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Roma, treni nel caos. Altroconsumo a supporto di chi è rimasto a piedi

Alle 6.30 del 2 ottobre, un guasto ha causato il blocco delle stazioni di Roma (Termini e Tiburtina), mandando il traffico ferroviario in tilt. Il guasto è stato risolto ma treni in forte ritardo o addirittura cancellati hanno creato e stanno ancora creando parecchi disagi ai viaggiatori. I rimborsi previsti in questi casi non bastano: Altroconsumo chiede a Ferrovie dello Stato e Ministero dei Trasporti di risarcire chi è rimasto a piedi. Per tutti serve un risarcimento extra.

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03 ottobre 2024
Insegna della stazione di Roma Termini

BalkansCat / Shutterstock.com

Il 2 ottobre è stato un mercoledì nero per il trasporto ferroviario in Italia. Infatti per problemi di sicurezza la circolazione è stata interrotta con oltre 100 treni cancellati e ritardi che sono arrivati fino a 160 minuti. Stiamo parlando di treni regionali nel Lazio e nelle regioni limitrofe degli Intercity e della linea dell’Alta Velocità: un problema che ha riguardato tutta la linea ferroviaria italiana e di fatto ieri ha diviso in due il nostro Paese.

Cosa è successo

Le difficoltà sono iniziate alle 6:30 quando la circolazione a Roma si è praticamente paralizzata. Il problema ha coinvolto molto rapidamente i treni regionali, con i pendolari bloccati a terra o a bordo di convogli costretti poi a tornare indietro, e anche sull'intera rete dell'Alta velocità, con l'Italia divisa in due per le cancellazioni e i ritardi. Intorno alle 9 gli impianti erano di nuovo funzionanti ma ci sono volute ore prima che la circolazione potesse tornare alla normalità. Trenitalia ha invitato i passeggeri a riprogrammare il loro viaggio. Numerosi i treni Intercity e dell'Alta velocità cancellati in partenza o in arrivo per Napoli, Milano e Torino. Sulle banchine di Termini e Tiburtina si sono ammassate centinaia di persone in attesa e in tanti alla fine hanno preferito rinunciare al viaggio. I disagi hanno riguradato gran parte della rete dei collegamenti sulla dorsale Nord-Sud con ripercussioni su tutti i treni.

I rimborsi "standard" non bastano

Il giorno dopo ci saremmo aspettati le scuse ufficiali di Trenitalia sul suo sito, invece non c’è alcuna informazione a riguardo. Per i ritardi e i treni cancellati in seguito a questa giornata di caos, i passeggeri saranno con ogni probabilità rimborsati in base a quanto previsto dalla normativa in vigore su rimborsi e indennizzi. Stiamo comunque parlando di un rimborso che varia in base al ritardo e alla tratta, ma che può arrivare al massimo al 50% del prezzo del biglietto.

Ma questa è una situazione straordinaria, per dimensione e importanza del disservizio. Non bastano i classici rimborsi in percentuale sul prezzo del biglietto; serve un risarcimento per tutti. Altroconsumo scriverà a Ferrovie dello Stato, responsabile della causa del disservizio in quanto gestore della rete ferroviaria italiana, oltre che al Ministero dei Trasporti, chiedendo un risarcimento extra per tutti i pendolari, gli utenti dell'Alta velocità e in generale tutti coloro che ieri dovevano viaggiare o hanno viaggiato sui treni in Italia e hanno subito disagi e ritardi, pari al rimborso di quanto speso per il biglietto o per l'equivalente di un giorno di abbonamento.

Se anche tu sei stato vittima di questo caos ferroviario, compila il form: ti terremo informato sull'esito di questa nostra battaglia accanto ai consumatori rimasti a piedi.