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Rabbit R1: la recensione sul nuovo assistente vocale basato sull’AI

Presentato al CES di Las Vegas 2024 come un aiutante personale portatile, il Rabbit R1 è un gadget che si propone come l'evoluzione di un assistente vocale (tipo Alexa) basato sull' intelligenza artificiale. Abbiamo avuto la possibilità di provarlo e il prodotto è ancora immaturo: ecco la nostra recensione.

 

Con il contributo esperto di:
06 settembre 2024
Rabbit R1

Chi non ha mai desiderato prenotare un treno o un aereo semplicemente chiedendo a un dispositivo di farlo? E chi, ancora, non ha sognato di ordinare del cibo con un semplice comando vocale? Rabbit R1, un' evoluzione di un assistente vocale basato sull'intelligenza artificiale che ha rubato la scena a tutti gli altri prodotti all’ultimo CES di Las Vegas, la fiera per l’eccellenza per il mondo della tecnologia, sembra una vera e propria lampada di Aladino, dove ogni richiesta viene esaudita. 

Questo grazie ad una presentazione in cui veniva mostrato come questo dispositivo potesse finalmente rivoluzionare gli smartphones, prodotti che dalla loro introduzione hanno continuato a migliorare le specifiche tecniche e le prestazioni, ma che funzionano seguendo lo stesso principio: installo delle app con cui devo interagire, cliccando sui loro pulsanti. 

Ecco, il cuore di questo prodotto è che l’interazione con queste app non avverrà più aprendole e cliccando sui loro pulsanti, ma sarà sufficiente ordinare un’azione al Rabbit R1, chiedendogli a voce di compierla, e lui provvederà ad interagire con l’app per portarla a termine. Abbiamo ordinato e provato il prodotto e la "rivoluzione", diciamolo subito, è ancora lontana da esserci: ecco la nostra recensione.

 
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Come funziona

Il Rabbit R1 si presenta con un design originale, riconoscibilissimo. È un parallelepipedo di plastica arancione a base quadrata con lato 7,8cm e altezza 1,3cm e spigoli arrotondati. Presenta uno schermo "teoricamente" touch, perché questa modalità è consentita unicamente per utilizzare la tastiera virtuale per inserire i dati della rete wifi a cui collegarsi, di 2,88 pollici. 

Tutte le altre operazioni vengono gestite tramite l’unico pulsante fisico posizionato sulla destra e dalla rotellina posizionata sulla faccia, a fianco dello schermo, appena sotto la fotocamera. Per scrollare, muoversi nel menù o selezionare la camera (come vedremo più avanti, solo questo si può fare manualmente) bisogna ruotare una rotellina fisica: un ritorno al passato di cui faremmo volentieri a meno, anche se bisogna sottolineare che l’interazione con questo dispositivo è vocale, per cui effettivamente un tasto per iniziare la conversazione è tutto ciò di cui si ha solitamente bisogno. La rotellina non viene quasi mai usata, se non solo qualora fosse necessario interagire con i settaggi, oppure per far ruotare la fotocamera.

È presente una fotocamera, di risoluzione non indicata, ma sicuramente molto bassa, dato che le foto che abbiamo scattato hanno risoluzione massima da 1Mpixel, che può ruotare (ruotando la rotellina precedente…) per venire usata come fotocamera posteriore o anteriore (per selfie).

Comandi

Come detto, l’interazione col dispositivo è vocale, per cui oltre a parlarci, ci sono poche operazioni, pochi comandi da dare che risultano semplici solo dopo averli scoperti facendo prove o cercando in rete, perchè non proprio intuitivi:
 
  • Attivazione/disattivazione: singola pressione del tasto.
  • Conversazione: tenere premuto il tasto.
  • Attivazione/disattivazione fotocamera: premere due volte consecutivamente il pulsante.
  • Scattare foto: quando la camera è attiva, singola pressione del tasto.
  • Cambiare orientamento fotocamera (da frontale a posteriore o viceversa): quando la camera è attiva, ruotare la rotellina.
  • Entrare nelle impostazioni: quando attivo, shakerare il dispositivo. E' il comando meno intuitivo in assoluto.
  • Muoversi tra le impostazioni: una volta attivate le impostazioni, ruotare la rotellina.
  • Selezionare una impostazione: una volta attivate le impostazioni, singola pressione del tasto.
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Rabbit R1: cosa fa e cosa non fa

Prima di indicare cosa consente di fare (poco in realtà), togliamoci ogni dubbio su cosa non fa, e quindi cosa non è il Rabbit R1.

Cosa non fa il Rabbit R1?

Ecco, dopo averlo provato, cosa non consente di fare il Rabbit R1:

  • Non consente di effettuare o ricevere telefonate. Non è pertanto un telefono. È possibile inserire una SIM, fisica (in modo effettivamente estremamente semplice, senza necessità di spille per aprire i vani) ma questa serve unicamente per utilizzarne la rete dati al posto di una rete wifi.
  • Non consente di navigare su siti, e non consente di installare app e quindi di usarle. Non è pertanto uno smartphone.
  • Consente di scattare foto (con risoluzione molto scarsa), ma non sono mostrate sullo schermo e vanno consultate, usando un altro dispositivo (PC o smartphone) su un’apposita pagina internet. Non è pertanto neanche una macchina fotografica.
  • Non consente (si spera solo momentaneamente) di impostare sveglie, timer, ecc. per cui non è neanche una sveglia. 

Cosa può fare il Rabbit R1?

Ecco invece quello che consente di fare:

  • Risponde a nostre domande generali (formulate al momento solamente in inglese, ricevendo risposte unicamente in inglese), sul tempo, su cultura generale, mentre sull’attualità ha difficoltà ad avere notizie aggiornate. Quando la risposta può venire mostrata graficamente, allora immagini appaiono a schermo e si può scrollare in alto e in basso ruotando la rotellina.
  • Scatta foto. Con qualità molto scarsa. Le foto non sono immagazzinate nel dispositivo per poterle rivedere, ma si possono vedere unicamente nella “Tana del coniglio”, la “Rabbit Hole” che descriveremo più avanti.
  • Fornisce spiegazioni di ciò che stiamo inquadrando. Scatta una foto e ce ne fa una descrizione.
  • E' possibile inquadrare una tabella, sia inquadrando un foglio excel a schermo del PC, sia scrivendola a mano su un foglio di carta e questa tabella verrà inviata al nostro indirizzo email. Non solo, possiamo fargli fare delle operazioni sulle colonne, come ad esempio aggiungere una colonna con il risultato della moltiplicazione dei dati presenti in due colonne.
  • Si possono creare versioni “cartoon” di immagini. Di ogni foto scattata, viene creata anche una versione videogioco/cartone animato. Funzione carina (ma nulla più).
Chiesa Chiesa cartoon 
 Desk  Desk cartoon

Queste funzioni sono proprie del dispositivo. Altre, quelle veramente innovative, con le quali poter usufruire dell’innovativo metodo di interazione, senza dover accedere direttamente su singole app per poterle utilizzare, passano attraverso la Rabbit Hole, ossia la Tana del Coniglio.

È una pagina web accessibile da PC o da Smartphone in cui poter vedere e scaricare le attività svolte con il Rabbit (le foto scattate, le ricerche effettuate, ecc.) e soprattutto connettere il Rabbit alle app supportate, in modo tale da potergli ordinare di effettuare alcune azioni al loro interno. 

Journal home 

Purtroppo, al momento sono pochissime le opzioni, troppo poche per risultare interessanti:

  • Riprodurre musica. Tramite il collegamento a Spotify è possibile chiedere al Rabbit R1 di riprodurre delle canzoni.
  • Prenotare un’auto Uber. Noi non siamo riusciti ad attivare questo servizio con la giustificazione di problemi di Captcha. 
  • Food: consegna di cibo a domicilio. L’unico servizio delivery disponibile è DoorDash che però in Italia non è presente.
  • Creare una canzone o un’immagine usando l’intelligenza artificiale. Per coloro che sono registrati ai servizi MidJourney e Suno è possibile dare delle indicazioni di massima sul tipo di canzone (stile, testo) o immagine (tema, stile, ecc.) da creare e questi due servizi di intelligenza artificiale creeranno canzoni o immagini per noi. Entrambi i servizi sono strabilianti e sono consigliatissimi. Potervi accedere facilmente tramite il Rabbit R1 è effettivamente comodo.

Quando la lista di sevizi, app, da collegare sarà sufficientemente vasta, solo allora il Rabbit R1 potrà iniziare ad essere un prodotto interessante.

La sezione journal 

Journal rabbit R1 

Il Rabbit R1 non tiene traccia, memoria, al suo interno di quanto fatto in precedenza, per cui non possiamo recuperare una foto che abbiamo scattato in precedenza andando a cercarla nella sua memoria. Ma il Rabbit R1 tiene traccia di tutto quanto fatto nel Rabbit Hole, nella sezione Journal. Qui troviamo tutto quanto e possiamo anche scaricarlo.

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Rabbit R1: prezzo e dove comprarlo

Si acquista unicamente dal sito americano al costo di circa 185€ a cui aggiungere circa 40€ di spese di spedizione, per un totale di circa 225€. Torna all'inizio

Le nostre conclusioni: la rivoluzione è lontana

A prima vista Rabbit R1 sembrerebbe molto simile a quanto fanno Alexa o altri assistenti, ma in realtà, si spinge molto più in là, non solo fornendoci informazioni, ma svolgendo per noi delle attività. Ad esempio, non limitarsi ad indicarci se c’è un treno disponibile e a che ora, ma anche prenotarlo, non solo suggerirci un piatto da cucinare, ma anche ordinarlo e farcelo consegnare a casa.
 
Una vera rivoluzione che però è ancora lontana da esserci, dato che al momento il Rabbit R1 non consente di fare nulla di tutto ciò, soprattutto in Italia. Si tratta di un prodotto potenzialmente molto interessante, che lascia intravedere quello che potrebbe essere il futuro della comunicazione, ma che al momento permette di fare veramente troppo poco per pensare seriamente ad un suo acquisto. Lo mettiamo da parte e andremo a verificare di tanto in tanto se c’è qualcosa di nuovo.
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Le potenziali applicazioni future e le sfide da affrontare

Le potenziali applicazioni future degli assistenti personali intelligenti come il Rabbit R1 sono davvero vaste e promettenti. Ecco alcune delle direzioni in cui questa tecnologia potrebbe evolversi:

  • Integrazione sempre più profonda nella vita quotidiana: potremmo vedere gli assistenti personali integrati in una vasta gamma di dispositivi, dalle auto alle nostre case, creando ambienti sempre più intelligenti e personalizzati.
  • Assistenza sanitaria personalizzata: gli assistenti potrebbero monitorare la nostra salute, ricordarci di prendere i farmaci e fornire consigli personalizzati basati sui nostri dati sanitari.
  • Educazione e formazione: potrebbero diventare tutor personalizzati, adattando il loro insegnamento alle nostre esigenze e ai nostri ritmi di apprendimento.
  • Produttività: gli assistenti potrebbero aiutarci a gestire il nostro tempo, organizzare le attività e prendere decisioni migliori.
  • Intrattenimento personalizzato: potrebbero suggerirci film, musica e libri in base ai nostri gusti e interessi.
  • Accessibilità: gli assistenti vocali potrebbero migliorare l'accessibilità per persone con disabilità, aiutandoli a svolgere compiti quotidiani.
  • Maggiore autonomia: il dispositivo potrebbe imparare a comprendere meglio le nostre esigenze e anticiparle, senza la necessità di comandi vocali espliciti.
  • Sviluppo di nuove competenze: potrebbe acquisire nuove capacità, come la capacità di comprendere emozioni.
  • Assistenza domestica: il dispositivo potrebbe identificare oggetti mancanti o fuori posto, o suggerire azioni in base a ciò che vede (es. "Hai dimenticato le chiavi sul tavolo?").
  • Personalizzazione avanzata: potrebbe adattarsi ancora meglio alla nostra personalità e al nostro stile di vita, diventando un vero e proprio compagno digitale.

Le sfide da affrontare

Nonostante le grandi potenzialità, ci sono ancora alcune sfide da superare:

  • Privacy: è fondamentale garantire la privacy dei dati degli utenti.
  • Interoperabilità: è necessario standardizzare le interfacce per consentire agli assistenti di comunicare tra loro e con altri dispositivi.

In conclusione, gli assistenti personali intelligenti come il Rabbit R1 rappresentano una tecnologia in rapida evoluzione con un potenziale enorme. Sebbene ci siano ancora delle sfide da superare, le prospettive future sono molto promettenti.

Leggi anche: casa smart, l'esperienza degli utenti con i dispositivi intelligenti.

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