Alle prese col carovita, il Termometro Altroconsumo
Nel 2024 risale la capacità delle famiglie di sostenere le spese: lo rivela il Termometro Altroconsumo. Però pagare le cure sanitarie, soprattutto quelle dentarie, resta un problema. Le spese per la casa e per curarsi mettono in difficoltà una famiglia su due.

Quanto è stato difficile affrontare le spese di famiglia nel 2024? C’è stato un margine per riuscire a mettere soldi da parte o a fare investimenti? E quali sono gli aspetti della vita che mettono più in difficoltà il bilancio familiare? A queste e altre domande risponde il Termometro Altroconsumo, l’inchiesta annuale grazie alla quale misuriamo la situazione economica delle famiglie italiane. L’indice esprime la capacità di sostenere le spese principali, questa volta si attesta a 49 punti su 100, indicando così una ripresa del benessere dopo anni di flessione. Non c’è ancora da gioire però: nel 2024, il 16% delle famiglie è risultata sottoposta a una forte pressione economica, ovvero ha avuto difficoltà con ciascuno degli ambiti di spesa affrontati.
La situazione economica è migliore al Nord
La capacità di spesa delle famiglie non è omogenea su tutto il territorio nazionale, dal momento che l’Italia è un Paese con forti disuguaglianze. Come prevedibile, l’indice del benessere è in genere più alto al Settentrione rispetto al Meridione, sono però molto meno scontati i dati più puntuali per regione offerti dal Termometro, che riservano qualche sorpresa. L’indice è superiore alla media per Trentino-Alto Adige (52,3), Lombardia (50,8), ma anche Liguria (50,4) e Sicilia (50,3). Le regioni in cui la capacità di sostenere le spese è inferiore alla media sono invece Abruzzo (44,8), Puglia (47,3) Sardegna (47,6) e Marche (47,9).
Casa e salute creano i maggiori problemi
Casa e salute, i due parametri considerati più importanti per la qualità della vita, si confermano anche nel 2024 le due categorie di spesa che generano maggiori problemi alle famiglie italiane. Il 48% dei nuclei familiari è in difficoltà a sostenere spese legate all’abitazione (come bollette, manutenzione, mutuo o affitto), mentre il 45% trova difficile pagare le cure, soprattutto quelle dentistiche e le visite mediche. A seguire, i costi per per cultura e tempo libero (quindi viaggi, vacanze, concerti, cinema e teatri...), i generi alimentari, la mobilità (ovvero le spese legate ad automobile, mezzi pubblici, motorino...) e infine l’istruzione dei figli (scuole superiori, università).
Automobile e cure dentistiche sono le voci di spesa che pesano di più
Entrando nel dettaglio delle voci di spesa più gravose, dalle risposte emerge che quelle che nel 2024 hanno generato problemi a più famiglie sono state: i costi legati all’automobile (il 57% è in difficoltà); le cure dentistiche (55%), le visite mediche (52%), viaggi e vacanze (51%) e bollette (46%). Rispetto al 2023, nel 2024 per gran parte delle voci si sono ridotte le famiglie in difficoltà, in particolare è un po’ calata la preoccupazione per le bollette e per i generi alimentari di base (carne, pesce, frutta e verdura), ma per alcune voci è vero il contrario: cure dentistiche (più 4 punti percentuali), occhiali e apparecchi acustici (più 3), assistenza psicologica (più 2). Ancora una volta, le famiglie esprimono difficoltà a sostenere le spese legate alla salute. Del resto è prevedibile in tempi in cui l’accesso a visite ed esami è diventato un’impresa che costringe spesso a curarsi privatamente.
Le famiglie non riescono ancora a risparmiare
Per più di un terzo delle famiglie è stato molto difficile, se non impossibile, risparmiare nel corso del 2024. In generale, il 70% delle famiglie ha avuto difficoltà a mettere da parte risparmi, solo per un 10% è stato facile farlo. Nonostante le difficoltà siano ancora diffuse, la capacità di risparmio risulta migliorata rispetto all’anno precedente. In particolare, diminuiscono le famiglie con serie difficoltà (o impossibilitate) a risparmiare, che passano dal 40% al 35% e aumentano dal 7% al 10% quelle per cui è stato facile mettere soldi da parte. L’ottimismo però non è di casa. Per il 2025, ben una famiglia su tre prevede un peggioramento della propria capacità di far fronte alle spese. Per quanto riguarda la capacità di risparmio, le aspettative sono in linea con quanto avvenuto nell’anno trascorso: sono tanti a pensare che sarà difficile per la propria famiglia mettere soldi da parte. Il futuro, insomma, resta incerto.