Spett. Poste italianeSono possessore di un buono fruttifero postale della serie AD del valore di 500.000 lire, il quale è stato emesso nel 1992. Dallo stesso non si evince una data di scadenza e compare pallidamente solo una scritta a termine in un angolo. Da nessuna parte si evince la durata e la scadenza dello stesso. Questo buono è stato oggetto di due successioni, una nel 2006 ed una nel 2018 ed in entrambi i casi tale buono è stato riportato nella successione. In entrambi i casi la pratica è stata gestita dal Direttore dell'ufficio postale e mai nessuno si è accorto che questo buono fosse scaduto e addirittura prescritto. Io come gli stessi direttori, eravamo convinti che fosse un buono trentennale e quindi abbiamo atteso che trascorressero i 30 anni per la riscossione. Quando abbiamo avanzato la regolare richiesta di rimborso, l'attuale direttore ha inoltrato la richiesta senza alcun dubbio. Solo dopo alcuni giorni, sono stato contattato e mi hanno riferito che il buono era ormai prescritto e non era più possibile richiedere alcun tipo di rimborso. Se questo buono ha tratto in inganno 3 diversi direttori di un ufficio postale, come poteva non ingannare un profano utente?È possibile che non sia più possibile ottenere il rimborso di quanto maturato da questo Buono nonostante non vi sia chiaramente indicata una data di validità e una data di scadenza? Chiedo solo che venga rimborsato quanto dovuto.In mancanza di un riscontro entro 15 giorni dal ricevimento della presente, non esiterò ad adire le vie legali a tutela dei miei diritti.