Cara estate

Pubblicato il 17 giugno 2025
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

Fra spiagge, voli, alberghi e parchi divertimenti, l’estate si presenta con il suo carico di prezzi in aumento. Il tema delle concessioni balneari rimane irrisolto: attraverso una petizione, chiediamo che si apra a una vera concorrenza, a tutto beneficio dei consumatori.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
oggetti vari sulla sabbia

Stabilimenti balneari, voli aerei, strutture alberghiere, parchi divertimento: l’estate dei rincari apre i battenti senza trascurare nulla. E il bello (o il brutto) deve ancora venire, se alla lista nera aggiungiamo i carburanti, con i prevedibili rincari che ogni anno si verificano a cavallo di ferragosto.

I nostri monitoraggi sulle spese che i cittadini dovranno sostenere sulla strada delle vacanze parlano chiaro: prenotare un volo a ridosso dell’estate può costare anche l’80% in più rispetto a farlo con anticipo, gli alloggi sono rincarati del 50% negli ultimi cinque anni, le spiagge sono aumentate mediamente del 5% rispetto al 2024, molto di più se consideriamo anche gli anni precedenti.

Proprio quello degli stabilimenti è uno dei casi più discussi, e non è possibile ignorare la connessione fra l’aumento dei prezzi e il modo in cui le strutture vengono gestite. Ovvero, in una situazione di totale assenza di concorrenza. Le concessioni balneari sono state ulteriormente prorogate al 2027, nonostante da più parti (a cominciare dalle istituzioni europee) arrivino richieste di dar vita a un sistema competitivo, che apra le porte a nuovi gestori attraverso gare pubbliche e trasparenti, che portino a servizi di qualità, prezzi più accessibili e, alla fine, diano ulteriore impulso all’industria del turismo, una delle più importanti del nostro Paese. Abbiamo riunito tutte queste istanze in una petizione che ha raccolto l’adesione di migliaia di persone e che chiede, in sostanza, che non si tutelino soltanto gli interessi conservativi di alcune minoranze a scapito di quelli della collettività. L’appello è sul nostro sito, firmatelo anche voi, magari prima di partire per le vacanze. Perché la cara l’estate non sia tale solo per il portafoglio.