Gli adesivi antiradiazioni per cellulare sono utili e funzionano davvero?
Esistono in commercio molto prodotti antiradiazioni per cellulare, diventati sempre più popolari come presunta soluzione per ridurre l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai dispositivi mobili. Se ne trovano sotto forma di scudi, adesivi o patch, ma quanto sono efficaci questi prodotti? Vediamo come si comportano se sono davvero utili per proteggere la nostra salute.

Il timore per l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche dei cellulari è ingiustificato, ma essendo le radiazioni del telefono invisibili, inodori e non percepibili dall’uomo, negli anni sono nati moltissimi dubbi sulla sicurezza delle onde elettromagnetiche. Periodicamente, soprattutto da quando è iniziata l’installazione delle antenne per il 5G, riceviamo segnalazioni e richieste di verifica sui tanti prodotti che promettono di proteggere dalle radiazioni e da eventuali effetti nocivi: custodie, coccinelle, adesivi, scudi.
I dati sui possibili effetti delle onde nello spettro delle radiofrequenze (quelle delle antenne dei cellulari, delle antenne della rete telefonica o delle stazioni radio-TV) non solo non sono preoccupanti, ma sono addirittura rassicuranti. Purtroppo, però, sono ancora tante le persone che incappano in proposte commerciali che fanno leva su queste paure.
Questi prodotti, a detta dei produttori, dovrebbero proteggerci dalle onde elettromagnetiche o dagli effetti negativi derivanti dall’uso di apparecchi elettronici, e in particolare del telefono cellulare. Le spiegazioni sul loro funzionamento e sulla loro efficacia sono però prive di fondamenti scientifici e corredate da documentazione “tecnica” che contiene errori grossolani, studi inconsistenti o fuorvianti. Come nel caso degli adesivi antiradiazioni.
Torna all'inizioPerché questi prodotti non funzionano
La paura legata all’esposizione alle radiazioni ha portato alla proposta di soluzioni fantasiose contro le radiazioni: adesivi anti radiazione, cover per schermare, scudi contro le onde elettromagnetiche...Insomma, tanti dispositivi di diverse tipologie “anti”, “contro” o “schermanti” che promettono di proteggerci, ma sono prodotti-truffa che non possono funzionare, perché:
- se schermassero completamente le radiazioni emesse dal cellulare, il telefono non sarebbe più in grado di connettersi alla rete e potrebbe essere utilizzato solo in “modalità aereo”;lo
- per avere una schermatura completa servirebbe una copertura ampia e non basterebbe di certo un piccolo adesivo, che ha dimensioni molto minori della sorgente che emette le radiazioni.
- l’indicazione data dai produttori è di applicare tali adesivi nella parte posteriore del telefono, quindi la schermatura non sarebbe tra la persona e la sorgente, ma dal lato opposto.
I prodotti in commercio e le nostre valutazioni
Riportiamo di seguito la scheda di due tra i prodotti più diffusi di questa tipologia che si trovano in commercio, Fazup e Skudo.
Fazup
Fazup è un adesivo con un piccolo circuito metallico e una patch adesivo che dovrebbe funzionare da antenna passiva, riducendo così le onde elettromagnetiche emesse dal cellulare e, di conseguenza, l’esposizione ad esse per l'essere umano.
È una tecnologia francese “brevettata”, ma il fatto che ci sia un brevetto non implica che il prodotto sia efficace, così come la vendita in farmacia. Manca infatti qualsiasi documentazione a supporto delle dichiarazioni, ad esempio i dati riportati sul sito sono caratterizzati dalla presenza di asterischi che portano a note tipo:
- "nelle condizioni di utilizzo raccomandate dagli operatori"
- "statistiche realizzate su un totale di 450 persone che hanno espresso la loro opinione riguardo l’evoluzione o no delle loro sensazioni di fastidio dopo 1 mese di utilizzo di FAZUP (volontari utilizzanti il telefono cellulare almeno 30 minuti al giorno)"
In sintesi non ci sono solidi studi a conferma dell’efficacia del patch Fazup. Le recensioni presenti sul sito mostrano solo che le persone che lo hanno acquistato ritengono di aver percepito un miglioramento nei sintomi (soggettivi e non imputabili all’uso del telefono cellulare) del malessere che sarebbe provocato dalle radiazioni.
Se il soggetto è convinto che un fastidio o un problema dipenda dall’uso dello smartphone, l’aver acquistato un prodotto che promette di proteggerlo ha sicuramente un effetto: l’effetto placebo. Non esistono però fondamenti scientifici che ne dimostrino l'efficacia.
Skudo
Skudo è un altro prodotto che promette di proteggere dagli effetti negativi delle radiazioni. In passato era noto come Skudo®Wave, lo avevamo recensito nel 2016 ricevendo lettere con richieste di precisazioni da parte di produttore e distributore, replicando a nostra volta.
Nella nostra risposta avevamo evidenziato che, sebbene il prodotto non vantasse effetti di “schermatura” delle radiazioni ma di “protezione rispetto ai supposti danni al DNA umano causati dai cellulari e altri prodotti”, analogamente ad altre patch antiradiazioni, Skudo®Wave (oggi Skudo) presuppone un rischio per la salute non dimostrato e si propone come un prodotto in grado di proteggere (ipotesi non supportata da studi scientifici validi) da tale rischio.
Sorprende vedere che le affermazioni, gli esperti citati e i riferimenti pseudoscientifici siano rimasti gli stessi del 2016. Oggi come allora ci sentiamo di definire “inutile” questi prodotti.
I prodotti che abbiamo testato
Negli anni duemila abbiamo portato alcuni di questi prodotti "antiradiazioni" in laboratorio, per verificare se avessero una qualche efficacia nel ridurre il quantitativo di radiazioni emesse e di energia assorbita a livello del cervello, facendo delle misurazioni di SAR (Specific Absorption Rate).
Abbiamo valutato con esperti fisici tutta la documentazione a supporto dell’efficacia dei prodotti, riscontrando grossolani errori di fisica, un utilizzo di termini pseudoscientifici. Inoltre, tale documentazione citava studi fuorvianti, incompleti o inconsistenti, che non trovano riscontro nella letteratura scientifica.
Gli adesivi e le patch non possono vantare la capacità di ridurre un rischio di danno biologico la cui esistenza non è mai stata accertata a livello scientifico.
In conclusione
Il normale utilizzo del cellulare non ha effetti sanitari nocivi, quindi i prodotti che nascono per difenderci dalle radiazioni servono solo per soddisfare una esigenza creata da chi diffonde informazioni non fondate sulla pericolosità di questi prodotti e tecnologia: falso allarme, falso rimedio. Le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari devono rispettare limiti di legge definiti a livello europeo per tutelare la salute dei consumatori. Anche in casi di superamento, non necessariamente l'utilizzo comporterebbe un rischio per la salute, come abbiamo spiegato nel caso di iPhone.
Il SAR è un indicatore utile per capire se il telefono si surriscalda quando emette alla massima potenza. Si tratta di una condizione che si verifica molto di rado, per questo anche la ricerca di quale sia lo smartphone che emette meno radiazioni ha poco senso, perché la misura è effettuata in condizioni peggiorative e poco realistiche. Per questo motivo, in condizioni normali di utilizzo, l'esposizione alle radiazioni potrebbe essere minore in un telefono con SAR massimo più elevato.
La modalità di utilizzo del telefono è oggi diversa da quella di anni fa, e per sua stessa natura riduce l’esposizione alle radiazioni, sia per la tecnologia utilizzata sia perché raramente lo smartphone è tenuto attaccato alla testa, ma più facilmente è in mano. Allontanando la sorgente dagli organi più sensibili, l’intensità delle onde elettromagnetiche si riduce moltissimo.
In conclusione, questi prodotti "antiradiazione" sono sostanzialmente inutili, e volti a rassicurare rispetto a falsi problemi di sicurezza. Nonostante la loro inutilità, sono ancora troppi quelli in vendita su numerose piattaforme, per questo motivo abbiamo inviato una segnalazione per pratica commerciale scorretta al Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).