Antitrust sanziona Apple: iPhone resiste all'acqua solo in contesti non abituali
Nonostante gli spot presentino i dispositivi con claim come "l'iPhone più resistente all'acqua che abbiamo mai creato" o "Non teme gli schizzi e neanche i tuffi", in realtà diversi modelli di iPhone non mantengono le promesse. C'è poi la questione garanzia negata: se il telefono si danneggia a causa del contatto con un liquido è il consumatore a farsi carico dei costi. Per questo Antitrust ha imposto ad Apple una sanzione da 10 milioni di euro.

Si chiude con una sanzione da 10 milioni di euro il procedimento avviato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Apple. L'Antitrust ha contestato alla Mela due distinte pratiche commerciali scorrette relative alla commercializzazione di alcuni modelli di iPhone.
Resistente all'acqua, ma solo in contesti non abituali
Nel primo caso sono finiti sotto il mirino dell'Autorità i messaggi promozionali in cui veniva esaltata la caratteristica di alcuni modelli di iPhone di risultare resistenti all'acqua per una profondità massima variabile tra 4 metri e 1 metro, a seconda dei modelli, e fino a 30 minuti. Tra questi, diversi dispositivi lanciati negli ultimi anni: iPhone 8 e 8 Plus, iPhone XR, iPhone XS e XS Max, iPhone 11, iPhone 11 Pro e Pro Max. Il problema è che dai messaggi pubblicitari non si chiariva che questa proprietà è riscontrabile solo in presenza di condizioni specifiche, per esempio solo durante i test di laboratorio e con acqua statica e pura, quindi caratteristiche molto diverse da un contesto d'uso abituale. Ma la Mela non è certo nuova a pratiche analoghe: già nel 2016 noi avevamo segnalato lo stesso problema anche con il modello iPhone 7 che vantava le stesse capacità di resistenza all'acqua.
Mancano le informazioni sulle caratteristiche
C'è poi la questione legata al disclaimer che compare in chiusura degli spot che precisa "La garanzia non copre i danni provocati da liquidi". Ma non dovevano essere gli "iPhone più resistenti all'acqua mai creati"? Come avevamo segnalato sul modelli iPhone 7, questa limitazione della garanzia non specifica o contestualizza in maniera adeguata le informazioni relative alla caratteristica di resistenza all'acqua dei prodotti: nessuno può sapere se l'acqua finita sul device sia "statica e pura" e quindi se il device possa vantare le caratteristiche di resistenza annunciate negli spot. L'Antitrust ha così ritenuto queste pratiche aggressive, perché inducono il consumatore ad assumere decisioni di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso.
Il post-vendita e la garanzia negata
L'Antitrust ha inoltre integrato la pratica commerciale aggressiva di Apple riguardo la fase post-vendita. La Mela, infatti, ha rifiutato di prestare assistenza in garanzia quando questi modelli di iPhone risultavano danneggiati a causa del contatto con l'acqua o con altri liquidi. La stragrande maggioranza degli iPhone mandati in assistenza per danni causati dai liquidi non sono stati riparati in garanzia, ma i costi sono stati addebitati direttamente ai consumatori. In sostanza, Apple non ha assicurato l'assistenza per la conformità di prodotti alle caratteristiche che essa stessa aveva evidenziato nelle pubblicità.
Ancora una comunicazione ingannevole e aggressiva
Nonostante diversi precedenti che abbiamo sempre segnalato, come l'iniziale limitazione della garanzia a un solo anno, le batterie iPhone difettose, l'accusa di obsolescenza prematura e la segnalazione dell'iPhone 7, ancora una volta Apple utilizza una comunicazione ingannevole e aggressiva, caratterizzata dalla mancanza di informazioni complete che possano aiutare il consumatore a fare scelte realmente consapevoli. Apple dovrà pagare una sanzione da 10 milioni di euro complessivi e dovrà pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito.
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