News

Influenza aviaria: quali pericoli per l'uomo? Le raccomandazioni per prevenire il rischio

L’influenza aviaria sta facendo preoccupare le autorità sanitarie. Dopo che il virus è stato trovato per la prima volta negli allevamenti americani di vacche da latte, le autorità europee Ecdc ed Efsa hanno pubblicato un documento con le indicazioni per prevenire il rischio di una nuova pandemia. Per ora questa possibilità rimane strettamente teorica, ma vista la velocità con cui questa malattia si sta diffondendo anche in altre specie animali oltre ai volatili, bisogna correre subito ai ripari.

articolo di:
09 aprile 2024
Pollo e scritta H5N1

Le notizie che giungono dagli Stati Uniti hanno messo in allerta anche le nostre autorità sanitarie. L’influenza aviaria sta colpendo i grandi allevamenti americani, non solo di pollame, ma anche di bovini da latte. Nello Stato del Texas è stato segnalato anche il secondo caso di contagio umano, un lavoratore del settore lattiero-caseario che ha avuto contatti con bovini infetti, per fortuna con sintomi di modesta entità.

Per ora i pericoli per gli esseri umani sono minimi e i contagi rarissimi, ma le autorità sanitarie temono il “salto di specie” del virus H5N1 responsabile della malattia: un’eventuale mutazione di questo virus potrebbe renderlo adatto alla trasmissione da uomo a uomo e portarci verso una nuova pandemia. I Centers for disease control negli Stati Uniti e l’Ecdc, l’ente equivalente europeo incaricato di monitorare le malattie infettive, hanno alzato il loro livello di allerta.

L’influenza aviaria avanza veloce

Le prime versioni del virus (in questo articolo trovi tutte le informazioni sull’influenza aviaria) sono state rilevate tra gli uccelli selvatici già alla fine del secolo scorso (a fine anni ’90). Da allora questa malattia ha continuato il suo cammino: il virus H5N1, quello che circola attualmente, ha già toccato diverse specie, anche di mammiferi, dalle volpi agli orsi, passando per lontre e visoni. Perfino qualche gatto domestico è stato trovato con il virus, probabilmente per aver cacciato degli uccelli infetti. A fine marzo il virus è entrato negli allevamenti Usa di capre e mucche da latte. In questo scenario è stato coinvolto anche l’uomo, sebbene molto sporadicamente: da quando la malattia è stata rilevata negli uccelli selvatici sono state infettate soltanto alcune centinaia di persone, ma solo dopo un contatto ravvicinato e prolungato con animali infetti. I contagi diretti da uomo a uomo non sono mai stati osservati.

Le raccomandazioni di Ecdc ed Efsa

Il virus però continua a fare passi avanti: dopo l’ultimo caso dell’allevatore contagiato negli Usa, Ecdc insieme all’Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa, hanno pubblicato un documento, invitando a tenere alta la guardia: “Se H5N1 dovesse acquistare la capacità di diffondersi fra gli esseri umani – si legge nel rapporto diffuso il 3 aprile 2024 - potremmo assistere a una trasmissione su larga scala, vista la mancanza di immunità della nostra specie nei confronti dei virus H5”. I due enti europei invitano alla prevenzione e al controllo, sottolineando la necessità di adottare subito misure di contenimento per limitare l’esposizione a questo virus. In particolare, raccomandano di:

  • potenziare la sorveglianza;
  • garantire l'accesso a diagnostiche rapide;
  • vaccinare il pollame;
  • organizzare un piano di comunicazione efficace verso le diverse popolazioni coinvolte;
  • ridurre i contatti tra fauna selvatica, uomo e animali domestici.

Nessun rischio per il consumatore da carni e uova cotte

Per quanto riguarda il consumo di carne, latte e uova, spiegano le autorità, non ci sono pericoli anche perché grazie ai controlli sanitari la possibilità che pollame infetto entri nel processo industriale di macellazione e alla fine arrivi al consumatore o al ristoratore è davvero bassa. Inoltre, la cottura di uova e carne e la pastorizzazione del latte sono modi sicuri per uccidere il virus H5N1. Finora non ci sono stati casi in cui qualcuno abbia contratto il virus attraverso l’alimentazione. In generale, adottare le giuste regole in cucina è essenziale per garantire la salubrità degli alimenti che consumiamo.