Il 30/11/22 ho attivato in prova un contratto di linea fissa. Non essendo soddisfatto delle prestazioni, il 16 dicembre mi sono avvalso dell’opzione prevista dal mio contratto “Freedom: liberi di cambiare idea”, che consente di chiudere il rapporto nei primi 30 giorni senza spese. Nei molti mesi che sono seguiti ho chiesto ripetutamente di sapere esattamente cosa dovevo fare per chiudere la pratica. Ho telefonato più di 20 volte, scritto oltre 10 volte su Whatsapp (dove ha sempre risposto un inutile Bot, tranne un’occasione in cui ha scritto un essere umano per dirmi che era tutto regolare, non dovevo pagare nulla e dovevo anzi attendere un rimborso), presentato un reclamo online, inviate numerose mail di reclamo alla casella info... (respinte al mittente), alla casella documentionline... (accettate), e persino due PEC all’indirizzo dedicato (accettate con ricevuta). Al telefono molteplici operatori mi hanno assicurato che la mia posizione è regolare, che ho fatto tutto ciò che dovevo, compresa la restituzione del modem, ma tutti si sono rifiutati di scrivere anche solo due righe per rassicurarmi formalmente. I tempi contrattuali per fornire risposta ai reclami sono stati abbondantemente superati (sono trascorsi 77 giorni dal primo reclamo sporto e 60 dall’ultimo) senza che nessuno abbia mai dato riscontro alla mia semplicissima richiesta: una comunicazione scritta in cui mi si dice come chiudere la pratica e si conferma che non sussistono più pendenze e pagamenti in sospeso. Nel frattempo, per cercare di far avanzare la pratica, io ho pagato le fatture di dicembre e gennaio (25+24 euro), anche se al telefono diversi operatori mi avevano detto che non era necessario. Per alcune settimane la fattura di gennaio risultava ‘pagata’ anche sul sito Fastweb (evidentemente perché non dovuta, avendo chiuso la linea a dicembre) appena ho saldato la fattura di dicembre, quella di gennaio è passata da ‘pagata’ a ‘da pagare’. Ora mi si chiede di saldare una terza fattura di 30 euro per i costi di disattivazione. Di nuovo, due operatrici telefoniche mi hanno detto esplicitamente di non pagare, che si tratta di un ennesimo errore, ma io non sono tranquillo. Ho capito che le pratiche clienti vanno avanti in automatico, che il personale non è in grado di fermarle in alcun modo, e non vorrei trovarmi in futuro ad avere a che fare con un’agenzia di recupero crediti che, senza sapere nulla della vicenda, mi costringesse a sborsare anche le spese di esazione. Questo atteggiamento di Fastweb mi pare vessatorio. L’assenza di risposte scritte mette il cliente in uno stato di continua ansia, aggravata dalla contraddizione tra i messaggi orali del call center (che dicono di non pagare e stare tranquilli) e quelli scritti, che intimano di saldare le bollette e minacciano aggravi amministrativi. La mia salute mentale vale più di 79 euro, per cui forse alla fine salderò anche la terza fattura, sperando di chiudere definitivamente la vicenda e tornare a dormire tranquillo. Così facendo, però, mi troverai ad aver pagato *79 euro per 15 giorni di una linea che andava al massimo a 11Mbs*. Chiedo che Fastweb mi contatti urgentemente per iscritto, per rimborsare le due fatture pagate e confermare la chiusura definitiva del contratto senza ulteriori pendenze.