Cerotti dimagranti, GLP-1 e berberina patch: inutili e da togliere dal mercato
Il sogno è sempre lo stesso: dimagrire senza fatica. Sui social spuntano ovunque cerotti GLP-1 e altri cerotti dimagranti che promettono risultati miracolosi. Ma alla fine, l’unica cosa che si alleggerisce davvero è il portafoglio.
Cosa sono i cerotti dimagranti e perché se ne parla
GLP-1 patch, berberina patch, cerotti Velora, Kind patch, cerotti gentili: sono tanti i cerotti pubblicizzati sui social che promettono di aiutarci a dimagrire. Gli ingredienti che contengono e le promesse si ripetono, vediamo di cosa si tratta.

Ingredienti più comuni e cosa promettono
I cerotti dimagranti contengono in genere sostanze di origine naturale che, secondo chi li vende, dovrebbero attraversare la pelle, entrare nel circolo sanguigno e andare ad agire sul senso di fame e sul metabolismo o su altri meccanismi legati al dimagrimento. Nella pratica, però, capire davvero cosa contengono non è semplice: spesso non esiste un sito ufficiale che fornisca informazioni dettagliate e molti di questi prodotti vengono venduti su marketplace come Amazon, Shein, AliExpress o direttamente su TikTok shop dove le descrizioni sono sommarie o incomplete.
Tra gli ingredienti dichiarati più di frequente compaiono: berberina, melograno, cannella, cromo, vitamine del gruppo B, guaranà, capsaicina, zenzero, alga fucus, pepe nero, tè verde. Sono le stesse sostanze che troviamo abitualmente negli integratori alimentari pubblicizzati per dimagrire o per il controllo del peso.
Le promesse sono ricorrenti: riduzione della fame “in modo naturale”, riattivazione del metabolismo, pancia più sgonfia. Vengono citati anche un presunto controllo degli zuccheri nel sangue e un supporto all’energia durante la giornata.
Perché sono diventati popolari

Sui social questi prodotti stanno spopolando perché spesso vengono pubblicizzati come GLP-1 patch, un modo per richiamare le ormai famose iniezioni dimagranti come Ozempic o Mounjaro. “GLP-1” è una abbreviazione che fa riferimento a questa categoria di farmaci, chiamati “agonisti del recettore GLP-1”, nati per il trattamento del diabete, ma che si sono rivelati utili anche contro l’obesità. Usando questa sigla questi cerotti fanno sostanzialmente le stesse promesse: ridurre il senso di fame e il girovita, proprio come fanno i farmaci veri e propri. Ma i GLP-1 patch non sono farmaci, né possono contenerli. I principi attivi alla base di Ozempic o Mounjaro sono di norma assunti tramite iniezione o in compresse e non potrebbero essere assorbiti attraverso la cute: non riuscirebbero (per natura chimica) a superare efficacemente la pelle e ad arrivare nel sangue. Se davvero potessero essere veicolati con un cerotto, una simile tecnologia sarebbe ormai disponibile da tempo e promossa dalle principali case farmaceutiche! E non sarebbe venduta su Shein, ma in farmacia e con ricetta.
Un altro stratagemma è fare riferimento o inserire nel cerotto della berberina. Questa sostanza è oggi molto popolare perché viene pubblicizzata come utile per controllare glicemia e colesterolo, inoltre le vengono attribuiti effetti dimagranti simil-ozempic. Anche in questo caso, però, la modalità di assunzione sarebbe anomala: al momento non sono disponibili studi sull’uomo che chiariscano se la berberina possa essere assorbita attraverso la pelle, né in quale quantità, utilizzando cerotti di questo tipo. Senza contare che, allo stato attuale, non abbiamo certezze solide nemmeno riguardo alla sua efficacia quando viene assunta per via orale come integratore.
Funzionano davvero? Le prove scientifiche mancano
Quanto possono funzionare davvero questi cerotti dimagranti? E qual è il più potente? Ad oggi non esiste alcuna prova che siano efficaci nel favorire la perdita di peso. Per alcune delle sostanze utilizzate, quando prese per bocca (in capsule, compresse, bustine), è stata osservata una possibile lieve riduzione del peso corporeo, ma non ci sono studi che dimostrino un effetto simile quando vengono applicate sulla pelle. Ad esempio, integratori con berberina e cromo, ma anche cannella, capsaicina, zenzero e tè verde sembrerebbero avere un effetto molto limitato sul peso (riduzioni di 0,5-2 kg rispetto al placebo): un risultato troppo ridotto per incidere realmente sulla salute o sull’aspetto fisico. Per di più il numero esiguo di pazienti coinvolti generalmente negli studi e la bassa qualità metodologica delle ricerche non permettono di trarre conclusioni certe sul loro reale effetto.
Diverso è il caso dell’alga fucus: sebbene l’Agenzia Europea del Farmaco ne riconosca un uso tradizionale per favorire la perdita di peso, non esistono prove scientifiche sufficienti a confermarne l’efficacia. Infine, per altri ingredienti, come guaranà, melograno e pepe nero, non ci sono prove che funzionino nemmeno quando vengono assunti per bocca.
In sintesi, la scienza oggi non offre alcun supporto alle promesse di questi cerotti dimagranti. La loro efficacia rimane del tutto infondata.
Perché andrebbero tolti dal mercato
Secondo Altroconsumo questi cerotti andrebbero tolti dal mercato. Ecco perché.
Non sono farmaci
Se davvero avessero la capacità di rilasciare principi attivi attraverso la pelle, con effetti su fame, metabolismo e digestione, questi cerotti dovrebbero essere classificati come farmaci. Ma non lo sono. Non risultano registrati presso l’Agenzia Italiana o Europea del Farmaco e vengono venduti su piattaforme dove la vendita di medicinali è vietata.
Non sono cosmetici
Per gli usi e gli effetti promessi, per legge non possono essere cosmetici. I cosmetici servono esclusivamente a detergere, profumare, proteggere o mantenere in buono stato la pelle o altri annessi come denti e capelli e non possono vantare effetti terapeutici come quelli promessi dai cerotti dimagranti. Cerotti transdermici, come quelli in questione, non rientrano tra le forme autorizzate per i prodotti cosmetici.
Non sono integratori alimentari
Anche se contengono ingredienti tipici degli integratori “dimagranti”, non possono essere classificati come integratori perché questi ultimi devono essere assunti per bocca e non attraverso la pelle. Inoltre non compaiono nell’elenco degli integratori notificati al Ministero della Salute e quindi autorizzati alla vendita nel nostro paese.
Non sono dispositivi medici
Non rispettano la definizione di dispositivo medico, che prevede un’azione dei principi attivi “fisica o meccanica” e non farmacologica. Oltre a questo, non riportano né la marcatura CE né uno specifico codice (UDI), obbligatori per i dispositivi immessi regolarmente sul mercato.
Ecco perchè sono una truffa
In sintesi: promettono effetti farmacologici, ma non sono né farmaci né dispositivi medici. La loro composizione richiama quella degli integratori, ma non rientrano nemmeno in questa categoria. Si presentano come cosmetici, ma non soddisfano i requisiti per esserlo. Il risultato è un prodotto privo di una classificazione ufficiale, che non rispetta le norme previste per nessuna delle categorie esistenti. Per queste ragioni, e considerato il tipo di promesse che fanno, si tratta di una truffa e non dovrebbero stare sul mercato.
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