Buongiorno, facevo la spesa con due bambini piccoli nel carrello quando sono stata avvicinata dal direttore dell’Esselunga di Castelletto Ticino. Questi in maniera piuttosto spiccia mi invitava a rimuovere il bimbo di quattro anni dall’interno per motivi igienici. Si è poi appostato poco più in là controllandomi per vedere che lo togliessi dal carrello. Poi, una volta levato il bimbo, quando l’ho esortato a fare la stessa cosa anche con gli altri clienti poco distanti dalla scena della nostra spiacevole conversazione, il direttore ha perso le staffe facendosi maleducato. È stato davvero imbarazzante. Con tono antipatico ha subito rintuzzato che non era lì a fare il poliziotto. Gli ho fatto notare che se le regole ci sono devono valere per tutti e allora i controlli devono essere equi. A cinque metri da noi altri bambini nei carrelli. Ha alzato il tono di voce, si è fatto aggressivo e mi ha trattato davvero male. Inaccettabile essere trattata così in un supermercato, dal direttore! Ho persino ammesso che ero d’accordo sul fatto che la prassi fosse poco igienica, ma lui ha avanzato altre motivazioni dicendomi che il divieto era per evitare cadute dei bambini. Insomma, una semplice richiesta lecita e condivisibile si è trasformata in un siparietto penoso per l’approccio davvero incredibile di quest’uomo. Quando a una madre con due bimbi piccoli, che fa la spesa da sola, forse basterebbe soltanto un po’ di gentilezza in più.