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Indagine mobilità urbana: l'auto è ancora il mezzo più usato, ma i cittadini sono insoddisfatti

Quanto siamo soddisfatti della mobilità delle nostre città? Dall'ultima indagine Altroconsumo a Milano, Napoli e Roma, in generale lo siamo poco. Nonostante l'intenzione di volerne ridurre l'utilizzo, per la maggior parte degli intervistati l'automobile è ancora il mezzo principale di cui non riesce a fare a meno per gli spostamenti; i romani trascorrono al suo interno in media 67 minuti al giorno. A Milano il servizio di mezzi pubblici più apprezzato. La scarsa frequenza delle corse e la mancanza di fermate raggiungibili disincentivano i cittadini dall'utilizzare il trasporto pubblico. 

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16 aprile 2025
Mezzi di trasporto a Milano

Nonostante la spinta degli ultimi anni verso una mobilità condivisa grazie anche ai servizi in sharing e alla diffusione di monopattini, ancora tanti in città usano l'automobile come principale mezzo di trasporto. È questo uno dei dati più interessanti che emerge dalla nuova indagine sulle abitudini dei cittadini rispetto ai mezzi di trasporto e sul loro grado di soddisfazione per i servizi di mobilità urbana, L'inchiesta è stata svolta tra ottobre e novembre 2024 su un campione di 756 residenti delle tre città metropolitane di Milano, Napoli e Roma e distribuite come la popolazione residente tra comune principale e hinterland, per genere, età (20-74 anni) e livello d’istruzione.

A Roma in media 67 minuti in auto al giorno 

Anche in città si macinano chilometri. Sono gli abitanti di Roma a percorrere ogni giorno la distanza maggiore (27 km in media), seguiti da quelli di Milano (23 km) e Napoli (19 km). La lunghezza dei percorsi si riflettono in modo diretto anche sui tempi necessari per gli spostamenti: a Roma ogni giorno lavorativo si impiegano in media 67 minuti per muoversi, a Milano 56 e a Napoli 52. Anche se guardiamo alla distanza media dal posto di lavoro si notano alcune differenze: a Roma sono necessari 19 km, a Milano 14 e a Napoli 13 km. Distanze che si riflettono anche nel tempo trascorso per recarsi al lavoro: in media 39 minuti a Roma, 33 a Milano e 24 a Napoli.

Vorremmo ridurne l'uso, ma l'auto è al primo posto

Dall'indagine emerge chiaramente che la mobilità urbana è ancora troppo vincolata alle quattroruote. L'automobile resta infatti il mezzo di trasporto più utilizzato nelle tre città analizzate, la percentuale di chi la usa almeno una volta a settimana raggiunge il picco dell'84% a Roma, l'81% a Milano e il 77% a Napoli. Tuttavia, un cittadino su due vorrebbe ridurne l'uso, in primis a Roma (54%), ma anche a Napoli (50%) e Milano (48%). Nella maggior parte dei casi, non si riesce a rinunciare alle quattro ruote perché risulta difficile svolgere le attività quotidiane senza l'auto in particolare a Roma (61%), seguono Napoli (46%) e Milano (41%). In molti casi la ragione è anche la mancanza di alternative concrete al suo utilizzo, nel 46% dei casi a Roma, nel 43% a Napoli e nel 36% a Milano.

In che modo convincere le persone a ridurre l’uso dell’auto in città? La chiave è migliorare il servizio di trasporto pubblico, sono gli stessi automobilisti a dirlo. In tanti si dicono pronti a ridurre molto l’uso dell’auto o smettere di usarla se il servizio fosse più frequente e puntuale (55% a Roma, 47% a Napoli, 39% a Milano), seguono altri aspetti legati al miglioramento dei mezzi pubblici come maggior comfort, pulizia e costi inferiori. Un altro fattore rilevante sarebbe la riduzione degli spazi dedicati al parcheggio, in questo caso più di un terzo lascerebbe spesso l’auto a casa (45% Napoli, 38% Roma, 35% Milano).

Trasporto pubblico: a Milano piace e si usa di più

Milano si classifica al primo posto nella classifica di utilizzo del trasporto pubblico (utilizzato dal 76% del campione), seguita da Roma (70%) e Napoli (58%). Il dato sull'utilizzo dei mezzi pubblici si riflette anche con il gradimento del servizio: il capoluogo lombardo è infatti al primo posto anche per la soddisfazione generale degli utenti riguardo il trasporto pubblico con un giudizio, non eccezionale, di 6,2 su 10, seguita da Napoli (5,1) e Roma (4,6). Quali sono i motivi che ci disincentivano dall'utilizzare i mezzi pubblici?  La scarsa frequenza delle corse e le lunghe attese sono le ragioni principali indicate dagli intervistati in tutte e tre le città, segue la mancanza di fermate o stazioni facilmente raggiungibili e la poca puntualità garantita dal servizio.

Sulla mobilità urbana c'è ancora tanto da fare

In generale siamo insoddisfatti della mobilità nelle nostre città: il giudizio dei cittadini non raggiunge la sufficienza in nessuna delle tre aree metropolitane. La soddisfazione è comunque maggiore a Milano (valutazione di 5,4 su 10), seguono Napoli (4,5) e Roma (4,2). A eccezione delle infrastrutture pedonali di Milano che aprono la classifica con un punteggio di 5,6 su 10, tutte le altre voci analizzate nelle tre diverse città sono molto al di sotto del 5. Segnale che c'è ancora molto da lavorare per migliorare l'offerta di taxi e di servizi di mobilità alternativa, la disponibilità di colonnine di ricarica per auto elettriche, i servizi di bike, car o scooter sharing, parcheggi e rastrelliere.

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Federico Cavallo
Responsabile Public Affairs & Media Relations
I dati ci confermano quanto i cittadini siano ancora fortemente legati all’automobile privata, non per scelta ma per necessità, spesso a causa della scarsità di alternative valide ed efficienti. È una condizione che si ritrova in tutta Italia da Nord a Sud e che come Paese, non possiamo più permetterci: la congestione urbana, l’inquinamento atmosferico, l’aumento dei costi legati al carburante e alla manutenzione dei veicoli privati, rappresentano un peso crescente per l’ambiente, per la salute pubblica e per le tasche dei consumatori. Come principale organizzazione di tutela dei consumatori, chiediamo un deciso cambio di rotta nelle politiche pubbliche sulla mobilità: servono investimenti strutturali nel trasporto pubblico locale, che deve diventare più capillare, frequente, affidabile e accessibile economicamente a tutte le fasce di popolazione. Servono parcheggi di interscambio che permettano a chi arriva dall’hinterland di lasciare l’auto privata e di usare i mezzi pubblici. Ma serve anche valorizzare e sviluppare in modo coerente la mobilità alternativa all’interno delle grandi città: dal car sharing e bike sharing ai taxi e NCC, fino alle nuove forme di micromobilità elettrica, che oggi spesso restano marginali o mal integrate nel sistema urbano. È fondamentale inoltre potenziare la rete di colonnine per la ricarica elettrica e migliorare l’infrastruttura per chi si muove a piedi o in bicicletta. Solo con un ecosistema davvero integrato e sostenibile, che metta al centro i bisogni reali delle persone, potremo costruire città più vivibili, eque e moderne. È una questione di diritti, di giustizia ambientale e di qualità della vita.