Caro vacanze 2023, tutti gli aumenti che ci attendono questa estate
Dagli hotel ai B&B, dai voli ai pedaggi autostradali, fino ad arrivare al caro-spiagge. Mai come quest'anno partire per le vacanze peserà sulle tasche degli italiani. Sì, ma quanto? Abbiamo fatto i conti: ecco il punto su alloggio, trasporti e stabilimenti balneari contenuto in tutte le nostre rilevazioni e inchieste sul campo.

Che andare in vacanza costi, lo sappiamo ormai dalla notte dei tempi; ma che andare in vacanza quest’anno ci costi più dell’anno scorso lo potevamo solo intuire visto l’andamento dell’inflazione e il permanere dei prezzi alti del settore energia che rendo sempre cari un po' tutti i servizi.
Per certificarlo e per mettere purtroppo gli italiani di fronte all’evidenza, abbiamo svolto una serie di inchieste e rilevazioni prezzi sulle maggiori voci di costo di chi va in vacanza: dall’hotel alle autostrade, dalla spiaggia al trasporto (volo, auto o treno che sia). Il risultato è sempre quello: quest’anno andare in vacanza ci costa decisamente di più degli altri anni. Vediamo allora quanto dovremo preventivare per poterci godere il meritato riposo.
Hotel e B&B: non solo aumenti
Innanzitutto l’alloggio. Abbiamo fotografato l’attuale situazione del mercato prendendo in considerazione il costo di hotel (3 stelle) e B&B in 6 località di mare, montagna e città d’arte, inserendo anche una valutazione del costo degli spostamenti in auto. Abbiamo quindi analizzato il costo di una stanza per 2 persone per 8 giorni e 7 notti nelle stesse località rilevate lo scorso anno e l’anno precedente ovvero Polignano a Mare, Cervia, Ortisei, Selvino, Firenze e Napoli. Il dato meno rassicurante è che, rispetto al 2022, sia per gli hotel sia per i B&B, i maggiori aumenti si sono registrati nelle città d’arte dove nel 2023 si spende dal 20% (B&B) al 31% (hotel) in più.
Anche per soggiornare in B&B al mare si spende di più (+8%), ma le cattive notizie finiscono qui. Infatti per gli amanti della montagna sapere che soggiornare in B&B costa quest’anno l’11% in meno dell’anno scorso è certamente una notizia che mette di buon umore. Anche per chi sceglie l’hotel il soggiorno 2023 riserva belle sorprese: dalle rilevazioni emerge, infatti, che quest’anno c'è un’inversione di tendenza: soggiornare in hotel risulta più convenienti rispetto al 2022: -12% per le località di mare, -13% per quelle di montagna. In generale, comunque, si spende di più scegliendo di alloggiare in hotel rispetto al B&B (in media rispettivamente 111€ e 98€ a notte).
Viaggi in auto, aumentano i pedaggi del 3%
Rimanendo alle località che abbiamo scelto per l’inchiesta su hotel e B&B, dalle rilevazioni emerge che il costo medio più alto per raggiungere in auto la meta di vacanza è quello di Polignano a Mare (264€), mentre il tragitto più economico è quello verso Cervia (135€). Ma chi sceglie di percorrere lunghi tragitti in auto per raggiungere queste o altre località turistiche, sarà costretto a fare i conti anche con l’aumento del costo del pedaggio autostradale.
Con la bella stagione, infatti, è arrivato puntuale anche l’aumento al casello. Dopo l’annuncio del Governo di qualche giorno fa, siamo andati a verificare di quanto sono rincarati i pedaggi in autostrada, controllando 38 tratte su tutto il territorio italiano: in 13 di queste i pedaggi sono aumentati mediamente del 3%. Per una volta a farne le spese non sono tanto i vacanzieri ma i pendolari: a essere colpite maggiormente, infatti, sono le autostrade come quelle nelle vicinanze di Milano e Roma, ovvero quelle più frequentate appunto dai pendolari.
Si tratta di aumenti che di certo non vanno di pari passo col servizio offerto: nella nostra annuale inchiesta sui disagi in autostrada è emerso che oggi, lungo la rete autostradale, c'è un cantiere aperto ogni 12 km (due anni fa ce n'era uno ogni 18 km). Cantieri che Autostrade ha disseminato su quasi tutte le tratte della nostra penisola nel tentativo di rimediare agli investimenti e alla manutenzione non fatti negli anni passati. Risultato? Disagi e pericoli per gli automobilisti a fronte dell'ennesimo aumento dei pedaggi. Per questa ragione abbiamo avviato una class action nei confronti di Autostrade per chiedere insieme giustizia e un risarcimento. Partecipa.
Voli e treni, salgono i prezzi
Tra chi si sposterà per le vacanze quest’anno c’è anche chi lo farà utilizzando aerei e treni al posto dell’auto. Anche in questo caso non sarà certo uno spostamento senza sorprese, come dimostra la nostra analisi dei dati Istat su voli e treni. L’impennata dei costi del carburante ha portato a un incremento considerevole anche dei prezzi dei biglietti aerei: secondo i dati Istat, i voli sono aumentati, rispetto allo scorso anno, del 44% (quelli nazionali), del 43% quelli europei e del 16% i voli intercontinentali.
Va considerato che si tratta di aumenti che si vanno a sommare a quelli “esagerati” dello scorso anno: difficile infatti dimenticare che tra il maggio 2021 e il maggio 2022 (sempre secondo i dati Istat) i voli continentali erano rincarati del 128%. Anche i treni aumentano: certo aumentano in po’ meno dello scorso anno ma stiamo parlando sempre di un rincaro del 13% rispetto al 2022.
Spiagge, anche quest’anno prezzi su del 5%
Chi sceglie una destinazione balneare, dovrà tenere a mente anche i rincari sotto l’ombrellone. Lo conferma l’indagine che abbiamo svolto anche quest’anno in 207 stabilimenti balneari in 10 località: ebbene, abbiamo rilevato un aumento generale del 5% sui prezzi di lettini e ombrelloni rispetto al 2022. Ci sono località in cui per trascorrere in spiaggia un mese si arriva a spendere oltre 1.200 euro.
L’aumento costante dei prezzi degli stabilimenti balneari, fa emergere la necessità di riorganizzare il rilascio dei permessi per sfruttare economicamente le coste italiane; Il Governo italiano ha rinnovato automaticamente fino al 2024 le concessioni balneari senza regolare appalto pubblico (come invece chiede da tempo l’Unione Europea); la Corte di Giustizia ha ribadito di recente che “le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”.
Per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione per chiedere che sia garantito il diritto dei consumatori di pagare le spiagge al giusto prezzo: un diritto che può essere raggiunto solo con una liberalizzazione del settore, auspicando una riforma delle concessioni balneari per favorire la concorrenza del mercato e prezzi più bassi.