WindTre ha inviato a gruppi di propri clienti (nello specifico a quelli con offerta mobile prepagata) un sms intitolato “Modifiche contratto”, informandoli che “per esigenze di mercato legate al crescente bisogno di traffico dati”, a partire dalle date indicate nel messaggio sms, avrebbe aumentato i Giga disponibili nel piano tariffario e successivamente adeguato il costo del piano medesimo. L’utente avrebbe potuto mantenere invariata la sua offerta iniziale “inviando il testo NVAR con SMS al numero 40400” o, in alternativa, avrebbe potuto recedere e cambiare operatore senza penali e costi, rispettivamente entro 30 e 60 giorni dalla comunicazione di modifica della propria offerta.L'utente non interessato all’aumento di Giga a pagamento ha potuto, solo attivandosi, rifiutare espressamente il servizio aggiuntivo e il relativo addebito supplementare (circa 2 euro). Poiché il servizio aggiuntivo a pagamento si attivava in automatico in assenza di qualsiasi espressa autorizzazione da parte del cliente, WindTre ha fatto cassa puntando sul cosiddetto costo della distrazione.Questo comportamento costituisce una violazione dell'art. 65 del Codice del consumo (dlgs 206/2005), poiché il gestore è ricorso al sistema del silenzio assenso per l'attivazione di un servizio a pagamento in spregio alla normativa vigente, costringendo il proprio cliente ad attivarsi per recedere dal contratto relativo al servizio aggiuntivo.