Conto deposito e tasse: come funzionano e come minimizzare gli oneri
Il conto deposito è una delle forme più semplici di gestione del denaro, una buona alternativa al conto corrente per ottenere una remunerazione sui propri risparmi. Attenzione però alle tasse. Quali sono e come si fa a pagarne il meno possibile? Ecco le nostre dritte.

Gestire il denaro in modo semplice minimizzando gli oneri: con i conti deposito è possibile con alcune accortezze. Ecco quali.
Quali tasse si applicano sui conti deposito?
Il conto di deposito, come il conto corrente è colpito da due tipi di tasse:
- Una ritenuta fiscale del 26% applicata agli interessi riconosciuti sui depositi.
- Una imposta di bollo sul conto deposito pari allo 0,2% del denaro presente sul conto alla fine del periodo cui si riferisce il rendiconto (di solito una volta al trimestre o una volta all’anno).
Le tasse sugli interessi
A differenza del conto corrente che, nella maggior parte dei casi, non riconosce interessi sulle giacenze o ha interessi prossimi allo zero, il conto di deposito riconosce sempre interessi, sicuramente più alti di quelli che si possono avere su un conto corrente. Esistono conti di deposito liberi o vincolati. I primi possono essere rimborsati in qualsiasi momento, mentre i secondi hanno interessi più alti se le somme vengono tenute sul conto per un certo periodo di tempo (di solito tra i 2 e i 5 anni).
Sugli interessi del conto di deposito deve essere pagata una ritenuta fiscale, uguale a quella fatta pagare sugli interessi di conto corrente, e pari al 26%.
Dunque, se il conto di deposito ci assicura un interesse lordo dell’1,5% annuo in realtà il tasso di interesse netto sarà pari a 1,11%. Con una giacenza di 1000 euro gli interessi lordi saranno 15 euro in un anno, ma la ritenuta fiscale da pagare sarà 3,90 euro e quindi gli interessi netti incassati nell’anno saranno solo 11,10 euro.
L’imposta di bollo
L’imposta di bollo di un conto di deposito funziona in maniera diversa rispetto al bollo del conto corrente per due motivi:
- Il bollo del conto corrente è una cifra fissa pari a 34,20 euro l’anno mentre il bollo del conto di deposito è una percentuale pari allo 0,2% del valore della somma in deposito
- Il bollo del conto corrente si paga su ogni estratto conto ricevuto (se si ricevono 4 estratti conto sarà pari a 8,55 euro ad estratto conto) ma non si paga se la giacenza media del periodo non supera i 5000 euro. Il bollo del conto di deposito si paga su ogni rendiconto ricevuto indipendentemente dal valore della giacenza (non si paga solo se la giacenza è zero).
Come si possono pagare meno tasse sul conto di deposito?
Come abbiamo visto il bollo di un conto di deposito funziona in maniera diversa da quella del conto corrente di cui abbiamo parlato qui. Nel caso del conto di deposito il bollo è pari allo 0,2% del valore di giacenza alla fine del periodo cui si riferisce il rendiconto, qualunque essa sia, anche inferiore ai 5000 euro. Quindi in caso di unico rendiconto annuale si paga lo 0,2% solo se a fine anno risulta sul conto di deposito una giacenza. Non ci si riferisce dunque da una giacenza media ma ad un valore puntuale, quello della data del rendiconto. Per questo motivo si può evitare il pagamento del bollo trasferendo, prima della chiusura del rendiconto, il denaro altrove. Esistono inoltre, anche in questo caso, banche che si accollano sempre il pagamento del bollo. Per individuare questi conti di deposito potete usare il nostro servizio di comparazione online.