Bonus cani e gatti: cos'è, a chi è destinato e come si richiede

Con la manovra di Bilancio per il 2024 il Governo Meloni aveva istituito il bonus animali domestici, destinando 250 mila euro per ognuno degli anni 2024, 2025 e 2026 a copertura delle spese veterinarie sostenute dai proprietari di animali da compagnia che so trovano in situazioni di disagio economico e non siano più giovani.
Dopo oltre un anno dalla sua introduzione è arrivato il decreto che rende operativo il bonus, lasciando alle Regioni il compito di erogarlo.
Torna all'inizioChi ha diritto al bonus cani e gatti
Hanno diritto ad ottenere il bonus i proprietari di animali così detti di affezione, cioè di animali da compagnia. I proprietari devono avere entrambi i seguenti requisiti:
- aver compiuto almeno 65 anni a partire dal 1° gennaio 2024;
- possedere un Isee ordinario per il 2023 inferiore a 16.215 euro.
Per quali animali si può usare il bonus
Il decreto attuativo ha stabilito che il bonus animali si può utilizzare esclusivamente per cani, gatti e furetti che sono posseduti a titolo di compagnia e non a fini commerciali. Pertanto, questo limite esclude completamente chi detiene animali che fa riprodurre per la vendita.
Questi animali devono essere identificati e registrati nella Banca Dati Nazionale, sezione SINAC o nelle banche dati regionali tramite microchip.
Torna all'inizioQuali spese copre il bonus animali domestici
Il fondo governativo è stato istituito per supportare i proprietari di animali domestici nel momento in cui questi ultimi si ammalano, quindi, il bonus copre le spese sostenute per:
- visite veterinarie;
- interventi chirurgici veterinari;
- acquisto di farmaci veterinari.
Non viene chiarito dal decreto se i farmaci ad uso umano, utilizzati per scopi veterinari perché non ne esistono di specifici, rientrino tra gli acquisti agevolabili.
Resta escluso l’acquisto di alimenti anche se specifici per necessità veterinarie a meno che siano riconosciuti come farmaci.
Torna all'inizioCome fare domanda per ottenerlo
Il decreto demanda alle Regioni la gestione del bonus cani e gatti, ripartendo il fondo da 250 mila euro in base alla popolazione ultrasessantacinquenne con Isee inferiore ai 16.215 euro ivi residente.
Per accedere al fondo quindi si deve presentare domanda alla Regione di residenza con le modalità che verranno definite da questa. Alla domanda va allegato:
- il numero di iscrizione alla Banca Dati Nazionale, sezione SINAC;
- in alternativa al punto precedente, il numero di microchip registrato nella banca dati della propria Regione;
- l’Isee del 2023;
- la documentazione che prova il sostenimento della spesa (fatture, scontrini e mezzo tracciabile di pagamento utilizzato)
Quanto si recupera con il bonus
Ogni Regione, in base alla propria dotazione definirà l’ammontare massimo del bonus che non può in ogni caso superare la spesa sostenuta.
Anche in questo caso, chi prima arriva meglio alloggia, infatti l’accoglimento delle domande e l’erogazione del contributo seguono l’ordine di ricevimento delle stesse fino ad esaurimento dei fondi stanziati.
Torna all'inizioAttenzione al 730 di quest’anno
Il bonus corrisponde a un rimborso per le spese veterinarie sostenute, ma esiste anche la detrazione del 19% entro un limite massimo di 550 euro annui spesi per lo stesso motivo, da indicare nella dichiarazione dei redditi.
Quindi facciamo molta attenzione: se presenti la domanda per il bonus per le spese sostenute nel 2024, prima di indicare le stesse spese nel 730 di quest’anno, verifica quanto ti viene rimborsato. Infatti, le Regioni comunicano all’Agenzia delle entrate l’ammontare del bonus erogato nel 2025 per spese sostenute nel 2024 e se c’è sovrapposizione con quanto hai indicato nel 730, l’anno prossimo avrai tasse in più da pagare con la dichiarazione dei redditi.
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