Vi scrivo in merito ad un recente accaduto inerente ad un contratto che ho firmato il 11/07/19 per la ristrutturazione di un bagno. Intanto ho firmato senza la presenza di mia moglie la quale è anche proprietaria dell’immobile e al suo rientro ha notato che il costo era esageratamente alto per cui dopo neanche un’ora che l’agente è andato via , portandosi anche con se un assegno da 500 euro come caparra, lo stesso non rispondeva più al telefono. Allora ho scritto subito all ‘azienda e in copia l’agente per esercitare il diritto di recesso. Il giorno dopo ho inviato una raccomandata a/r e una pec.Trascorsi tre giorni e non ricevendo alcuna risposta ho contattato io l’azienda e mi hanno risposto che non potevo recedere dal contratto obbligandomi ad eseguire i lavori in quanto nel contratto ho firmato dove appunto si avvalgono dell’art. 59 co. 1 lettera C Dlgs 206/2005 così come modificato dal Dlgs 21/ 2014 per cui il diritto di recesso è escluso. Oltretutto mi ha riferito verbalmente che non potevo fare più nulla e che i lavori devo essere eseguiti obbligatoriamente. Faccio presente che l’agente non mi ha per niente infornato di tutto questo ma diceva che le firme erano solamente per il consenso dei dati e per il contratto in generale . Ignaro e fiducioso ho firmato.Nel testo che ho sottoscritto si indicano dei beni personalizzati. Ma di beni personalizzati non c'è nulla in quanto ho scelto solamente il materiale che l'agente mi ha proposto, con misure standard e non personalizzate per la mia ristrutturazione.