a nessuna misura economica specifica o a nessun nuovo beneficio economico introdotto a favore delle persone con problemi alla tiroide. In realtà ci si riferisce - in modo inopportuno - all'assegno di invalidità civile riconosciuto dall'Inps a persone affette da patologie (anche tiroidee) che comportano una significativa riduzione della capacità lavorativa

Quindi, semplicemente, le persone con problemi alla tiroide possono - come tutti i cittadini con patologie che comportino una compromissione significativa - fare richiesta per accedere all’assegno di invalidità civile (assegno che scatta, anche per le malattie della tiroide, solo sopra una certa soglia di invalidità).

Malattie della tiroide: come funziona l’assegno di invalidità

L'assegno di invalidità per le malattie della tiroide è definito dalle linee guida dell'Inps per l'accertamento degli stati invalidanti. L'Inps si basa su tabelle che associano specifiche percentuali di invalidità a diverse patologie.

La valutazione dell'invalidità dipende dalla gravità e dalle manifestazioni cliniche specifiche della malattia in questione (cosa che vale, quindi, anche per le malattie tiroidee). Ad esempio, l'ipotiroidismo o l'ipertiroidismo possono avere ripercussioni su diversi aspetti del proprio stato di salute. Ad essere valutato, quindi, non è la presenza di malattie alla tiroide, quanto le conseguenze cliniche e l’impatto sulla vita quotidiana, che possono essere di una gravità tale da comportare una condizione di invalidità.

Come si presenta la domanda all'Inps

La domanda per l’accertamento dell’invalidità va presentata compilando sul sito dell’Inps il certificato introduttivo. La compilazione spetta al medico di famiglia, che dovrà indicare tutte le patologie che possono essere valutate ai fini dell’ottenimento dell’invalidità.

Una volta presentato il certificato introduttivo, si può procedere con la domanda vera e propria tramite il sito dell’Inps o un patronato. Dopodiché, verrà indicata una data per la visita presso la Commissione medica dell'Inps, che esaminerà la documentazione medica e, in base alle linee guida e alle tabelle di riferimento, determinerà la percentuale di invalidità riconosciuta.

La soglia minima per ottenere l'assegno

La soglia del 74% è quella dopo la quale può scattare un assegno, dopo la verifica dei dati socio-economici e reddituali di chi sta facendo richiesta. L’importo dell’assegno può variare in base alla percentuale di invalidità che viene riconosciuta e può arrivare a un massimo di 550 euro mensili.

Le tabelle ministeriali indicano le percentuali di invalidità a seconda del tipo di malattia tiroidea, che al fine del calcolo delle invalidità, include sia tumori maligni della tiroide, sia altre malattie non tumorali, come gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo. Di per sé, come dicevamo, la presenza di queste malattie non dà diritto ad un assegno, ma danno diritto ad un punteggio che, sommato ai punteggi di altri problemi di salute, può arrivare a superare quella soglia del 74% che dà diritto all’assegno.