Con la fattura di vendita n. U2024/06234 del 16/12/2024 è stato fatto il saldo dell’acquisto di una vostra cucina presso lo showroom a Calderara di Reno (BO) , il cui preventivo risale ad Aprile 2024.
Si è optato per una cucina modello Oyster uguale al modello esposto in showroom ma con top opaco e non lucido e con qualche differenza nella disposizione dei vari elementi.
Fondamentale e motivo di scelta di questa cucina è stato il lavello di nostro gusto: esso era infatti “nascosto”, integrato al top e di resina bianca, in modo da renderla elegante e moderna.
Nel preventivo, nel contratto e nella fattura finale il lavello viene menzionato senza definirne mai il materiale o il modello.
Questo ci aveva fatto intendere che fosse come nel modello visionato in esposizione, anche perché ogni altra modifica rispetto a quanto visionato era stata specificata.
Si riceve anche il disegno della cucina con le relative misure ma ci viene detto di non fare caso ai colori presenti in quanto "solo indicativo".
Con grosso rammarico, in fase di montaggio, in data 7 Gennaio 2025 scopriamo che il lavello non solo è un sovratop ma che il materiale è acciaio inox.
Segnaliamo quindi tempestivamente il fatto alla referente E. , ella ribatte dicendoci che la modifica del lavello ci era stata riferita. Cosa non vera.
La referente ci spiega telefonicamente che non solo non è più possibile fare il lavello desiderato, ma che ci saremmo dovuti recare in showroom per scegliere un nuovo colore e un nuovo materiale (che sarebbe comunque stato un sovratop).
Ci rechiamo quindi a scegliere il nuovo materiale, identificando un color champagne per il nuovo lavello in resina sovratop.
Credendo di aver risolto, anche se comunque con un lavello difforme dal desiderato, il giorno dopo veniamo ricontattati dalla nostra referente che ci dice che purtroppo non è possibile modificare il lavello con il materiale e il colore scelto il giorno prima. La spiegazione è che quel modello ha misure di foro diverse da quello che è stato montato a noi. Ci viene detto di recarci nuovamente in showroom per scegliere un nuovo colore e un nuovo modello di lavello.
Durante la telefonata, ci viene anche paventata l'ipotesi che durante il cambio, ci sarebbe potuto essere il rischio di rompere il top già montato ma, che se fosse capitato, Veneta Cucine si sarebbe assunta rischi e costi per la riparazione del top.
Dopo un paio d'ore, veniamo ricontattati dalla venditrice per fissare l'appuntamento per la scelta del nuovo materiale del lavello ma lei ci dice che, in caso di rottura del top durante la fase di smontaggio e rimontaggio, ci saremmo dovuti assumere noi i rischi (ritrattando quanto detto precedentemente). Non solo, ci paventa un altro scenario di rischio: nel caso in cui il top si fosse scheggiato e dovesse essere sostituito, c'è il rischio che il colore del nuovo top non coincida con quello già presente nella cucina, rischiando di darle un aspetto assolutamente non consono a quanto ci aspettiamo da una cucina Veneta da quasi 14mila euro.
Ci presentiamo quindi all'appuntamento per capire come risolvere al meglio la nostra problematica. Innanzitutto, non ci viene fatto scegliere il colore, ma ci viene detto che è possibile scegliere solo un certo tipo di materiale e di colore tendente al grigio. Ci viene ripetuto che tale lavoro richiederebbe di tagliare i bordi laterali, il che potrebbe compromettere la tenuta del top.
Ci sentiamo quindi presi in giro, per vari motivi:
-al momento della scelta della cucina non ci è stato detto che modificando il materiale del top da quello in esposizione, si sarebbe dovuto modificare anche il lavello (da sottotop in resina bianca a sovratop in acciaio inox);
-di rilevante importanza è il seguente punto: il preventivo ed il contratto (vedesi allegati) non sono per nulla dettagliati e precisi, non viene in nessun punto specificato il materiale del lavello, facendoci presupporre che sarebbe stato conforme al campione visionato in showroom e non permettendoci di rilevare l'errore;
-la versione della venditrice è cambiata innumerevoli volte, ogni volta paventandoci conseguenze che avrebbero messo a rischio la bella riuscita della cucina, prima dicendo che l'azienda si sarebbe accollata i rischi per il cambio del lavello e dopo poche ore rimangiandosi tutto;
-non rispetto del punto 9.3 Conformità al campione del contratto allegato e sottoscritto, in quanto il campione visionato prevedeva un altro lavello;
Abbiamo anche parlato con il responsabile che, seguendo la linea della nostra referente, ci ha consigliato di tenere questo lavello perché più performante di quello da noi visto in esposizione che, a detta loro, sconsigliano sempre a tutti (molto facile con una cucina già montata e soprattutto già pagata).
Riteniamo Veneta Cucine debba dimostrare serietà e trasparenza nei confronti della sua clientela.
Vi invito pertanto, ai sensi dell’art. 135-bis D.Lgs. 206/05, a provvedere il prima possibile e a Vostre spese, alla sostituzione dello stesso.
Con riserva di ogni diritto in ordine al risarcimento dei danni.
Distinti saluti