Quando e dove c'è ancora l'obbligo di mettere la mascherina
L’obbligo di indossare la mascherina resta solo in alcuni luoghi e situazioni, come nelle RSA e in alcuni reparti ospedalieri. Ma rispetto ad ambulatori, scuole e uffici ci sono ancora molti dubbi e troppa discrezione, specie in caso di positività o sintomi simili a quelli del Covid.
- contributo tecnico di
- Daniele Caldara

Il ritorno negli uffici e negli istituti scolastici dopo le vacanze estive non sarà all’insegna di restrizioni legate al Covid. Si entrerà in classe come si va in ufficio, al supermercato o al cinema: ovvero senza mascherina, e non sarà più obbligatoria neppure se si è venuti in contatto con qualcuno positivo o si è malati. L’obbligo però rimane in alcuni casi specifici. Vediamo quali.
Chi è obbligato a indossarla
Nessuno è più obbligato ad indossare la mascherina in nessuna situazione, se non quelle delineate dall’ordinanza ministeriale del 28 aprile 2023. A partire dall’inizio di maggio, infatti, è stato eliminato anche l’ultimo obbligo rimasto, cioè quello di indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie in tutti gli ambulatori e gli ospedali, lasciando però l’ obbligo di indossare una mascherina in Rsa, strutture di lungodegenza, riabilitative e hospice, ma anche in tutti i reparti ospedalieri che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture (cosa che implica una certa discrezionalità).
In tutte gli altri reparti e aree di ospedali e ambulatori, compresi quelli privati, è il direttore sanitario o il titolare a stabilire se è necessario per utenti e visitatori indossare una mascherina. Nei restanti contesti pubblici, dal posto di lavoro alla scuola, ai luoghi pubblici (come gli stadi, le discoteche o i ristoranti), ai trasporti non vige più alcun obbligo di indossare una mascherina. L’obbligo non è previsto neppure per chi è positivo o per i contatti stretti di un caso acclarato. Tutte le disposizioni aggiornate su come devono comportarsi coloro che risultano positivi al Covid o che sono stati in contatto con un caso, sono disponibili nel nostro speciale sulle raccomandazioni per isolamento.
Chi non è tenuto a metterla
Come ribadito dalla ordinanza del Ministro della Salute del 28 aprile 2023 restano sempre sollevati dall'obbligo di indossare la mascherina i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità e per cui la mascherina risulta un ostacolo alla comunicazione.
Quali regole nelle scuole?
In questo momento non ci sono disposizioni specifiche per le scuole e valgono le stesse regole previste per tutti i cittadini e riportate nella circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023 di cui vi parliamo nel nostro approfondimento sul rientro a scuola 2023.
Negozi, locali e trasporti: quali regole ci sono
Anche in questo caso non c’è alcuna regola particolare da rispettare e questo vale per tutti, anche per i positivi al Covid, per chi ha sintomi suggestivi di Covid e per i contatti stretti di casi acclarati. Secondo le disposizioni della circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023 nessun soggetto è obbligato ad indossare una mascherina, anche se è risultato positivo ad un tampone antigenico o molecolare.
Il Ministero raccomanda a chi è sintomatico di restare a casa fino alla risoluzione dei sintomi, ma non lo obbliga al domicilio, né lo obbliga ad indossare una mascherina se esce di casa. Questo vale anche per i contatti stretti di positivi, come coloro che abitano con una persona con infezione acclarata. Leggi l'approfondimento sulle raccomandazioni per prevenire i contagi. Il fatto che non ci sia l’obbligo di indossare una mascherina non ci deve inibire dall’utilizzarla se vogliamo ridurre le chance di contagiarci. Scopri in quali situazioni potrebbe ancora valere la pena di indossarla.
Sul posto di lavoro, solo raccomandazioni
Non c’è nessun obbligo in particolare per i lavoratori, neanche nel caso abbiano sintomi o siano positivi al Covid. Secondo le disposizioni della circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023 nessun soggetto è obbligato a isolamento, quarantena, autosorveglianza o obbligo di indossare una mascherina fuori di casa.
Il Ministero semplicemente raccomanda a chi è sintomatico di restare a casa fino alla risoluzione dei sintomi, ma non lo obbliga a stare al domicilio. Più in generale, ai positivi (asintomatici o sintomatici) è semplicemente raccomandato di indossare una mascherina quando in contatto con altre persone, per ridurre il rischio di contagio, ma non c’è alcun obbligo per essi. La stessa regola vale per i contatti di positivi (per esempio chi abita con un caso acclarato di Covid ): non c’è più alcun obbligo di autosorveglianza o di indossare una mascherina Ffp2 in pubblico.
Per di più, la positività al tampone antigenico o molecolare in assenza di sintomi oggi non costituisce più una richiesta legittima per avere il certificato di malattia dal medico di famiglia, in quanto non è più previsto alcun isolamento per gli asintomatici, come osserva il segretario nazionale della Fimmg. Dunque i lavoratori positivi asintomatici sarebbero tenuti ad andare al lavoro.
Nessun intoppo invece per i casi sintomatici, che il medico può valutare in modo oggettivo ai fini della certificazione di malattia, anche se in assenza di un tampone “ufficiale” di una farmacia o di un ambulatorio analisi potrà solo fare una diagnosi aspecifica (cioè di sintomi simil-influenzali o di sospetto Covid), anche in presenza di un test antigenico casalingo.
Strutture sanitarie: troppe incertezza
Le regole variano a seconda delle strutture sanitarie.
Ospedali e Rsa
L’uso di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie è obbligatorio per visitatori e utenti di reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, individuati dalle direzioni sanitarie. Questo è stabilito dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 28/04/2023.
L’ordinanza estende quest’obbligo anche agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.
La norma di aprile non precisa cosa costituisca un DPI, ma questa dicitura di norma indicherebbe solo i filtranti facciali Ffp2 o 3 e non le mascherine chirurgiche.
Nei reparti e nelle strutture sanitarie diverse da quelle indicate, e nelle sale attesa, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte dell’utenza resta alla discrezione delle direzioni sanitarie, che possono disporne l'uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria. Su questi aspetti però possono intervenire anche le Regioni dando disposizione univoche a tutte le strutture sanitarie.
Per precisione, queste norme valgono per persone che non presentano sintomi compatibili col Covid (che, ricordiamo, sono indistinguibili da quelli di raffreddori e influenza), perché in caso di sintomi è richiesto di non recarsi in visita o di accompagnare persone da visitare o ricoverare, principio ribadito da una recente circolare ministeriale.
Ambulatori di medici di famiglia e pediatri
Per quanto riguarda gli ambulatori medici, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Questo è stabilito dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 28/04/2023.
FIMMG e FIMP, le federazioni nazionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, hanno fornito delle indicazioni (non vincolanti) sull’uso delle mascherine FFP2 negli ambulatori di medici di base e pediatri a seconda del periodo dell’anno, dello scenario epidemiologico e del contesto organizzativo
- Aprile-Ottobre: periodo a bassa circolazione di virus respiratori. In questo periodo, le mascherine FFP2 sono raccomandate per:
- Pazienti con sintomi simil-influenzali: mal di gola tosse, febbre, raffreddore, nausea, diarrea
- Soggetti ad alto rischio (fragili, immunodepressi, …)
- Accompagnatori di pazienti con sintomi simil-influenzali e di soggetti fragili
- Ottobre-Novembre: periodo a media circolazione di virus respiratori. In questo periodo, le mascherine FFP2 sono raccomandate per:
- Medici e collaboratori dello studio
- Pazienti con sintomi simil-influenzali: mal di gola tosse, febbre, raffreddore, nausea, diarrea)
- Soggetti ad alto rischio (fragili, immunodepressi, …)
- Accompagnatori di pazienti con sintomi simil-influenzali e di soggetti fragili
Per gli altri pazienti privi di sintomi simil-influenzali che accedono all’ambulatorio è raccomandato solo di indossare una mascherina chirurgica.
- Dicembre- Marzo: periodo ad elevata circolazione di virus respiratori. In questo periodo, la mascherina FFP2 è raccomandata a tutti i soggetti che si recano in studio (tranne i soggetti di età inferiore ai sei anni), medici e collaboratori
Resta facoltà del medico decidere come applicare queste regole, che può anche considerare di consigliare l’utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria a pazienti fragili, oncologici, immunodepressi, trapiantati e loro caregiver indipendentemente dal periodo dell’anno e dall’andamento epidemiologico delle infezioni.