In data 19/5/2023 ricevo la fattura Vodafone di addebito per il periodo 10/3-9/5/2023 per un importo superiore a quello del contratto in corso. La tariffa di abbonamento per il servizio Vodafone Family Plan venne fissata, a seguito di contenzioso risolto con conciliazione tramite Altroconsumo, in data 24/11/2022. Definita la vertenza, disattivai il contratto per la parte relativa all’utenza mobile 331904361. A quel punto, come da fattura n. AP00599179 del 13 gennaio 2023, gli importi tariffari erano pari a euro 38,21 (+ IVA).Con la fattura n. AP08163592 del 14 maggio 2023 VODAFONE addebita, invece, euro 49,16 (+ IVA).Poiché tale aumento non è stato giustificato da alcuna precedente comunicazione (che, in tal caso, avrebbe dovuto, oltre a specificarne la motivazione, anche dare diritto di recesso al cliente nei 30 giorni successivi alla già menzionata comunicazione), effettuavo un reclamo tramite PEC (vedi allegato) in data 20/5/2023.A oggi non ho ricevuto alcuna risposta. Dall’estratto conto della Banca della quale sono correntista risulta che la fattura contestata è stata interamente riscossa in data 6/6/2023.Chiedo, come da PEC:la restituzione di euro 13,36 per la fattura indebitamente riscossail ripristino del canone lordo bimensile di euro 46,62 a partire dal prossimo periodo di servizio 10/5/-9/7/2023.