Euro digitale: cos'è, come funziona e quando arriverà
Dall'Unione europea arriva un'accelerata sull'euro digitale, il progetto di una valuta digitale (emessa dalla Banca centrale europea) nato in risposta all'arrivo di alcune criptovalute come Diem di Facebook. La moneta digitale dovrebbe vedere la luce tra quattro anni, dopo una sperimentazione già partita nel corso del 2021. Ma come funziona? Ecco cosa sappiamo finora.

Si parla sempre di più dell'arrivo dell'euro digitale. La valuta digitale, pensata sulla scia delle criptovalute che si sono moltiplicate negli ultimi anni, potrebbe vedere la luce entro tra 4 anni. Il debutto dell'euro digitale prevede però prima una fase di sperimentazione che è iniziata nel corso del 2021.
Che cos'è l'euro digitale
Ma cos'è l'euro digitale? Si tratta di un progetto su cui si sta già lavorando e che dovrebbe vedere la luce in massimo 4 anni (entro il 2026). Possiamo definire l'euro digitale una CBDC cioè una central bank digital currency, una valuta digitale emessa dalla Bce, la Banca centrale europea, accessibile a tutti i cittadini e alle imprese come le banconote, ma in forma digitale. L'euro digitale non sarà una criptovaluta: i prezzi delle criptovalute sono volatili perché mancano di valore intrinseco e non esiste un'istituzione affidabile che le supporti. In questo caso invece l’euro digitale è una valuta come l’euro fisico e il suo valore è alla pari con il contante (1 euro è tale sia digitale che fisico). Inoltre è emesso dalla Bce e questo gli dà un'enorme stabilità rispetto ai contraccolpi di mercato.
Una risposta allo sviluppo delle criptovalute
Tra le ragioni che hanno portato la Bce a ragionare su un euro digitale c'è stato l’annunciato arrivo di Libra e quindi di Diem, la criptovaluta lanciata da Facebook per fare concorrenza a Bitcoin. Se le Autorità statunitensi autorizzano Diem, infatti, potremmo assistere a un enorme sviluppo delle transazioni in dollari nel mondo con una possibile perdita di posizione dell'euro. Inoltre già nel 2022 la banca centrale cinese si appresta a lanciare lo Yuan digitale.
Euro digitale: le nostre richieste alla Bce
Al momento la Banca centrale europea ha avviato una consultazione per definire le possibili caratteristiche dell'euro digitale. Anche noi di Altroconsumo abbiamo partecipato insieme al Beuc, l’organizzazione che raggruppa le principali associazioni di consumatori europee. In quella occasione abbiamo dato alcuni spunti e fatto alcune richieste per far sì che l'euro digitale sia uno strumento efficace per i consumatori:
- vogliamo che l’euro digitale conviva insieme al contante e che sia uno strumento utilizzabile sempre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche in assenza di connessione internet (quindi che sia uno strumento al portatore utilizzabile non solo online ma anche sui pos fisici);
- dovrà poter essere scambiato alla pari con l’euro fisico (1 euro sarà tale anche se digitale);
- non dovrà avere costi e dovrà garantire un alto livello di privacy per gli utenti;
- chiediamo inoltre che in ogni momento deve essere possibile la sua conversione in euro “fisici”;
- dovrà essere disponibile per tutti anche per chi non è incluso finanziariamente;
- un'ultima richiesta riguarda la sua gestione: ovviamente sarà emesso direttamente dalla Bce e assai probabilmente ci saranno dei conti di pagamento in euro digitale aperti dai consumatori presso la Bce.
Gli operatori del mercato in aiuto della Bce?
La Bce potrebbe farsi aiutare nella gestione di questi conti da operatori di mercato autorizzati e specializzati solo in questa attività e dovrebbe essere garantito l’accesso a questi conti a tutti, anche a chi non è incluso finanziariamente e non ha un conto corrente. Sono tante le richieste, il progetto è alle prime battute e noi lo seguiremo per far in modo che l’euro digitale possa essere un vero strumento a vantaggio del consumatore.