OGGETTO: Mancato acquisto MINI per errato contratto e caparra ingiustamente trattenuta da Autotorino CremonaGent. SignoriVi contattiamo in merito a quanto accaduto nel concessionario di Autotorino di Cremona nel periodo nel Maggio-Giugno di quest’anno.Siamo clienti MINI dal 2016, quando acquistammo la nostra attuale autovettura dal concessionario Reggio Motori di Reggio Emilia. Di MINI-BMW abbiamo sempre apprezzato la qualità, il marchio dell’automobile e la professionalità del personale.Nel Marzo scorso siamo stati contattati dal concessionario Autotorino di Cremona che ci ha proposto di visitare il loro autosalone per valutare alcune proposte commerciali. Dopo alcuni incontri abbiamo deciso di procedere all’acquisto di una nuova MINI elettrica color chili red pastello. In data 8 Maggio abbiamo firmato un ordine di acquisto e versato una caparra di 1500 euro. Intendevamo comprare come già fatto nel 2016 con Reggio Motori, pagando un anticipo e corrispondendo il resto con un normale finanziamento a fronte di un passaggio di proprietà del veicolo. Queste sono state le nostre richieste.In data 28 Maggio in modo del tutto casuale siamo venuti a sapere da una telefonata dell’amministrazione di Autotorino Cremona che il gruppo BMW aveva approvato la nostra richiesta di finanziamento LEASING. Siamo rimasti sorpresi e contrariati in quanto in sede di trattativa NESSUNO aveva mai richiesto il leasing, ne tale termine compare nello scambio di messaggi avuti col venditore, sig. Niccolò Galbignani o come condizione dell’ordine di acquisto. A quel punto abbiamo chiesto di rescindere l’ordine d’acquisto in quanto il consenso era stato viziato ab origine, ma presupponendo buona fede da parte del venditore abbiamo manifestato il nostro interesse per redigere un altro contratto di acquisto previo raggiungimento di un accordo. Autotorino Cremona ha accettato. Dopo alcune settimane di trattative non siamo però riusciti a trovare un’intesa e a quel punto abbiamo rinunciato all’acquisto e richiesto la restituzione della caparra. Il venditore, da noi chiamato, ha detto che l’amministrazione ci avrebbe contattato al più presto re. la caparra. Passati alcuni giorni senza ricevere informazioni abbiamo chiamato noi l’amministrazione di Sondrio (quella di Cremona asseriva di non sapere nulla), la quale ci ha detto che la caparra non sarebbe stata restituita come da indicazioni date dal venditore, lo stesso Galbignani, il quale ricontattato da noi ha però negato di aver dato tali istruzioni.Non abbiamo acquistato la macchina e Autotorino si è tenuto 1500 euro facendosi forte di un contratto di LEASING che non abbiamo mai chiesto. Abbiamo presentato un reclamo tramite Altroconsumo (di cui si allega copia) e ci siamo rivolti ad un avvocato che ha scritto ad Autotorino (si allega copia della raccomandata). I legali di Autotorino hanno risposto che l’azienda è disposta a considerare i 1500 euro come caparra per l’acquisto di un altro veicolo. E’ ovviamente venuta meno la nostra fiducia nei confronti di Autotorino che si è dimostrata non interessata a vendere una MINI nel rispetto delle richieste del cliente, stilando un contratto di LEASING MAI RICHIESTO ed ora trattenendo i soldi. Non intendiamo acquistare da chi ha messo in pratica dei comportamenti che si configurano ai limiti dell’estorsione, e che non contribuiscono sicuramente al buon nome di BMW.Vi chiediamo di verificare i comportamenti etici e legali di Autotorino che non giovano all’immagine di BMW e di intervenire per farci riavere la caparra.Rimaniamo interessati a valutare un eventuale acquisto di una nuova MINI, ma non in un concessionario Autotorino e sicuramente non prima della completa restituzione della caparra indebitamente trattenuta.Grazie per un vostro riscontroCordialmenteAntonella BertolottiAlessandro GuardamagnaSi allega la raccomandata dal nostro legale Avv.to Righini del Foro di Parma e il reclamo presentato tramite Altroconsumo