Bolletta gas, dal 1° ottobre potrebbe diventare mensile. Ecco perché
Dal 1° ottobre i clienti che sono ancora nel mercato tutelato potrebbero iniziare a ricevere la bolletta del gas ogni mese anziché con scadenza bimestrale. Una scelta che dipenderà dai singoli provider, ma per tutti cambia il metodo di aggiornamento del prezzo all'ingrosso energia che da ora in poi sarà su base mensile. Non bisognerà aspettare il trimetre successivo per beneficiare di eventuali interventi governativi a sostegno degli utenti, ma esiste il rischio di bollette meno chiare a causa dei conguagli. Ecco perché e come funziona la novità.
- contributo tecnico di
- Paolo Cazzaniga

Continuano a salire i prezzi all'ingrosso dell'energia, anche in seguito al conflitto in Ucraina. Le voci di queste ore sono preoccupanti: il 29 settembre saranno resi noti gli aggiornamenti tariffari relativi al mercato tutelato dell'energia elettrica, validi per l’ultimo trimestre dell’anno. Si temono rialzi consistenti, come anticipato anche dalla stessa Authority. L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha introdotto però alcune novità che, a partire dal 1° ottobre, da un lato garantiscono maggiori tutele ai consumatori e dall'altra li aiuteranno ad "assorbire" meglio gli attesi rincari.
Bollette del gas: cosa cambia dal 1° ottobre
In pratica dal 1° ottobre 2022 le famiglie che sono ancora nel mercato di maggior tutela (si parla di ben 7,3 milioni di utenze) potrebbero ricevere la bolletta ogni mese invece degli attuali due.
Cambia anche il metodo di aggiornamento del prezzo della componente energia. Si tratta, cioè, della voce in bolletta relativa al puro consumo di gas. Non cambia nulla, invece, per le altre voci che compongono la bolletta: trasporto, accise, oneri di sistema e Iva (già ridotta al 5% in via straordinaria). Da ottobre, l'aggiornamento della componente materia prima del gas verrà quindi pubblicato sul sito dell'Autorità all'inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. Saranno comunque i singoli provider a decidere se iniziare a fatturare ogni mese ai propri clienti oppure no.
Perché questo cambiamento?
L'Arera ha deciso che a partire da questa data non utilizzerà più le quotazioni a termine del mercato all'ingrosso olandese (utilizzato finora), ma la media dei prezzi effettivi del mercato all'ingrosso italiano: il PSV (il Punto di scambio virtuale) Questo significa anche che verrà aumentata la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile e non più trimestrale come avvenuto finora. In questo modo sarà possibile intercettare immediatamente le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi. Il nuovo metodo di calcolo sarà in vigore fino a gennaio 2023 (il limite previsto per la fine del mercato tutelato del gas), ma la data potrebbe slittare a seguito delle richieste dell'Autorità che ha chiesto un allineamento a quella di chiusura del mercato tutelato dell'energia elettrica, previsto per gennaio 2024.
Quali vantaggi per i consumatori?
Con il nuovo sistema di calcolo, di fatto si riducono le differenze tra i mercato tutelato e quello libero del gas. Ma quali vantaggi per i consumatori comporterà questa modifica? Il nuovo sistema di calcolo permette di sganciarsi dall'incertezza che, dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, influenza il mercato a termine olandese (quello di riferimento finora), con conseguenze economiche importanti per tutti i consumatori, per esempio sulla poca stabilità nei prezzi del gas. Inoltre spalmare eventuali rincari ogni mese invece di averli tutti in una volta sola, potrebbe facilitare le famiglie.
Ma c'è di più: con la fatturazione mensile, se dovessero essere approvate misure italiane o europee che riducano i costi in bolletta (come ad esempio il tetto al prezzo del gas di cui si parla da tempo), i benefici del calo dei prezzi verrebbero registrati nelle bollette dei consumatori molto rapidamente.
Attenzione ai conguagli
D'altro canto, però, chi è nel mercato tutelato si dovrà abituare in fretta a non poter contare su un prezzo che rimane costante di trimestre in trimestre, così com'è avvenuto fino a oggi. Siccome il prezzo applicato in ogni mese sarà noto solo alla chiusura del mese stesso, bisognerà fare attenzione ai conguagli. Il problema sarà presente se si è cliente di un fornitore che ha un ciclo di fatturazione che non coincide con la durata del mese (dal 1° settembre al 30 novembre, per esempio).
Facciamo un esempio. Supponiamo che un fornitore applichi una fatturazione che considera i consumi dal 15 settembre al 15 novembre: in questo caso, dal 1° al 15 novembre si dovrebbe fatturare con un valore stimato della componente energia (per il mese di novembre, infatti, il valore vero sarà noto solo all’inizio di dicembre). La fattura successiva, quindi, conterrà dei ricalcoli: si tratta, cioè dell’applicazione del prezzo reale ai consumi del periodo stimato. La conseguenza dei ricalcoli sono i fastidiosissimi conguagli.
Cosa si può fare?
Le bollette potrebbero quindi diventare poco chiare. Sarà bene fare attenzione e mettere in pratica qualche accorgimento per semplificarci la vita: l’autolettura, in primis, diventa essenziale, soprattutto per chi ha il riscaldamento autonomo (quindi consumi alti). Dato che in questo caso il prezzo applicato sarà necessariamente stimato, dobbiamo fare in modo che almeno i consumi siano certi.
In una situazione di questo tipo, dove si fronteggia un’emergenza senza precedenti riguardo ai prezzi, il problema della fatturazione non è banale. Tutti i fornitori che applicano una tariffazione come quella appena descritta dovrebbero adeguarsi a una fatturazione coincidente con il mese solare, in modo da contribuire a rendere le bollette, se non meno salate, almeno più facili da capire. Da parte nostra, vigileremo sulla criticità dei ricalcoli e sulla trasparenza dei conguagli.
Bolletta mensile: un problema per chi paga in Posta
Bisogna segnalare anche che, se tutti i provider decidessero di iniziare a fatturare a tutti i clienti ogni mese invece che ogni due, si creerebbe un problema per chi ha scelto di non avvalersi della domiciliazione bancaria delle bollette. Chi infatti paga le bollette con bollettino in posta si troverebbe a dover andare negli uffici postali ogni mese e di sobbarcarsi anche il costo della commissione del bollettino (1,80 euro). Facendo un rapido conto, se oggi con la bolletta bimestrale spendeva di commissioni 10,80 euro all'anno (6 bollettini), da domani potrebbe trovarsi a dover pagare 12 bollettini, spendendo 21,60 euro all'anno. Va detto che il costo del bollettino per chi ha più di 70 anni scende a 1 euro, ma anche in questo caso si andrebbero a spendere 12 euro invece di 6, senza considerare l'impegno di doversi recare in posta ogni mese.
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