Sky: fatture ogni 4 settimane. Dal 1° ottobre gli aumenti

Esattamente come ormai quasi tutti gli operatori di telefonia mobile, anche Sky sta trasformando il suo abbonamento da mensile (fattura ogni 30 giorni) a calcolato "ogni 4 settimane". Cosa significa? Che dal 1° di ottobre i clienti Sky pagheranno di più il loro abbonamento. Il calcolo è presto fatto: per un pacchetto ad esempio che comprende Sky TV + Sky Famiglia + Sky HD + Sky Calcio (ovvero il pacchetto classico di chi vuole vedersi il campionato di Calcio di serie A e B), del valore commerciale di 44,90 euro al mese, si pagherà all'anno 585,30 euro anziché 538,80. Un rincaro dell'8,6% all'anno. Nel caso specifico, di fatto il cliente Sky con questo tipo di pacchetto pagherà l'abbonamento mensile 48,77 euro invece delle 44,90 euro che paga attualmente.
Quante fatture arriveranno?
La nuova periodicità di fatturazione ogni 4 settimane comporta, se hai scelto la fatturazione mensile, la ricezione di 13 fatture in un anno e non più 12; se hai scelto una fatturazione bimestrale, il costo dell’abbonamento sarà calcolato e fatturato ogni 8 settimane. Ciò vale anche per i clienti Home Pack, ovvero quelli che hanno il pacchetto Sky+Fastweb e ricevono un'unica fattura congiunta: la parte della fattura relativa a Fastweb, infatti, già da qualche mese è calcolata sulla base delle 4 settimane.
C'è il diritto di recesso senza penali
Per avvisare di questa modifica contrattuale, oltre alla comunicazione sul sito, Sky ha avvertito i suoi clienti via email. Per chi non fosse interessato ad accettare questa variazione di contratto, ci sono ancora poche ore (fino al 30 settembre) per esercitare il diritto di recesso, senza costi e senza penali. Per recedere è necessario inviare una raccomandata A/R a Sky, Casella Postale 13057 - 20141 Milano, specificando come oggetto o causale del recesso "Modifica delle condizioni contrattuali".
Un cambio legittimo, ma l'Autorità latita
Come abbiamo avuto modo di affermare anche per quel che riguarda gli operatori di telefonia mobile, la possibilità di modificare unilateralmente i contratti di fornitura dei servizi è una possibilità legittima in mano alle aziende (se effettuata rispettando le modalità e le tempistiche di comunicazione ai clienti previste dalla normativa). Tuttavia ci aspettiamo che l'AgCom si attivi per mettere in campo una seria regolamentazione per evitare che il consumatore si ritrovi vittima di decisioni arbitrarie degli operatori e incapace di trovare punti di riferimento per effettuare scelte consapevoli.