Pentole a pressione per microonde: utilizzo e tempi di cottura
La pentola a pressione da microonde è un’ottima alleata per poter risparmiare tempo ed energia in cucina. Ma di cosa si tratta? Funziona davvero? Come si usa? Conviene acquistarne una? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Spinti probabilmente dalla crisi energetica e dalla crisi climatica, che invitano a risparmiare il più possibile energia, alcuni produttori hanno pensato di unire le prestazioni di due apparecchi già più efficienti degli equivalenti tradizionali: forno a microonde e pentola a pressione. Se il forno a microonde fa risparmiare tempo ed energia rispetto a un forno elettrico, la pentola a pressione, grazie allo speciale coperchio a tenuta, consente di aumentare la pressione interna e quindi anche la temperatura, accorciando drasticamente i tempi di cottura. Perché non associare questi due elementi? Il problema è che, come tutti sanno, nel forno non si possono introdurre contenitori in metallo. Nessun problema: è nata la pentola a pressione di plastica. E funziona.
Combinando le due funzioni è possibile ottenere una cottura davvero molto rapida e conveniente, poichè. nel tempo in cui si ha la fase di riscaldamento e sale la pressione all’interno del contenitore, il cibo comincia anche a cuocersi per effetto delle microonde.
Ma come funziona esattamente? E quanto si risparmia davvero? Abbiamo deciso di provare alcuni prodotti che si definiscono “pentole a pressione per microonde”. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Pentole a pressione da microonde: 4 modelli
Dopo una ricerca online, fatta a marzo 2023, abbiamo identificato e acquistato 3 prodotti che si definiscono esplicitamente “pentole a pressione per microonde” e uno che si chiama “turbo cooker” per microonde, ovvero promette comunque una cottura più rapida:
- Dmail – Pentola a pressione per microonde – prezzo 12,90 €
- MyHome – Turbo Cooker – prezzo 17,90 €
- Sogo – Microolla – prezzo 49 €
- Tupperware - Pentola a Pressione per Microonde con Box – prezzo 169,90 €
Come si usano?
In tutti i casi, al cibo da cuocere va aggiunto un certo quantitativo di acqua. Se per i prodotti tradizionali anche l’utilizzo di olio non è un problema, per i prodotti da microonde - che sono in plastica - il suggerimento è di utilizzare sempre acqua o brodo e non olii e grassi.
Come per i modelli tradizionali anche per quelli a microonde è bene non eccedere nel riempimento, soprattutto se si cucinano cibi che crescono di volume o potrebbero produrre schiuma (come legumi o cereali). In generale sulle pentole a pressione è indicato il livello di riempimento massimo, questa indicazione è presente sul prodotto solo nel caso di Tupperware, ma è riportata sugli imballaggi o nei libretti di istruzione.
Le dimensioni
Attenzione alle dimensioni: la capienza di questi prodotti è più piccola di quella di una pentola a pressione classica, le misure esterne sono molto diverse, i più voluminosi potrebbero non riuscire ad entrare o ruotare liberamente nei forni a microonde più piccoli.
I prodotti Dmail e MyHome hanno dimensioni contenute, quindi possono essere utilizzate in qualsiasi forno a microonde mentre Sogo e Tupperware hanno un diametro di circa 30 cm che potrebbe non entrare nei forni a microonde più piccoli.
Potenza massima e tempi di cottura
I prodotti riportano nelle istruzioni anche delle avvertenze sull’utilizzo come la potenza massima consigliata e il tempo: massimo 30 min a 900 W (che è la potenza massima della maggior parte dei microonde domestici), infatti essendo prodotti in plastica non vengono riscaldati dalle microonde, ma la temperatura si trasferisce dal cibo al contenitore e con cotture intense e prolungate si potrebbe avere un deterioramento dei materiali plastici di cui sono fatti i prodotti.
Terminata la cottura è consigliabile lasciare la pentola qualche minuto nel microonde spento e prestare attenzione ad estrarla prendendola per i manici per evitare scottature. Prima di aprire il coperchio occorre essere certi che la pressione interna si sia abbassata (basta osservare l’indicatore di pressione). E’ anche importante non mettere la pentola sotto il getto del rubinetto o immergerla in acqua fredda per abbassare la pressione interna (come invece si fa con quelle in metallo).
Fondamentale prestare attenzione a non azionare il grill o la cottura combinata, si tratta di prodotti in plastica che verrebbero danneggiati irrimediabilmente.
Il vantaggio della pentola a pressione tradizionale è la possibilità dell’utilizzo “misto” ovvero di rosolare il cibo prima di iniziare la cottura a pressione e quello di poter far addensare i sughi a fine cottura. Poiché ciò non è possibile con i prodotti in plastica è cruciale imparare a dosare correttamente i liquidi: troppo pochi e il cibo non cuocerà correttamente, troppi e il cibo resterà brodoso.
Pulizia e manutenzione
Per quanto riguarda la pulizia i prodotti generalmente sono indicati per il lavaggio in lavastoviglie (verificate sulle istruzioni). Spesso però, a fine lavaggio, sulla plastica restano gocce d’acqua o segni di asciugatura. Verificare pulizia e tenuta delle valvole e degli elementi del coperchio che si possono smontare. La superficie interna è molto liscia quindi è facile pulire i prodotti anche con lavaggio a mano con spugna e detersivo per piatti prestando attenzione a non usare la parte abrasiva. I graffi sulla superficie interna potrebbero nel tempo portare a modifiche del colore.
I prodotti potrebbero restare macchiati nel caso di utilizzo di pomodoro o spezie come il curry, ma anche nella cottura delle carote, in tal senso la scelta di un prodotto rosso scuro come Tupperware o come una delle possibili versioni di Sogo Microlla garantisce minor visibilità di eventuali macchie che comunque non pregiudicano l’utilizzo del prodotto (ma che non sono coperte da garanzia).
Le nostre prove
Per verificare efficacia e la facilità d’uso, abbiamo organizzato una serie di test pratici durante il quale sono stati misurati e valutati:
- I tempi necessari perché l’acqua possa bollire e la pentola vada in pressione.
- I tempi di cottura di verdure, legumi e la preparazione di un ragù.
- Il confronto tra la qualità e i tempi di cottura di questi prodotti rispetto a quelli ottenuti con normali contenitori da microonde.
- Il confronto tra i tempi di esecuzione con una pentola a pressione “tradizionale” in acciaio da usare su fornello o con una casseruola con coperchio.
- La verifica se la cottura del ragù potesse lasciare macchie.
- La facilità di pulizia e manutenzione - la qualità, completezza e utilità delle istruzioni presenti su imballaggio e libretti.
Le nostre considerazioni
Prezzi, dimensioni e caratteristiche dei 4 modelli sono molto diversi: già al primo sguardo si capisce che si tratta di prodotti non completamente sovrapponibili.
Dmail e MyHome sono più simili a contenitori per la cottura a vapore, in plastica piuttosto leggera, i manici di sicurezza sembrano poco resistenti e non hanno guarnizioni sul coperchio, quindi, pur avendo il coperchio con un meccanismo a baionetta per tenerlo attaccato al contenitore e valvole di sfiato per il vapore sul coperchio, sembra improbabile che possano consentire alla pentola una vera chiusura ermetica (quindi di poter andare in pressione). Nella fase di riscaldamento, infatti, con sola acqua abbiamo potuto appurare che l’acqua bolle, si ha produzione di vapore che però esce dal contenitore (si vede chiaramente il vapore condensarsi sul vetro della porta del microonde).
Una volta estratto il contenitore si può facilmente osservare che l’apertura della valvola superiore non fa avvertire alcun segnale di depressurizzazione: non vi è un sibilo, né uscita di acqua o vapore, come normalmente avviene quando si fa sfiatare una pentola a pressione.
Insomma, le due pentole non riescono a chiudersi ermeticamente e quindi non creano un aumento di pressione: possono essere utilizzate per cottura al microonde, ma non avremo un’azione combinata.
Sogo e Tupperware hanno un prezzo decisamente più alto, sono prodotti in plastica rigida, ben costruiti, solidi, con valvole di sicurezza, guarnizioni e un libretto di istruzioni corposo, ricco di avvertenze di sicurezza, ricette, tempi di esecuzione. Dopo alcuni minuti hanno mostrato l’innalzamento dell’indicatore di pressione: abbiamo quindi proseguito il test solo per questi due prodotti che abbiamo recensito per confrontarli con la pentola a pressione e con normale cottura al microonde dato che sono gli unici due prodotti ad aver superato la prova della tenuta.
Leggi la recensione di Sogo Microlla
Leggi la recensione di Tupperware
Ma quanto si risparmia davvero?
Per quanto riguarda i tempi di cottura la valutazione è presto fatta: sia per le verdure che per la cottura dei legumi o la preparazione di ricette che prevedano lunghi tempi di cottura, l’utilizzo di una pentola a pressione a microonde consente di risparmiare tempo: 20-25% rispetto alla normale cottura in microonde, 30-35% rispetto alla cottura con pentola a pressione tradizionale e 60-80% rispetto alla cottura sul fornello in recipiente con coperchio normale.
Quanto al risparmio economico il conto è leggermente più complesso. Per il forno a microonde la potenza utilizzata è costante per tutto il tempo e quindi si può facilmente dedurre il costo dell’elettricità, mentre per la cottura sul fornello a gas generalmente si procede con una fiamma alta finchè la pentola non entra in pressione e poi si abbassa al minimo la fiamma per il tempo di cottura.
Calcolatrice alla mano possiamo dire che:
- il forno a microonde alla massima potenza 900 W consuma circa 0,9-1,1 kWh in un’ora, quindi considerato i tempi di cottura dei legumi in 25 minuti avrò un consumo pari a 0,38-0,45 kWh, che con il costo energetico di 0,22 € al kWh corrisponde per 25 minuti di utilizzo ad un costo di 0,08 -0,10 €.
- con il fornello a gas a potenza alta si hanno consumi di circa 3 kWh (che corrispondono a circa 0,4 Smc di gas), in 10 minuti quindi avrò un consumo di 0,5 kWh, successivamente abbassando la fiamma i consumi si riducono, ipotizzando un consumo circa 1/3 ogni 10 minuti consumerò circa 0,17 kWh.
Sommando dunque i consumi legati al tempo della pentola per andare in pressione con il fornello alto e quelli di cottura una volta abbassata la fiamma avrò un consumo di circa 0,92 kWh quindi il doppio dell’energia usata dal microonde, consumi che invece salgono a 1,33 kWh se utilizzo una casseruola con normale coperchio (poiché raggiunto il bollore dopo 10 minuti la cootura proseguirà per circa 50 minuti a fuoco basso). Considerando un costo del gas pari mediamente a circa 0,80 € al Smc, approssimativamente 0,08 € al kWh, quindi circa 0,07 € con la pentola a pressione sul fornello a gas e invece con la casseruola 0,11 €
Dal punto di vista energetico l’utilizzo della pentola a pressione in microonde consente un risparmio superiore al 50% rispetto all’uso della pentola a pressione classica su fornello a gas. L’utilizzo della pentola a pressione da microonde fa consumare circa 1/3 dell’energia rispetto alla cottura tradizionale.
Considerato però che i costi dell’energia elettrica in italia, equivalenti a 0,22396 €/kWh sono nettamente più alti rispetto a quelli del gas, equivalenti a 0,79893 €/Smc ovvero 0,08 € al kWh, a livello economico il costo dei due metodi di cottura è praticamente equivalente, ma con la pentola a pressione è comunque possibile risparmiare 50-60% del tempo e percentuali ancora superiori di energia.
Pentola a pressione tradizionale o per microonde? Pro e Contro
Pentola a pressione tradizionale:
Pro
|
Contro
|
Pentola a pressione per microonde:
Pro
|
Contro
|