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Omogeneizzati per bambini: quando usarli, come sceglierli e alternative sicure

Gli omogeneizzati possono essere tra i primi alimenti solidi assunti dai lattanti durante lo svezzamento. Pratici, sicuri e nutrienti, rappresentano una scelta comoda per i genitori. Ma quando è il momento giusto per iniziare? Quali sono gli omogeneizzati da preferire? Sono davvero indispensabili e quali sono eventualmente le alternative?

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05 agosto 2025
Omogeneizzati

L’introduzione dei cibi solidi nell’alimentazione dei lattanti è una fase importante nella loro crescita. Non ci sono regole per quanto riguarda l’età a cui iniziare lo svezzamento: ogni bambino ha i suoi tempi, ma in genere intorno ai 6 mesi l’organismo dei piccoli è pronto per affrontare questa nuova fase della vita.
Oggi si sente sempre più spesso parlare di svezzamento naturale o autosvezzamento. Esso consiste nel lasciare che il piccolo si avvicini da solo all’alimentazione complementare o solida, attratto dalla curiosità per i cibi serviti sulla tavola di famiglia. Alla luce di queste considerazioni, gli omogeneizzati non sono indispensabili; probabilmente per alcuni sono proprio inutili. Ma per altri possono essere una scelta e per altri ancora dei prodotti da usare in caso di emergenza. Quindi, come sceglierli?

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Quando iniziare a introdurre gli omogeneizzati

Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le raccomandazioni del Ministero della Salute, lo svezzamento dei neonati può iniziare intorno ai sei mesi di età. È in questo momento che si può cominciare a proporre, in alternativa agli alimenti che i bambini trovano sulla tavola dei grandi, anche omogeneizzati di carne e di pesce, che sono fonti di proteine e di ferro e omogeneizzati a base di verdura e di frutta che forniscono fibra, vitamine e minerali. Gli omogeneizzati sono pensati per rispettare le esigenze nutritive del neonato, fornendo consistenze adeguate e sostanze nutritive fondamentali. Come per gli altri alimenti, anche gli omogeneizzati hanno l’obiettivo di abituare i bambini ai nuovi sapori e alla consistenza solida dei cibi. Torna all'inizio

Come scegliere gli omogeneizzati: cosa guardare in etichetta

Etichetta omogeneizzato

Quando si sceglie un omogeneizzato, è fondamentale leggere attentamente l’etichetta, facendo attenzione ad alcuni aspetti:

Cosa cercare in etichetta Perché è importante
Assenza di sale e zuccheri aggiunti Come per gli alimenti destinati agli adulti, è preferibile scegliere omogeneizzati che non apportino sale o zuccheri aggiunti nella dieta del neonato. Limitare questi nutrienti fin da piccoli aiuta ad abituare il gusto a concentrazioni più basse.
Percentuale dell’ingrediente principale È consigliabile scegliere prodotti con una buona quantità dell’ingrediente principale. Ad esempio, in un omogeneizzato di carne, la carne dovrebbe rappresentare una quota significativa del prodotto finito. Lo stesso vale per frutta, verdure e pesce. Meglio evitare ingredienti riempitivi come amido di mais o farina di riso, usati per compensare la scarsa presenza degli ingredienti principali.
Tipo di olio utilizzato Non tutti gli omogeneizzati contengono olio, ma se presente, l’origine deve essere indicata. Meglio preferire olio extravergine d’oliva, oppure olio di girasole come valida alternativa. È preferibile evitare l’olio di palma, ricco di grassi saturi.
Età consigliata e riscontri scientifici L’etichetta può riportare indicazioni come “dai 4 mesi”, che generano dubbi sull’introduzione precoce degli alimenti complementari. Le Linee guida dell’OMS raccomandano di mantenere il latte materno (o formula sostitutiva) come principale fonte nutrizionale fino ai 6 mesi. In caso di incertezza, è sempre meglio consultare il pediatra.
 
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Omogeneizzati fatti in casa: cosa sapere

Una scelta sempre più diffusa tra i genitori è quella di preparare gli omogeneizzati fatti in casa, per avere il massimo controllo su ingredienti e preparazione. Questa opzione offre diversi vantaggi:

  • permette di selezionare materie prime fresche e sicure;
  • evita l’uso di ingredienti di scarso valore nutrizionale;
  • consente una maggiore varietà di alimenti e sapori da far conoscere al bambino.

Tuttavia, esistono anche alcuni limiti e precauzioni da considerare. Preparare gli omogeneizzati in casa richiede più tempo e, utilizzando prodotti freschi, si riduce la durata di conservazione, rendendoli meno pratici. È fondamentale, inoltre, seguire le regole di igiene e conservazione, e prestare attenzione al corretto equilibrio nutrizionale degli alimenti preparati (ad esempio, garantire un adeguato apporto di proteine, ferro e grassi buoni). Le materie prime vanno cotte in modo semplice, preferibilmente al vapore, quindi frullate fino a ottenere una consistenza omogenea. Se necessario, le porzioni possono essere congelate in contenitori adatti per un uso successivo.

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Conservazione corretta degli omogeneizzati

La sicurezza alimentare dipende anche da come vengono conservati gli omogeneizzati, sia quelli industriali che quelli fatti in casa. Per gli omogeneizzati industriali:

  • Prima dell’apertura: è possibile conservare il vasetto in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore.
  • Dopo l’apertura: il prodotto non consumato deve essere conservato in frigorifero e consumato entro 24 ore.

Nel caso degli omogeneizzati fatti in casa, è possibile allungare la loro durata congelando il prodotto in piccole dosi, sufficienti per un utilizzo. Dopo lo scongelamento il prodotto deve essere conservato in frigorifero e consumato entro 24 ore.

Una domanda frequente è: gli omogeneizzati si possono mangiare freddi? Sì, è possibile, soprattutto quelli alla frutta. Tuttavia, è preferibile servirli a temperatura ambiente o leggermente tiepidi, soprattutto quelli a base di carne o pesce, per renderli più gradevoli e digeribili.

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Sono davvero indispensabili?

Gli omogeneizzati, come abbiamo visto, non sono obbligatori nello svezzamento. Sono una soluzione comoda e sicura, ma non insostituibile. Molti genitori oggi preferiscono optare per preparazioni casalinghe o seguire approcci alternativi come l’autosvezzamento. Tuttavia, per alcune categorie di individui come i bambini prematuri, con particolari esigenze nutrizionali, o anche per persone adulte con difficoltà di masticazione o deglutizione, per esempio gli anziani, questi prodotti rappresentano un’opzione valida e molto utile. Torna all'inizio
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Il consiglio dell'esperto
Emanuela Bianchi - Alimentarista
Gli omogeneizzati sono una soluzione pratica e sicura durante lo svezzamento, ma non sono indispensabili: ogni bambino ha tempi e bisogni diversi. È fondamentale scegliere prodotti di qualità, leggendo attentamente l’etichetta, oppure optare per preparazioni casalinghe, seguendo buone regole igieniche e nutrizionali. Autosvezzamento e alternative fresche rappresentano valide opzioni, soprattutto se supportate dal pediatra.