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Pannolini Pampers: nessuna sostanza cancerogena. Lo dicono i nostri test

IPA, glifosati e petrolatum nei pannolini Pampers? Periodicamente girano notizie per cui in alcuni prodotti Pampers ci sarebbero sostanze cancerogene e inquinanti: ma non è il caso di allarmarsi. Dalle nostre analisi in laboratorio è emerso che questi pannolini non sono tossici e non contengono sostanze chimiche pericolose. Ecco perché e da dove nascono queste notizie.

Con il contributo esperto di:
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13 gennaio 2025
pannolino

pannolini per bambini usa e getta, tra cui i Pampers, conterrebbero alcuni derivati del petrolio classificati come cancerogeni dall’Unione Europea: questa la notizia che periodicamente gira in rete creando allarmismo. Ma si tratta davvero di una notizia vera oppure stiamo parlando di una delle tante fake news che circolano in rete? È bene sgombrare subito il campo da ogni dubbio: dai nostri test in laboratorio sui pannolini usa e getta non è emerso nulla di preoccupante. Vediamo allora da cosa nasce questa notizia e cosa dicono davvero i nostri test.

All'origine della notizia: lo studio di Asef e l'agenzia Anses

Le fonti spesso citate da chi diffonde questa notizia, sono quelle di uno studio dell’Asef (Association santè Environment France), secondo cui i pannolini conterrebbero idrocarburi policiclici aromatici, i cosiddetti IPA, composti chimici prodotti dalla combustione incompleta di materiali organici e pericolosi per l'uomo perché cancerogeni, mutageni e tossici per il sistema endocrino e respiratorio; ma il sito dell’associazione riporta una nota stampa in cui spiega che la notizia non proviene da un test condotto da loro, ma da un produttore. In ogni caso il livello di IPA presente nei pannolini è molto bassoal di sotto dei limiti tollerati dall’Unione Europea.

Un'altra fonte spesso citata è l’agenzia francese ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) per cui i pannolini usa e getta per bambini conterrebbero alcune sostanze chimiche pericolose (oltre ai già citati IPA si parla anche di glifosato). Anche in questo caso, però, i valori sono molto bassi e i prodotti analizzati dall’agenzia francese non sono presenti nel mercato italiano.

Dal 2019 niente più IPA trovati nei nostri test

Assieme ad altre organizzazioni di consumatori europee, da diversi anni, anche Altroconsumo analizza gli IPA durante lo svolgimento dei tradizionali test sui pannolini usa e getta. Negli anni però abbiamo notato un netto miglioramento della loro presenza: se nel 2015 avevamo rilevato una quantità significative di diversi IPA in quasi un terzo dei pannolini analizzati (tra cui alcuni modelli disponibili anche in Italia), già nel 2016 solo il 15% circa (e nessuno venduto in  Italia) conteneva quantità rilevanti di un solo tipo di IPA; nel 2018 poco più di dell'1% dei prodotti (tra cui nessuno italiano) conteneva quantità basse di un solo tipo di IPA, mentre dal 2019 in poi non abbiamo più trovato nessuna traccia di nessun tipo di IPA in nessuno dei prodotti testati. Il nostro impegno, comunque, è quello di continuare ad analizzarli per precauzione prima di inviare i pannolini alle famiglie per le prove.

Va detto inoltre che il limite fissato dalla normativa europea di 0,5 mg/kg si riferisce a un singolo composto e riguarda solo gli 8 IPA classificati come più pericolosi. È invece di 5 mg/kg sul totale degli IPA che sono una ventina di composti in tutto. Altroconsumo tuttavia, d’accordo con le altre organizzazioni di consumatori europee, ha scelto di essere anche più severi della legge stessa, penalizzando i prodotti che ne contengono più di 0,75 mg/kg sulla somma di tutti gli IPA: come abbiamo visto, però, da diversi anni nessun prodotto supera tale soglia, anche se più restrittiva della norma. Inoltre, dalle analisi che abbiamo effettuato, gli IPA in passato erano presenti principalmente in alcune parti specifiche dei pannolini: parte elastica intorno alle gambechiusura davanti e dietro. Quindi non a diretto contatto con le parti intime del bambino.

Il problema dei glifosati 

Altre sostanze che vengono segnalate come pericolose nei pannolini, sono i pesticidi, tra cui il più noto è il glifosato: anche questa sostanza non è aggiunta volontariamente, ma potrebbe essere presente in tracce nelle parti in cotone perché il terreno su cui è stato coltivato è stato trattato con questo biocida o, nel caso di prodotti biologici, perché era nel suolo o nelle acque sotterranee da inquinamento pregresso. Nei normali pannolini usa e getta il cotone è presente in piccole percentuali o del tutto assente, perché sostituito con materiale polimerico che offre migliore assorbenza.

Petrolatum nei Pampers: facciamo chiarezza

Un altra informazione che circola in rete e che merita un chiarimento è quella che vede alcuni pannolini Pampers essere addizionati con una lozione con funzione emolliente, il cui primo ingrediente è il "petrolatum", considerato pericoloso. Ma come stanno davvero le cose? Bisogna preoccuparsi? Vediamo di cosa si tratta.

Il petrolatum è un ingrediente ammesso dalla normativa cosmetici (a cui devono sottostare tutti i pannolini che contengono lozioni, profumi od olii essenziali) ma solo a seguito di un processo di purificazione che elimini qualunque traccia di residui potenzialmente cancerogeni. Il petrolatum ha inoltre anche un impatto sull'ambiente, oltre che sulla salute, perché è un composto di derivazione petrolifera, anche se in generale va considerato che nessun pannolino usa e getta può essere ecologico indipendentemente dalla presenza di questo ingrediente.

Nel nostro test sui pannolini (tra cui ovviamente anche molti modelli Pampers) verifichiamo anche la presenza di eventuali contaminanti: nel caso alcuni prodotti dovessero contenere sostanze pericolose sarebbero da noi eliminati dal test e segnalati alle autorità. Tuttavia ormai da diversi anni, non riscontriamo il petrolatum né nei modelli Pampers né in altri prodotti del test.

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