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Abbonamento mascherato

Chiuso Pubblico

Tipologia di problema:

Altro

Reclamo

R. P.

A: Visurita

04/03/2025

Il giorno 04/07/2024, nel redigere la denuncia di successione della mia pro- zia Broccolini Linda, deceduta a Teramo, il 21/09/2022 effettuavo una visu- ra su visurita.com ( sito di proprietà di tale azienda DOLFINA, con sede in BG), pagando regolarmente il costo del servizio, indicato nella home Page del sito in € 3,90. Per pagare, inserivo i dati della mia carta Postepay. Nel mese di febbraio 2025, a causa di un controllo antifrode, veniva attivato da Poste Italiane un blocco parziale della suddetta carta, per sospetto prelievo non autorizzato. Accertandomi dell'accaduto, verificavo con grande sorpresa non solo che il prelievo -fortunatamente bloccato da Poste - era stato richiesto da visurita.com a titolo di abbonamento, ma anche che la stessa somma di € 49,50 mi era stata sino ad allora indebitamente sottratta senza autorizzazione dalla carta prepagata con cadenza mensile. Ho poi scoperto dalle esperienze sfortunate identiche alla mia di cui è pieno il web, che il suddetto sito, pur pubblicizzando un costo della visura singola a €3,90, cela tra i termini e condizioni di utilizzo una clausola di attivazione automatica di abbonamento c.d. premium, in caso di mancata comunicazione entro 3 giorni dall'acquisto di una singola visura di non volersi abbonare. Il suddetto modus operandi, tuttavia, è idoneo a trarre in inganno il consumatore circa il tipo di servizio che si acquista (l'abbonamento, appunto) che non viene affatto menzionato all'atto del pagamento della visura, né si capisce dalla pagina iniziale del sito che procedendo all'acquisto, ci si abbona automaticamente. Aggiungo di non aver mai ricevuto alcun contratto, nè comunicazione relativa ai termini del fantomatico abbonamento né alla scadenza imminente del c.d. periodo di prova, non ho mai ricevuto alcun rendiconto o fattura circa le somme prelevate dalla mia carta (prassi anche questa assai priva di trasparenza, che va al di là dello stesso obbligo di fatturazione aziendale degli importi percepiti: se avessi infatti ricevuto regolare fatturazione degli importi prelevatimi, mi sarei avveduto ben prima di ora dell' attivazione dell'abbonamento, che avrei ovviamente prontamente disdetto, così come avrebbero fatto molti altri malcapitati consumatori). Preciso che ho scoperto essere stato creato un account senza che mi fosse stato richiesto, e che esso peraltro risulta intestato non a me ma alla defunta Sig.ra Linda Broccolini, (la prozia defunta sulle cui proprietà avevo chiesto visura). Avvedendomi di tutto quanto sopra, cercavo online i recapiti dell'azienda allo scopo di chiedere il rimborso delle somme prelevatemi, ammontanti complessivamente a € 346,50: l'azienda non dispone di un numero telefonico né di una pec, ma solo di una email e di un servizio chat, c.d. servizio clienti, del quale usufruivo esponendo il problema lo scorso 18.02, lasciando io il mio recapito telefonico allo scopo di essere ricontattato. Venivo in effetti chiamato da un numero non visibile facente capo a un tale operatore, il quale prendeva a insultarmi pesantemente e a minacciarmi. Ho inviato all'indirizzo contatti@visurita.com una email dal mio indirizzo PEC, rimasta inesitata. Chiedo il rimborso delle somme prelevate senza autorizzazione, data l'assenza di trasparenza che mi ha indotto a credere che stessi pagando la visura singola (che ho in effetti pagato).


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