Caro vacanze, tutti gli aumenti dell'estate 2025
Dagli hotel ai B&B, dai pedaggi autostradali ai voli, fino ad arrivare al caro-spiagge. Mai come quest'anno partire per le vacanze peserà sulle tasche degli italiani. Sì, ma quanto? Abbiamo fatto i conti: ecco il punto su alloggio, trasporti e stabilimenti balneari contenuto in tutte le nostre rilevazioni e inchieste sul campo.

Che andare in vacanza costi, lo sappiamo ormai dalla notte dei tempi; ma che ogni estate andare in vacanza ci costi più dell’anno precedente è purtroppo una notizia a cui ci stiamo abituando da diversi anni a questa parte. Ma quanto ci costano in più queste vacanze rispetto a quelle dello scorso anno?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo svolto una serie di inchieste e rilevazioni prezzi sulle maggiori voci di costo di chi va in vacanza: dall’hotel alle autostrade, dalla spiaggia al trasporto (voli in primis). Il risultato è sempre quello: quest’anno andare in vacanza ci costa decisamente di più degli altri anni. Vediamo allora quanto dovremo preventivare per poterci godere il meritato riposo.
Torna all'inizioSpiagge, anche quest’anno prezzi su del 5%
Chi sceglie una meta balneare deve prepararsi, ancora una volta, a fare i conti con rincari sotto l’ombrellone. Lo conferma la nostra nuova indagine condotta in 213 stabilimenti balneari di 10 località italiane: abbiamo registrato un aumento medio del 5% rispetto all’estate 2024 per l’affitto di lettini e ombrelloni (che già lo scorso anno era salito del 4%). In alcune destinazioni, trascorrere una settimana in spiaggia può costare anche oltre 340 euro.
Ma il costo non si ferma certo al solo ombrellone: docce a pagamento, uso della cabina o del frigorifero, ingresso extra per un terzo componente del gruppo, giochi da spiaggia a parte e, in certi casi, persino i servizi igienici diventano voci di spesa aggiuntive. Tutti costi nascosti che, alla fine della vacanza, pesano sul bilancio delle famiglie.
Come se non bastasse, trovare una spiaggia libera è sempre più difficile: in molte località oltre il 90% della costa è occupato da stabilimenti privati, e i tratti di litorale rimasti accessibili gratuitamente sono spesso piccoli, degradati o lontani dai servizi. Una situazione insostenibile che penalizza i cittadini e limita il diritto all’accesso al mare.
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Torna all'inizioHotel e B&B: superati i mille euro a settimana
Per chi non possiede una seconda casa nelle località turistiche più ambite, l’alloggio resta una delle voci più pesanti nel bilancio delle vacanze. Anche quest'anno abbiamo analizzato i costi di hotel e B&B in 12 destinazioni italiane (tra mare, montagna e città d’arte) per capire quanto può costare una settimana di soggiorno per due persone ad agosto.
La spesa media complessiva ha superato i 1.000 euro, con forti variazioni in base alla destinazione: si va dai 720 euro delle città d’arte come Napoli e Firenze, fino ai quasi 1.900 euro delle località più care in Sardegna, complice anche il costo dei voli. Gli hotel restano più costosi dei B&B, con una differenza media del 38%, che in alcune mete montane e balneari arriva anche al doppio.
Rispetto al 2024, gli aumenti sono stati più contenuti (+4% sugli alloggi), ma dal 2020 a oggi si registra un rincaro complessivo del 34%. I B&B, invece, segnano una controtendenza con prezzi in calo del 20% rispetto allo scorso anno, tornando ai livelli del 2022: una scelta strategica per risparmiare.
Torna all'inizioViaggio: pochi aumenti rispetto allo scorso anno
Nell'inchiesta precedente, abbiamo analizzato anche i costi per raggiungere le 12 località incluse nell’indagine su hotel e B&B, concentrandoci sugli spostamenti in auto. Buone notizie per chi viaggia su gomma: i costi complessivi del viaggio sono rimasti pressoché stabili rispetto al 2024, con un incremento medio poco sopra l’1%. Ad esempio, per andare da Genova a Ortisei si spende solo 1 euro in più (+0,8%), mentre da Torino a Ortisei l’aumento è di circa 4 euro (+2,4%).
A contenere i rincari ha contribuito la flessione dei prezzi dei carburanti: la benzina, in particolare, è scesa del 10% rispetto allo scorso anno. Il viaggio in auto per una settimana di vacanza incide mediamente per circa 190 euro, considerando carburante e pedaggi. Tuttavia occorrerà fare i conti con i probabili aumenti agostani, proprio in concomitanza degli esodi da "bollino nero".
Autostrade: dal 1° gennaio 2025 pedaggi su dell’1,8%
Dal 1° gennaio 2025 sono scattati gli aumenti delle tariffe lungo la rete autostradale in concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi): +1,8% su circa 2.800 km, in linea con il tasso d’inflazione programmato. Anche la tratta Salerno–Pompei–Napoli ha visto un aumento dell’1,677%.
Rimangono invece invariati i pedaggi gestiti da 22 altre concessionarie minori. Aspi ha mantenuto alcune forme di sconto, senza le quali gli aumenti avrebbero sfiorato il 3%. Tra le tratte coinvolte ci sono l’Autostrada del Sole (A1), l’Adriatica (A14), la A16 e la A7 Serravalle–Genova.
Ricordiamo che, in caso di disservizi o contestazioni legate ai pedaggi, è possibile attivare la procedura di conciliazione gratuita con Altroconsumo, grazie al protocollo sottoscritto con Autostrade per l’Italia Spa e le sue concessionarie, che offre una via extragiudiziale rapida e senza costi per il consumatore.
Telepedaggio: cambiando si può risparmiare
Anche se l'aumento del pedaggio autostradale alla fine rimane contenuto si può provare a risparmiare sui sistemi di telepedaggio. Ormai da qualche anno sul mercato dei sistemi di pagamento cosiddetti "drive through" non esiste più solo Telepass: vale la pena perciò valutare di sottoscrivere altri sistemi concorrenti come UnipolMove e MooneyGo. In questo articolo li abbiamo messi a confronto per capire se davvero conviene disdire Telepass (qui spiegato come si fa) e passare alla concorrenza.
Torna all'inizioVoli: prenotare prima conviene, ma non sempre
Per finire, la nostra indagine sui prezzi dei voli per agosto 2025, mostra quanto prenotare in anticipo possa incidere sul costo finale di una vacanza. Monitorando otto tratte tra Italia ed estero da dicembre a maggio, abbiamo rilevato un aumento medio dell’83% nel prezzo dei voli, con punte oltre il 300% su alcune rotte. Tuttavia, non sempre prenotare prima garantisce un risparmio: in diversi casi, soprattutto a gennaio e febbraio, i prezzi sono risultati più bassi rispetto a dicembre. Questo perché le tariffe aeree seguono una logica di dynamic pricing, cioè variano continuamente in base alla domanda, alla compagnia, al periodo e ad altri fattori anche imprevedibili.
Il consiglio, quindi, è di non ridursi all’ultimo, ma neanche di acquistare automaticamente con largo anticipo: meglio monitorare i prezzi nel tempo, confrontare le offerte tra più compagnie e agire quando si trova un prezzo coerente. Le tratte più soggette ad aumenti (come quelle verso le isole o le destinazioni estive più richieste) richiedono particolare attenzione. In ogni caso, chi prenota a ridosso della partenza rischia di spendere molto di più, ma chi si muove con intelligenza può ancora trovare buone occasioni.
Leggi anche l'opinione di Alessandro Sessa, direttore delle pubblicazioni di Altroconsumo.
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