News

Riso: il test svela il miglior Carnaroli (e anche uno non conforme)

Abbiamo analizzato 15 risi Carnaroli venduti in supermercati, iper e discount per scoprire qual è davvero il migliore. Il test rivela differenze importanti tra marchi, varietà non autentiche e qualità altalenanti. Ecco cosa abbiamo scoperto e come scegliere il miglior riso Carnaroli per un risotto perfetto

Con il contributo esperto di:
articolo di:
20 novembre 2025
Risi Carnaroli

È il re dei risotti, il simbolo della tradizione gastronomica italiana. Ma non tutti i risi Carnaroli in vendita sugli scaffali sono davvero ciò che dichiarano. Nel nostro nuovo test sul riso Carnaroli, uno dei prodotti più costosi analizzati (riso Principe Carnaroli) si è rivelato non propriamente un Carnaroli: sotto l’etichetta altisonante si nascondeva un riso a grani medi, privo delle caratteristiche tipiche della varietà tanto amata dagli chef. Un risultato che fa riflettere - perché chi compra ha il diritto di sapere cosa porta nel piatto.

Il nostro test comparativo ha preso in esame 15 marche di riso Carnaroli vendute in supermercati, iper e discount, per verificare la qualità reale, la trasparenza dell’etichetta, la presenza di micotossine, residui di pesticidi e metalli pesanti. Essenziale poi è stata la prova di assaggio per valutare la qualità al palato.

Contestualmente, abbiamo testato anche diverse marche di riso Basmati: in otto prodotti in vendita in Italia abbiamo trovato tracce di pesticidi e troppe micotossine

Torna all'inizio

Difetti e qualità: non basta guardare il prezzo

Nel confronto fra i 15 prodotti, la qualità del chicco si gioca anche sui dettagli. In laboratorio abbiamo verificato tutti i requisiti previsti dal D.Lgs. 131, analizzando la percentuale di grani rotti, immaturi o appartenenti ad altre varietà. Ogni difetto, anche minimo, incide sulla cottura, la cremosità e la resa del risotto: non è solo una questione estetica, ma di qualità reale nel piatto.

Ed è proprio qui che alcuni marchi del riso italiano hanno mostrato le maggiori criticità. Curtiriso, Selex, Riso Scotti e Riso Principe non rispettano uno o più limiti fissati dalla normativa, ottenendo un giudizio pessimo e scivolando in fondo alla nostra classifica.

Il risultato conferma un principio chiave: per trovare il miglior riso per risotti, non basta affidarsi al prezzo o al nome del marchio.

Torna all'inizio

Metalli pesanti nel riso: i risultati del test

Nel nostro test sul riso Carnaroli, arrivano buone notizie sul fronte della sicurezza alimentare. Dopo le preoccupazioni emerse in passato per la presenza di metalli pesanti, questa volta le analisi restituiscono un quadro più rassicurante.

I nostri laboratori hanno esaminato i livelli di cadmio e arsenico, sostanze che il riso tende naturalmente ad accumulare durante la crescita. I risultati mostrano valori generalmente bassi e nessuna violazione dei limiti di legge: in metà dei campioni il cadmio non è stato nemmeno rilevato, mentre l’arsenico è sempre rimasto sotto le soglie di sicurezza.

Un miglioramento importante. Tuttavia, la prudenza resta d’obbligo: il riso cresce a contatto con il terreno e l’acqua, che possono diventare una via di contaminazione.
Per questo, nei nostri test continuiamo a monitorare costantemente i livelli di metalli pesanti, garantendo ai consumatori informazioni chiare e aggiornate su quale riso comprare in sicurezza.

Torna all'inizio

Micotossine e pesticidi: il riso Carnaroli supera la prova sicurezza

Nel nostro test sul riso Carnaroli, il fronte più delicato è quello delle micotossine e dei pesticidi, nemici silenziosi della qualità e della sicurezza alimentare. Questa volta, però, il riso Carnaroli se la cava bene: le analisi non hanno rilevato tracce di aflatossine, sostanze tossiche che possono svilupparsi in condizioni di umidità e calore.

Unica eccezione, in due campioni — Delizie dal Sole (Eurospin) e Riso Principe — è stata rilevata la presenza di DON (deossinivalenolo), una micotossina in quantità non allarmanti (e che non compromettono l’edibilità del riso), ma comunque da tenere sotto controllo. Anche piccole esposizioni ripetute, infatti, potrebbero contribuire all’accumulo di queste sostanze nell’organismo, soprattutto nei bambini e nei consumatori più vulnerabili.

Sul fronte pesticidi, il quadro è altrettanto positivo: la maggior parte dei risi testati è risultata priva di residui rilevabili, e dove presenti si tratta di sostanze non prolematiche e in tracce minime, ben al di sotto dei limiti di legge.
Un segnale importante, che dimostra come una coltivazione più pulita e controllata del riso Carnaroli sia possibile — per portare in tavola un risotto non solo buono, ma anche più sicuro e trasparente.

Torna all'inizio