In data 11 dicembre 2023 mi veniva consegnato un divano letto (acquistato via internet) relativamente al quale gli operai addetti al montaggio riscontravano già nel corso dei lavori un visibile danneggiamento. Provvedevano essi stessi a fare immediata segnalazione all’assistenza, con la promessa che Mondo Convenienza avrebbe provveduto, in breve tempo, alla consegna e montaggio del pezzo danneggiato. Oltre a quanto riscontrato nell’immediatezza, facendone uso anche come divano, la notte stessa mi accorgevo che era disallineato (pendeva da un lato) e il giorno successivo, in piena luce, che era di colore differente da quello ordinato. Il seguente giorno 13 provvedevo quindi a contattare, per via telematica, l’assistenza, rappresentando quanto sopra. L’operatore mi assicurava che sarei stato contattato entro le 48h per la gestione (segnalavo, sul punto, che, in realtà, le 48 ore erano già trascorse e non avevo ricevuto alcun contatto). Nei giorni successivi, in assenza di riscontro, contattavo nuovamente l’assistenza, segnalando che, essendo imminente la scadenza del termine di 14 giorni per esercitare il diritto di recesso, in mancanza di una tempestiva risoluzione del problema, avrei proceduto in questo senso. Nel silenzio di Mondo Convenienza, inviavo, con pec, l’istanza di recesso. Venivo, quindi, contattato telefonicamente e, con mio grande stupore, apprendevo che, secondo Mondo Convenienza, non avrei potuto esercitare il recesso, in quanto il prodotto acquistato sarebbe stato considerato "gestito su ordinazione". Di seguito, riporto il contenuto della pec da me inviata il 22 dicembre u.s. in risposta a quanto appreso telefonicamente:
“Facendo seguito alla mail sotto riportata e avendo ricevuto nel frattempo una telefonata da un vostro operatore che ha asserito l'impossibilità di far valere il diritto di recesso, in quanto il divano sarebbe stato "gestito su ordinazione", intendo precisare, in estrema sintesi, quanto segue:
- il "Codice del consumo" prevede che qualora l'acquisto sia stato effettuato online o attraverso altri canali come telefono, corrispondenza o venditori porta a porta, si dispone di 14 giorni per esercitare il diritto di recesso, peraltro senza bisogno di fornire spiegazioni;
- nel caso in argomento, vi è più di una spiegazione sottesa all'esercizio di tale diritto: divano danneggiato, disallineato in più parti (il che lo rende inidoneo e dannoso al suo utilizzo sia come divano, ma soprattutto come letto) e di colore diverso da quello mostrato sul canale telematico;
- l'aver apposto sull'ordine la dicitura "gestito su ordinazione" genera l'illusione di equiparare il prodotto acquistato ad uno fornito "su misura", situazione assolutamente non conforme alla realtà dei fatti, in quanto il prodotto acquistato è un pezzo standard, tuttora pubblicizzato via internet, e sembrerebbe solo un escamotage per aggirare le disposizioni sull'esercizio del diritto di recesso che intendono tutelare proprio chi, come nel caso di specie, non si è recato presso un punto vendita ed ha preso diretta visione del pezzo acquistato.
Tutto ciò brevemente premesso e avendo solo l'interesse a disporre tempestivamente di un divano letto confortevole, sono a proporre la seguente soluzione:
- accettazione del reso, con contestuale acquisto del divano "Raffaello Big Divano letto angolare con penisola a sinistra Tessuto romeo fumo cm. 282 x 242 x 96" che da sito internet risulta in "DISPONIBILITA' IMMEDIATA";
-contestuale ritiro del vecchio e consegna e montaggio del nuovo;
-pagamento, da parte mia, dell'eventuale differenza di prezzo.
In conformità all'art. 128 e seguenti del D.L.vo n. 206/2005 “Codice del Consumo”, ribadisco che il prodotto non risulta conforme al contratto: l'articolo si dimostra, infatti, inidoneo all'uso per il quale è destinato e/o non rispecchia la descrizione indicata nella vostra offerta pubblicitaria e non presenta le qualità promesse e mostrate.
In assenza di una vostra pronta risposta, ma confidando nell'accoglimento della soluzione prospettata, mi riservo il diritto di chiedere la risoluzione del contratto o una riduzione del prezzo, e di perseguire ogni ulteriore diritto, incluso il risarcimento del danno.”
Venivo, quindi, contattato nuovamente da un operatore che riaffermava la tesi di Mondo Convenienza, al che gli rappresentavo che, a mio parere, la tesi sostenuta configurava una pratica commerciale scorretta.
Solo ieri, 24 gennaio, sono stato contattato da un tecnico che mi ha proposto di “visionare” il prodotto acquistato il 9 febbraio p.v., cioè a distanza di due mesi dalla consegna.
Ciò posto, mi chiedo se, una volta visionato, sarà posto riparo al danneggiamento e al disallineamento. In caso positivo rimarrà il fatto di disporre di un prodotto di un colore diverso da quello scelto e, in ogni caso, la sussistenza di pratiche commerciali a mio parere scorrette, che impediscono di esercitare un diritto di recesso legislativamente previsto per gli acquisti online.